Perché lodo il governo sul reato di femminicidio

La originale introduzione del reato di femminicidio e della automatica condanna all’ergastolo con tetto di sconto per le attenuanti costituisce una esplicita scelta politica e culturale. Il Canto libero di Sacconi pubblicato su QN

Mar 10, 2025 - 08:31
 0
Perché lodo il governo sul reato di femminicidio

La originale introduzione del reato di femminicidio e della automatica condanna all’ergastolo con tetto di sconto per le attenuanti costituisce una esplicita scelta politica e culturale. Il Canto libero di Sacconi pubblicato su QN

Bisogna dare atto a questo governo di avere proposto un disegno di legge di più efficace contrasto della violenza contro le donne e di più effettiva tutela delle vittime. Un atto concreto mentre altri perdevano tempo  con la “conquista” della declinazione femminile di molti sostantivi. Per non dire di chi ha preteso di negare la differenza di genere attraverso l’imposizione di un linguaggio “inclusivo” neutro contro il supposto “sessismo” della lingua italiana.

Seguendo un principio di realtà, la vera emergenza è stata individuata non solo nel ripetersi di omicidi e violenze contro le donne in quanto tali ma nondimeno in procedimenti penali non sufficientemente tutelanti la persona offesa e in sentenze troppo comprensive perfino nei confronti dei colpevoli di omicidio attraverso le attenuanti. Cui si è aggiunta successivamente una generosa riduzione o conversione della pena.

La originale introduzione del reato di femminicidio e della automatica condanna all’ergastolo con tetto di sconto per le attenuanti costituisce una esplicita scelta politica e culturale. Si riconosce lo specifico ruolo sociale della donna in quanto potenziale madre e persona dedita alla prevalente cura dei figli e dei congiunti fragili. Così come si afferma con le nuove norme il dovere pubblico di tutelarne diritti, libertà, manifestazioni della personalità. In un contesto nel quale permangono comportamenti misogini.

Si può infine individuare in questa proposta una volontà di riequilibrio tra i delitti contro le persone e quelli contro le cose. La giurisprudenza, spesso prigioniera di impostazioni ideologiche, ha talora dato più rilevanza ai reati contro il patrimonio quando commessi dai colletti bianchi rispetto a quelli contro le persone, specie se eseguiti da chi vive in uno stato di degrado sociale. L’analisi sociologica è sempre utile alla prevenzione ma non può mai condurre alla giustificazione di un reato di sangue. Soprattutto, se “facilmente” commesso contro una persona più debole.