Putin snobba il summit
Lo zar non svela se andrà a Istanbul. Zelensky: "Parlo soltanto con lui". .

L’Alto rappresentante per la politica estera europea, Kaja Kallas, lo ha detto chiaramente, ma lo pensano in molti: Vladimir Putin se ne guarda molto bene dal mettere piede a Istanbul domani. Al suo posto, andrà molto probabilmente il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. A indicare che il vertice ormai è stato ridimensionato, ci sono anche le notizie che arrivano dalla Casa Bianca, secondo le quali domani arriveranno nella megalopoli sul Bosforo inviati del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff e Keith Kellogg, appositamente per monitorare i colloqui. In serata è arrivata la notizia che ci sarà anche il Segretario di Stato, Marco Rubio. L’unico a crederci ancora è il premier ucraino, Volodymyr Zelensky, che ieri ha dichiarato: "Io sarò in Turchia. Ci sarà anche il presidente Erdogan. Tutti sono pronti a incontrare il leader russo. Farò di tutto per incontrarlo, ovunque in Turchia". E ha ribadito: "Parlerò solo con lui".
In realtà, più che reale convinzione, sembra una tattica per fare capire all’opinione pubblica internazionale e a Trump chi sia in buona fede e chi stia solo cercando di prendere tempo per continuare la guerra. Infatti, sempre ieri, il numero uno di Kiev ha aggiunto: "penso che Putin non voglia che la guerra finisca, non voglia un cessate il fuoco, non voglia negoziati". Per il Paese invaso, insomma, l’assenza del presidente dal summit sarebbe la dimostrazione definitiva della sua cattiva fede. Dal Cremlino, lo ‘zar’ si è guardato molto bene da dire se sarà a Istanbul o meno. Ma non ha certo rinunciato ad attaccare. Soprattutto l’Unione Europea e il Regno Unito che sabato che promesso nuove, più dure sanzioni se non partirà un cessate il fuoco propedeutico all’inizio dei negoziati. Putin, in particolare, ha definito ‘idioti’ coloro che impongono sanzioni contro la Russia "a loro danno". "Nessuna economia al mondo può essere autosufficiente, è vero – ha detto il presidente durante un’intervista a un settimanale economico -. Ma dobbiamo comunque capire cosa sia l’autosufficienza dell’economia nel mondo moderno. E non possiamo farci intimidire da nuove possibili sanzioni".
All’incontro mancano 24 ore, e dal Cremlino fanno sapere che annunceranno la composizione della delegazione ‘quando lo deciderà Putin’, ma il vice ministro degli Esteri, Serghei Ryabkov, ha già messo le cose in chiaro: l’Ucraina dovrà mettere in preventivo la cessione di territori che sono stati conquistati da Mosca. L’Unione Europea mantiene intatta la sua posizione. Mosca deve ordinare il cessate il fuoco, altrimenti partiranno le sanzioni. Il cancelliere tedesco, Friecrich Merz, ha dato anche come data limite per decidere la fine di questa settimana. Ma il presidente russo può contare sul suo alleato turco, Recep Tayyip Erdogan. Il leader turco ha detto chiaramente al Segretario Generale della Nato, Mark Rutte, che la Turchia ‘sostiene il cessate il fuoco’ e che la Nato non dovrebbe prendere parte al conflitto. Ankara rappresenta il secondo esercito numerico del Patto Atlantico e dall’inizio della guerra tiene una condotta ambigua.