Qual è la tua età biologica? Te lo dice l'IA

Quanto velocemente stai invecchiando? Te lo dice l'Intelligenza artificiale: basta una foto per scoprire qual è l'età biologica ( e non anagrafica) del tuo corpo.

Mag 16, 2025 - 14:08
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Qual è la tua età biologica? Te lo dice l'IA
Basta una fotografia per scoprire quanti anni ha davvero il nostro corpo. Non si parla dell'età anagrafica, ossia quella segnata sulla carta d'identità, ma di quella biologica, che racconta quanto velocemente stiamo invecchiando. È questa la promessa di FaceAge, un algoritmo di deep learning descritto sulla rivista The Lancet Digital Health. Addestrato su decine di migliaia di immagini, il software gestito dall'Intelligenza Artificiale traduce i tratti del volto in un numero di anni che riflette lo stato di salute complessivo.. Primi test. Nei test clinici, FaceAge ha rivelato che i pazienti oncologici appaiono biologicamente più vecchi di circa cinque anni rispetto ai coetanei sani. Ma qual è l'utilità di questa informazione? Secondo gli autori, uno strumento del genere potrebbe aiutare i medici a prendere decisioni cruciali, per esempio se optare per terapie aggressive o scegliere trattamenti più leggeri. La differenza tra l'età cronologica e quella biologica, infatti, potrebbe cambiare radicalmente l'approccio a cure complesse come la radioterapia, la chemioterapia o interventi chirurgici delicati, spingendo verso un modello di medicina più personalizzata.. Occhio digitale. Il programma nasce per affinare quello che i medici chiamano "eyeball test", cioè la valutazione a occhio nudo dello stato di salute di una persona. Il nuovo algoritmo, però, offre un approccio più oggettivo e preciso, capace di cogliere dettagli che spesso sfuggono all'occhio umano. Il sistema è stato addestrato su oltre 58mila ritratti di adulti over 60 in buona salute e poi testato su quasi 6mila pazienti oncologici trattati negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi. I risultati mostrano che chi presentava un'età biologica superiore agli 85 anni, anche se cronologicamente più giovane, aveva prospettive di sopravvivenza più basse. E non si tratta solo di una fotografia dello stato attuale: l'algoritmo si è dimostrato in grado di prevedere con una precisione sorprendente anche il rischio di mortalità entro sei mesi, superando le capacità predittive di otto medici esperti chiamati a valutare le stesse immagini.. Il rovescio della medaglia. Come molte applicazioni di recente introduzione in ambito medico, anche FaceAge solleva interrogativi etici. Se da un lato può diventare uno strumento prezioso per oncologi, cardiologi o geriatri, dall'altro potrebbe interessare compagnie assicurative o datori di lavoro alla ricerca di metodi per valutare i rischi legati alla salute. Gli sviluppatori assicurano di aver controllato che il sistema non presenti pregiudizi razziali – una delle criticità più discusse nell'uso dell'IA – ma si stanno già adoperando per elaborare una versione più avanzata, allenata su ulteriori 20mila pazienti, per rafforzare l'accuratezza delle previsioni. Allo stesso tempo, si stanno esplorando le variabili che potrebbero trarre in inganno l'algoritmo, come il trucco pesante, la chirurgia estetica o le condizioni di illuminazione artificiale, fattori che potrebbero alterare la percezione dei tratti somatici confondendo la macchina.. Specchio spietato. Infine, c'è la questione psicologica. Sapere che il proprio corpo sta invecchiando più in fretta del previsto potrebbe stimolare a cambiare stile di vita, ma anche generare ansia o depressione. I ricercatori sottolineano che un simile strumento deve essere utilizzato con cautela e sempre sotto la supervisione di personale medico qualificato. Per affrontare questi scenari, nell'ambito di uno studio scientifico pensato per raccogliere ulteriori dati, si sta progettando un portale aperto al pubblico dove sarà possibile caricare un selfie e ricevere una valutazione. Le versioni commerciali per uso clinico, invece, arriveranno solo dopo ulteriori validazioni e controlli rigorosi. Intanto, FaceAge si è già messa alla prova con un volto celebre: quello dell'attore Paul Rudd, stimato biologicamente di 43 anni in una foto scattata quando ne aveva 50; un indizio su come questa tecnologia potrebbe facilmente divenire un fenomeno pop destinato a far discutere, scavalcando l'ambito medico..