Pornorivoluzione all’italiana: per accedere ai siti per adulti bisognerà dimostrare la maggiore età. Ma come?

L'Autorità compilerà una lista ufficiale di soggetti obbligati, aggiornata periodicamente e trasmessa alla Commissione europea. Gli utenti dovranno eseguire un log-in rafforzato che testimoni il compimento almeno dei 18 anni

Mag 14, 2025 - 08:00
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Pornorivoluzione all’italiana: per accedere ai siti per adulti bisognerà dimostrare la maggiore età. Ma come?

Da quando i modem sono diventati abbastanza veloci per veicolare foto e video, Internet e il mondo del porno sono diventati quasi una cosa sola. Ma la rivoluzione voluta dall’Europa potrebbe presto limitare l’accesso ai siti per adulti, almeno se non si sa utilizzare una VPN. E l’AGCOM, ovvero l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha appena stilato alcune linee guida.

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Sessioni da 45 minuti sui siti porno

Per accedere ai siti per adulti l’internauta sarà oggetto a un obbligo di verifica che va al di là della posticcia autocertificazione e dovrà essere attivato a ogni accesso. L’aspetto più ilare, specie considerato perché uno consulti questo genere di contenuti, riguarda il fatto che ogni sessione sarà valida solo per un massimo di 45 minuti di inattività: successivamente, sarà necessaria una nuova autenticazione.

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Immagine generata con l’AI

Non sarà ammesso alcun sistema che consenta di memorizzare la prova all’interno di un account o che permetta l’accesso automatico a contenuti vietati. Salvo nuove modifiche, l’utente dovrà ottenere la prova della maggiore età da entità terze (es. banca, ente pubblico, operatore certificato), così da produrla alla piattaforma a luci rosse. Si potranno, nel caso, sfruttare QR code o app locali (digital wallet), ma solo se l’intera catena informativa resta confinata nel dispositivo dell’utente.

I fornitori dei sistemi non dovranno conservare i dati dell’utente, né conoscere il sito a cui si intende accedere. Allo stesso modo, i siti non devono avere accesso ad alcuna informazione sull’identità del visitatore.

Niente SPID per loggarsi ai siti per adulti

Tramontata l’idea di usare lo SPID dato che il sistema italiano, peraltro in via di sostituzione con CIE, non rispetta i requisiti del doppio anonimato, consentendo all’Identity Provider di conoscere il sito a cui l’utente accede tramite la trasmissione del dominio all’interno della richiesta di autenticazione. Analoghe riserve sono espresse nei confronti di sistemi basati su banche dati pubbliche o su digital wallet, ammessi solo se garantiscono la completa compartimentazione tra i soggetti coinvolti e non prevedono in alcun modo l’identificazione o la memorizzazione di accessi.