Oltre l’effetto Trump: ecco perché il Bitcoin non ha esaurito la sua corsa

Secondo Massimo Siano, responsabile per il Sud Europa di 21Shares, il rafforzamento del ruolo della criptovaluta come riserva di valore rappresenta il principale fattore destinato a sostenerne la crescita nel lungo periodo. L'articolo Oltre l’effetto Trump: ecco perché il Bitcoin non ha esaurito la sua corsa proviene da FundsPeople Italia.

Mar 24, 2025 - 09:39
 0
Oltre l’effetto Trump: ecco perché il Bitcoin non ha esaurito la sua corsa

L’elezione di Donald Trump aveva acceso l’entusiasmo sui mercati americani, con ripercussioni significative anche nel mondo delle criptovalute. Il Bitcoin, in particolare, aveva registrato un’impennata superando i 100 mila dollari. Tuttavia, a un mese e mezzo dall’insediamento del nuovo presidente, lo scenario è cambiato: l’incertezza legata ai dazi e alle possibili implicazioni della sua agenda politica su crescita e inflazione negli Stati Uniti ha contribuito a un ridimensionamento dell’euforia iniziale. I listini statunitensi hanno ripiegato dai massimi pre e post-elettorali, e anche il Bitcoin è sceso sotto quota 80 mila dollari.

Ma secondo Massimo Siano, Managing Director e responsabile per il Sud Europa di 21Shares, interpretare l’andamento del Bitcoin esclusivamente alla luce degli eventi della politica e del contesto macroeconomico è riduttivo. “Ci sono dinamiche intrinseche alla criptovaluta, legate alla sua natura e al suo ciclo economico, che spiegano meglio il suo comportamento nel lungo periodo”, afferma Siano intervistato da FundsPeople a margine dell'ultimo evento Quant 2025. Sono due i fattori chiave su cui porre l’attenzione: il ruolo del Bitcoin come bene rifugio e l’halving, ovvero il meccanismo che ogni quattro anni dimezza la ricompensa per il mining di nuove monete, riducendone progressivamente la disponibilità.

Bitcoin, un “oro digitale”

“Il Bitcoin viene spesso definito ‘oro digitale’ per la sua scarsità: la sua offerta è limitata e non supererà mai i 21 milioni di unità”, sottolinea Siano. “La sua crescita di valore negli ultimi anni è stata costante, indipendentemente dall’alternanza alla Casa Bianca tra Trump e Biden. Non c’è stato un ‘effetto Trump’ sul Bitcoin, così come non c’era stato un ‘effetto Biden’. Ciò che sta realmente accadendo è che il dollaro sta perdendo valore rispetto al Bitcoin, così come nei confronti dell’oro”, argomenta.

Secondo il manager di 21Shares, il Bitcoin sta consolidando il suo status di riserva di valore, più che di asset speculativo. Un concetto confermato anche dal presidente della Fed, Jerome Powell, che nei mesi scorsi ha paragonato il Bitcoin all’oro, contribuendo a rafforzarne la credibilità. “Non escludo che in futuro il Bitcoin possa entrare nelle riserve delle banche centrali, affiancandosi all’oro”, afferma Siano. “L’idea che il Bitcoin possa diventare un asset strategico a livello istituzionale è una prospettiva sempre più concreta. Con l’evoluzione della regolamentazione e l’aumento dei casi d’uso come bene rifugio, la sua crescita potrebbe continuare a infrangere nuovi record anche quest’anno”.

L’effetto dell’halving: siamo ancora in una ‘crypto summer’?

Un altro elemento fondamentale è l’halving, che impatta il Bitcoin e il suo andamento sul lungo periodo. L’ultimo halving, avvenuto nell’aprile 2024, sta ancora influenzando il mercato e potrebbe continuare a farlo nei prossimi mesi. “Storicamente, i rialzi più significativi del Bitcoin si sono verificati tra i 200 e i 500 giorni successivi all’halving, con un’accelerazione dei prezzi che solitamente inizia intorno ai 200 giorni dall’evento. Se questo schema dovesse ripetersi, ci troveremmo ancora in una fase di ‘crypto summer’, caratterizzata da euforia e ottimismo nel mercato delle criptovalute.

Il futuro di 21Shares

Parallelamente alla crescente attenzione verso il mondo delle criptovalute, 21Shares si è affermata come uno dei principali provider di soluzioni di investimento in questa asset class. “Le prospettive per il nostro business nei prossimi anni sono positive, anche grazie a un traguardo importante: abbiamo superato i 10 miliardi di dollari di asset in gestione”, sottolinea Siano.

Nonostante il mercato europeo e italiano siano più conservativi rispetto agli Stati Uniti, sia nel settore bancario che in quello fintech, l’interesse per gli asset digitali è in costante crescita. Gli ETP di 21Shares stanno guadagnando popolarità tra gli investitori retail e, grazie alla loro struttura che elimina le complessità legate a custodia, back office e tassazione degli investimenti in cripto, stanno diventando sempre più interessanti anche per investitori istituzionali, banche private e fondi d’investimento.

“Il mercato crypto sta maturando rapidamente”, conclude Siano. “E con un contesto sempre più regolamentato e accessibile, il Bitcoin e gli asset digitali potrebbero diventare una componente stabile e strategica nei portafogli di investimento del futuro”.

L'articolo Oltre l’effetto Trump: ecco perché il Bitcoin non ha esaurito la sua corsa proviene da FundsPeople Italia.