Philippe Setbon (Natixis IM): “Il consolidamento come risposta a un settore con costi più elevati”

Alcune delle idee di investimento discusse in occasione della terza edizione del Thought Leadership Summit, organizzato dalla società a Parigi. L'articolo Philippe Setbon (Natixis IM): “Il consolidamento come risposta a un settore con costi più elevati” proviene da FundsPeople Italia.

Mar 24, 2025 - 09:39
 0
Philippe Setbon (Natixis IM): “Il consolidamento come risposta a un settore con costi più elevati”

Mettere il cliente al centro e avere un approccio squisitamente attivo potrebbero non sembrare delle novità rilevanti nel mondo dell’asset management. Eppure, dopo numerosi cambiamenti del mercato, sul fronte dell’industria e della regolamentazione, ripartire dalle basi sembrerebbe un ottimo viatico per volatilità e incertezze.

Di questo è persuaso Philippe Setbon, CEO di Natixis IM da dicembre 2023. “Tutti i nostri sforzi sono fatti per assecondare le esigenze del cliente e per cercare di offrirgli quello che chiede e di cui ha davvero bisogno”, ci tiene a sottolineare il professionista in occasione del Thought Leadership Summit, organizzato dalla società negli scorsi giorni a Parigi.

Infatti, il professionista ha ribadito l’importanza del consolidamento della gestione attiva in un contesto di normalizzazione dei tassi di interesse, la crescente importanza degli asset privati e dell’imperativo di raggiungere una economia di scala nell’industria. In un contesto caratterizzato dalla fine dell'era dei tassi d'interesse ultra-bassi e dalla pressione sulle commissioni di gestione, Setbon ha sottolineato che il futuro del settore dipenderà dalla sua capacità di adattarsi alle nuove richieste dei clienti e a un ambiente sempre più competitivo.

Il DNA di Natixis IM rimane invariato: un player internazionale con multi-affiliate. "Per 30 anni la gestione passiva ha guadagnato quote di mercato, in parte perché molte strategie vendute come attive in realtà non lo erano", ha detto Setbon, criticando il modello di gestione con basso tracking error rispetto agli indici.

Al contrario, ha affermato che Natixis IM è impegnata in una filosofia d'investimento basata su un'elevata convinzione, che implica decisioni lontane dagli indici di riferimento e una gestione che punta davvero alla diversificazione.

A questo proposito, il professionista ha evidenziato alcuni dei recenti successi dell'azienda:

  • Loomis Sayles, con una raccolta netta di 60 miliardi di dollari negli ultimi due anni.
  • Ostrum Asset Management, che ha raccolto 16 miliardi di euro in un mandato istituzionale in Italia.
  • Natixis IA, che ha attirato quasi 6 miliardi di euro nel 2024.

Private market, maneggiare con cautela

Il professionista, come si diceva prima, sa bene che le soluzioni relative ai mercati privati, stanno attirando un numero sempre maggiore di clienti, anche di Natixis IM: “il nostro lavoro deve essere quello di trasformare dati in informazioni per permettere ai nostri investitori di prendere le decisioni migliori. Per questo, investiamo in questi mercati solo guidati da un approccio di high conviction che ci contraddistingue anche in quelli pubblici”.

Un dato su tutti: l'85% dell'economia globale rimane al di fuori dei mercati pubblici. “Non possiamo ignorarlo", ha spiegato, sottolineando che gli asset privati offrono un interessante premio di illiquidità

e possono migliorare il profilo di rendimento dei portafogli a lungo termine.

Tuttavia, il manager ha evidenziato due sfide principali per la democratizzazione di questi asset:

  • Educazione degli investitori: "Non è sufficiente che i prodotti siano disponibili su una piattaforma digitale. Gli investitori devono essere istruiti su come integrare gli asset privati nella loro strategia finanziaria". A tal fine, Natixis IM ha stabilito partnership con istituzioni specializzate in educazione finanziaria.
  • Tokenizzazione: la tecnologia blockchain può facilitare il trading secondario di asset privati, offrendo soluzioni di liquidità.

"La tokenizzazione è fondamentale per il futuro del settore, in quanto consentirà a un maggior numero di investitori di accedere ad asset illiquidi con maggiore flessibilità", ha affermato.

Inoltre, Natixis IM si è mossa in questa direzione con il lancio del suo fondo evergreen di asset privati attraverso Flexstone Partners, con l'obiettivo di offrire strutture più accessibili per i clienti individuali.

Come guardare alla segmentazione della clientela

Se si attua un paragone con gli anni passati si noterà che la segmentazione della clientela era più rigida e definita. “Dopo la crisi finanziaria c’è una maggiore convergenza tra asset owner e asset manager, perché sono necessari capitali per generare nuovi ritorni per i clienti e nuove risorse”, dice Setbon.  

Ci sono altri trend che stanno investendo l’industria. Da una parte il consolidamento dei player globali ma, contestualmente, la creazione di branch e hub locali per rispondere ad alcune esigenze regionali. “La qual cosa richiede più capitali e ha un costo più alto per noi società di gestioni e delle pressioni sulle fee”, dice il professionista. La vera sfida che ha in mente è quella di essere in grado di non trasferire questi costi sul cliente finale.

Il 2024 è stato un anno interessante per Natixis IM. “Abbiamo seguito dei passi ben definiti, come adattare il nostro modello di distribuzione (ne è un esempio Vega Investment Solution), abbiamo attuato una segmentazione più puntuale dei nostri clienti, abbiamo compreso come migliorare la nostra efficienza e profittabilità, attraverso il nostro servizio IT per servire al meglio tutte le nostre affiliate e abbiamo cercato di rimanere competitivi per quanto riguarda i costi di produzione, nel mercato e per i clienti”, sottolinea il professionista.

Inoltre, nel gennaio 2024, l'azienda ha annunciato un Memorandum of Understanding (MoU) con Generali (le interlocuzioni tra le due società sono messe in pausa fino alla assemblea del prossimo 24 aprile che ha come ordine del giorno l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione di Generali), per esplorare l'integrazione delle sue piattaforme di gestione, una mossa che potrebbe rafforzare la sua scala e le sue capacità globali. "Il consolidamento non è un'opzione, ma una necessità. La pressione sulle commissioni è ancora presente e gli asset manager che non raggiungono una economia di scala avranno difficoltà a competere", ha avvertito Setbon.

Per concludere, in un panorama d'investimento in continua evoluzione, Natixis IM è impegnata nella gestione attiva ad alta convinzione, nell'espansione degli asset privati e nella crescita attraverso il consolidamento. La combinazione di questi tre fattori sarà fondamentale per adattarsi a un ambiente in cui i clienti cercano soluzioni sempre più sofisticate e personalizzate. "Il cliente deve essere al centro di tutte le nostre decisioni, non solo in una diapositiva di powerpoint", ha concluso Setbon, chiarendo che il settore del risparmio gestito deve evolversi seguendo le esigenze degli investitori per rimanere davvero rilevante in futuro.

L'articolo Philippe Setbon (Natixis IM): “Il consolidamento come risposta a un settore con costi più elevati” proviene da FundsPeople Italia.