Quanto costa dormire per uno studente fuori sede? Ce lo racconta il giornalista Riccardo Iacona
Affittare una stanza o trovare un semplice posto letto in una grande città universitaria sta diventando, per molti studenti italiani, un’impresa quasi proibitiva. A rilanciare il tema è il giornalista Riccardo Iacona, volto noto di "Presa Diretta", nel nuovo episodio della serie Like a Pro(f) – il format di Skuola.net che porta tra i banchi digitali le voci di chi conosce bene il mondo reale. [tiktok]@skuolanet/video/7499091785621327126[/tiktok] Indice Residenze universitarie: una promessa (ancora) non mantenuta? Diritto allo studio solo sulla carta? Like a Pro(f): una serie da non perdere Residenze universitarie: una promessa (ancora) non mantenuta? Negli ultimi anni, l’Italia ha ricevuto fondi ingenti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo – tra gli altri – di aumentare i posti letto per gli studenti universitari. Un investimento che doveva garantire alloggi accessibili e di qualità, alleggerendo la pressione sugli affitti privati nelle grandi città come Milano, Roma, Bologna o Napoli. Ma oggi, come denuncia Riccardo Iacona, la realtà è ben diversa: “Quanto costa dormire per uno studente? Una fortuna, purtroppo… e i prezzi non accennano a diminuire”. In fondo, basta dare un’occhiata agli annunci online per rendersene conto: una stanza singola può arrivare a costare anche oltre i 700 euro al mese, escluse le spese. Per un semplice posto letto in doppia, si scende di poco, ma le cifre restano proibitive per chi non ha alle spalle una famiglia benestante. Una situazione che rischia di escludere tanti giovani meritevoli dal diritto allo studio. E tutto questo accade nonostante i finanziamenti pubblici. La domanda, allora, sorge spontanea e Iacona la rilancia senza mezzi termini: “Come sono stati spesi tutti i fondi del PNRR?”. Diritto allo studio solo sulla carta? Il tema dell’alloggio studentesco non è solo un fatto economico: è una questione sociale e politica. Se uno studente non può permettersi di vivere vicino all’università, il rischio è che l’istruzione superiore diventi un privilegio per pochi. “Il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione”, ci ricordano spesso. Ma allora, perché dormire in una città universitaria costa come un weekend in un hotel a 5 stelle? A rimetterci sono naturalmente gli studenti, che stanno pagando il prezzo delle promesse mancate. Per approfondire la questione, l’appuntamento è con "Presa Diretta", domenica alle 20:30 su Rai 3. Like a Pro(f): una serie da non perdere Segui il nostro canale TikTok per non perderti gli altri appuntamenti della serie Like a Pro(f) con il giornalista Riccardo Iacona (e non solo)! Come ridurre gli incidenti stradali? Seguendo l'esempio di Bologna: parola del giornalista Riccardo Iacona Non solo Mare Fuori: ecco cosa accade nelle carceri minorili, lo racconta il giornalista Riccardo Iacona

Affittare una stanza o trovare un semplice posto letto in una grande città universitaria sta diventando, per molti studenti italiani, un’impresa quasi proibitiva.
A rilanciare il tema è il giornalista Riccardo Iacona, volto noto di "Presa Diretta", nel nuovo episodio della serie Like a Pro(f) – il format di Skuola.net che porta tra i banchi digitali le voci di chi conosce bene il mondo reale.
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Residenze universitarie: una promessa (ancora) non mantenuta?
Negli ultimi anni, l’Italia ha ricevuto fondi ingenti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo – tra gli altri – di aumentare i posti letto per gli studenti universitari. Un investimento che doveva garantire alloggi accessibili e di qualità, alleggerendo la pressione sugli affitti privati nelle grandi città come Milano, Roma, Bologna o Napoli. Ma oggi, come denuncia Riccardo Iacona, la realtà è ben diversa: “Quanto costa dormire per uno studente? Una fortuna, purtroppo… e i prezzi non accennano a diminuire”.
In fondo, basta dare un’occhiata agli annunci online per rendersene conto: una stanza singola può arrivare a costare anche oltre i 700 euro al mese, escluse le spese. Per un semplice posto letto in doppia, si scende di poco, ma le cifre restano proibitive per chi non ha alle spalle una famiglia benestante.
Una situazione che rischia di escludere tanti giovani meritevoli dal diritto allo studio. E tutto questo accade nonostante i finanziamenti pubblici.
La domanda, allora, sorge spontanea e Iacona la rilancia senza mezzi termini: “Come sono stati spesi tutti i fondi del PNRR?”.
Diritto allo studio solo sulla carta?
Il tema dell’alloggio studentesco non è solo un fatto economico: è una questione sociale e politica. Se uno studente non può permettersi di vivere vicino all’università, il rischio è che l’istruzione superiore diventi un privilegio per pochi. “Il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione”, ci ricordano spesso. Ma allora, perché dormire in una città universitaria costa come un weekend in un hotel a 5 stelle?
A rimetterci sono naturalmente gli studenti, che stanno pagando il prezzo delle promesse mancate. Per approfondire la questione, l’appuntamento è con "Presa Diretta", domenica alle 20:30 su Rai 3.
Like a Pro(f): una serie da non perdere
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