Premi incondizionati del 14,4% annuo per il certificate sui big tech Usa

Il certificate per approfittare del calo dei tech Usa: premi mensili incondizionati dell'1,2% (14,4% annuo), tutti i sottostanti sopra al livello iniziale per il certificate di Marex con Isin IT0006768516 su AMD, Nvidia e Intel. Possibilità di rimborso anticipato dal nono mese. A scadenza, protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale. Durata tre anni.

Apr 22, 2025 - 15:59
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Premi incondizionati del 14,4% annuo per il certificate sui big tech Usa

Non si trova tutti i giorni un investimento in grado di offrire un flusso cedolare costante per un rendimento del 39,16% in tre anni, salvo il verificarsi dell'evento di rimborso anticipato dopo nove mesi.

Il certificate stacca cedole mensili di 12 euro al mese, ovvero 1,2% sul valore nominale di 1.000 euro. Oggi, dato il buon andamento dei sottostanti, il prezzo del certificate è salito a 1029 euro, la cedola incondizionata di 12 euro su 1.029 è pari a un rendimento mensile dell'1,17% (14% annualizzato). Le cedole sono incondizionate ovvero i premi vengono incassati sempre dall'investitore indipendentemente dall’andamento dei sottostanti.

È la caratteristica saliente del nuovo certificate emesso da Marex con codice Isin IT0006768516 su tre sottostanti che hanno già guadagnato terreno dal livello iniziale: AMD +9,4%, Nvidia +0,6% e Intel +3,9%.

Marex ha sfruttato la forte volatilità dei mercati di questi giorni trasformandola in certezza della cedola.

Il prodotto ha una durata di tre anni, salvo il verificarsi del rimborso anticipato, durante i quali l’investitore può programmare con certezza il flusso di cedole che gli arriverà.

Proviamo a fare due conti. Se tutto va bene a scadenza con i sottostanti sopra barriera, il certificate avrà staccato 36 premi mensili da 12 euro, in tutto sono 432 euro. A questo numero vanno sottratti 29 euro per il prezzo sopra la parità (il certificate si acquista a 1.029 euro e a scadenza verrà ritirato a 1.000) arrivando a 403 euro su 1.029 investiti avremo un rendimento del 39,16% in tre anni, pari al 13,05% annuo, non male.

Una buona strategia potrebbe essere quella di mettere sotto osservazione il certificate per acquistarlo in caso di cali a 1.000 euro.

Di seguito una tabella con i livelli di riferimento del certificate, che quota poco sopra la parità con tutti i sottostanti oltre il livello iniziale. Lo stacco della prima cedola incondizionata è in agenda il 19 maggio.

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I tre titoli sono reduci da un importante scivolone legato allo scontro Usa Cina in materia sia di intelligenza artificiale che dazi. Negli ultimi sei mesi Nvidia ha perso il 32,5%, Amd il 45,8% e Intel il 15,8%. Il certificate punta al fatto che i sottostanti, già depressi, non perdano un altro 40% dai livelli iniziali.

La prima cedola da 12 euro verrà pagata il prossimo 19 maggio e l’ultima il 10 aprile 2028. Attenzione, però, che il certificate potrebbe venire rimborsato prima della scadenza programmata. Infatti, l’emittente ha previsto la possibilità del ritiro anticipato a partire dal nono mese di vita del prodotto.

Nello specifico, se alla data di osservazione dell’8 gennaio 2026 tutti e tre i sottostanti quoteranno al di sopra del valore iniziale (come oggi), o allo stesso livello, il certificate verrà ritirato: l’investitore verrà rimborsato al 100% del valore di emissione (1.000 euro) e incasserà il premio previsto per la scadenza di maggio (12 euro). In tutto l'investitore porterebbe a casa 1.108 euro (1.000 euro più 9 premi fissi mensili), su 1.029 investiti, significa un rendimento del 7,68% in nove mesi, pari al 10,24% annualizzato.

In tal caso, altri premi non verranno più pagati. La possibilità del rimborso anticipato si ripeterà ogni mese fino alla scadenza finale ad aprile 2028.

Oltre a pagare un consistente rendimento, questo certificate offre una buona protezione del capitale grazie a una barriera al 60% del valore iniziale. Infatti, se non ci sarà il rimborso anticipato, alla scadenza finale l’investitore verrà rimborsato al 100% del valore nominale anche se i sottostanti avranno quotazioni inferiori ai valori iniziali. Questa protezione vale fino a un ribasso massimo dei sottostanti del 40% dal livello iniziale. In caso di ribasso superiore, l’investitore andrà incontro a una perdita.

Si tratta di livelli molto profondi considerando che i titoli si trovano ben lontani dal valore iniziale nonostante il recente tracollo dell’azionario che ha colpito anche le big tech Usa come AMD, Nvidia e Intel.

Dal fixing iniziale, AMD ha guadagnato il 9,4% e dall’attuale prezzo di 78,2 dollari dovrebbe perdere non il 40%, ma il 45,2% per toccare la barriera, posta a 46,926 dollari (prezzo che non si vede dall’aprile 2020).

Nvidia è salita dello 0,6% dal valore iniziale. Dalla sua quotazione attuale di 96,3 dollari dovrebbe perdere il 40,4% per toccare la barriera (a 57,780 dollari, livello non toccato da gennaio 2024).

Anche Intel si trova oltre il livello iniziale (+3,9%), con la barriera lontana il 42,3%. L’ultima volta che Intel ha segnato quel prezzo è stato a settembre del 1986.

Se il certificate non dovesse venire ritirato anticipatamente, alla scadenza finale del 10 aprile 2028 ci potranno essere due possibili scenari:

  • Se tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera o allo stesso livello, il prodotto verrà rimborsato al 100% del valore nominale (1.000 euro), l’investitore riceverà l’ultima cedola (12 euro) e l’investimento si chiude nella maniera migliore. Acquistando oggi il certificato a 1.029 euro, il rendimento a scadenza in questo scenario sarebbe del 39,16%, in tre anni.
  • Se anche solo uno dei sottostanti quoterà sotto la barriera, il prodotto verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Supponiamo, ad esempio, che il peggiore abbia perso il 50% dalla quotazione iniziale: il rimborso avverrà al 50% del valore nominale, vale a dire a 500 euro. Il saldo finale sarà dato contabilizzando anche i 36 premi fissi incassati per un totale di 432 euro, quindi un rimborso di 932 euro, circa il 7% in meno dai 1.000 euro di nominale. Con un calo del peggiore dei tre sottostanti del 60% dal livello iniziale avremmo un rimborso totale a 832 euro con un calo del circa il 17% nonostante il -60% del worst of.

L’industria dei semiconduttori sta vivendo una svolta strategica grazie alle nuove politiche tariffarie dell’amministrazione Trump, che ha imposto dazi del 25% su chip e macchinari importati, con l’obiettivo dichiarato di ridurre la dipendenza dagli attori asiatici e rilanciare la produzione interna.

Queste misure protezionistiche, sebbene controverse, stanno già producendo effetti tangibili. Nvidia ha già annunciato piani per costruire supercomputer per l’intelligenza artificiale negli Stati Uniti, in collaborazione con partner come Foxconn e Wistron. Questo progetto prevede un investimento di 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni e la creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro.

AMD ha dichiarato che i suoi processori EPYC di quinta generazione, destinati ai data center, saranno prodotti nello stabilimento di TSMC in Arizona. E' la prima volta che AMD produce chip negli Stati Uniti.

Anche Intel sta puntando sulla produzione interna con il suo nuovo chip "18A", che verrà realizzato negli stabilimenti in Arizona e Oregon. Parallelamente, Intel ha annunciato la vendita del 51% della sua divisione Altera, specializzata in chip programmabili, al fondo di investimento Silver Lake per 8,75 miliardi di dollari. Questa mossa mira a semplificare le operazioni aziendali e a rafforzare la posizione finanziaria dell'azienda.

La speranza di Trump è quella di ricostruire una filiera nazionale solida e autonoma, capace di rispondere a esigenze tecnologiche sempre più strategiche per la sicurezza e la competitività globale degli Usa. Tuttavia, la nuova linea protezionista porta con sé anche sfide rilevanti: il rischio di aumenti dei prezzi, tensioni con i partner commerciali e difficoltà nella rapida riconversione industriale.

Tutto questo, ovviamente, finché Trump non cambierà idea, in quel caso potremmo aspettarci un forte rimbalzo del settore.

Il consensus raccolto da Bloomberg sui tre titoli del paniere, che riportiamo nella tabella sottostante, è positivo. In generale, su AMD, Nvidia e Intel prevalgono le raccomandazioni di acquisto (Buy), mentre la restante parte suggerisce di mantenere la azioni in portafoglio (Hold) e sono una minoranza dice di vendere (Sell).

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Bloomberg censisce 66 analisti che coprono AMD. Di questi, 47 raccomandano Buy e 18 suggeriscono Hold, solo un sell. La media dei target price è 137,9 dollari, con un upside potenziale del 61% rispetto alla quotazione attuale a Wall Street.

Su Nvidia 70 analisti raccomandano Buy e 9 hanno giudizio Hold. Nessuna raccomandazione negativa. La media dei target price è 165,1 dollari, +70% rispetto al prezzo attuale a Wall Street.

Infine, per Intel la maggior parte degli analisti ha raccomandazioni neutrali. Su 47 esperti che coprono il titolo, 4 raccomandano Buy e 38 hanno giudizio Hold, 5 sell. La media dei target price è 22 dollari, che implica un potenziale upside del 17% rispetto al prezzo attuale a Wall Street.