Passeresti un colloquio per lavorare a Google?

Siete piccoli come una moneta e vi trovate sul fondo di un frullatore, avete 60 secondi prima che le lame inizino a girare: cosa fareste per salvarvi?

Mar 25, 2025 - 13:18
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Passeresti un colloquio per lavorare a Google?
Immaginate di venire rimpiccioliti fino alle dimensioni di una moneta e di trovarvi sul fondo di un frullatore; avete 60 secondi di tempo prima che le lame inizino a girare: cosa fareste per salvarvi? Questa stramba questione non è solo un semplice indovinello, bensì una delle domande più utilizzate nei colloqui di assunzione di Google, tra quelle ideate per mettere alla prova la creatività e la capacità di ragionamento sotto stress dei candidati (come: quanti golf club potrebbero entrare in un Boeing 747? Oppure: quanti soldi dovresti chiedere per lavare tutte le finestre di Seattle?). A prima vista, potrebbe sembrare un semplice rompicapo, con una soluzione intuitiva, magari ovvia (per esempio, riguardo alla domanda sulle finestre di Seattle, c'è chi si mette a fare calcoli complicatissimi e chi risponde: "50 dollari a finestra"), ma in realtà nasconde complessi principi di biomeccanica e fisica.. Saltare fuori. La risposta più gettonata è saltare. Il ragionamento alle spalle è parzialmente corretto: se fossimo piccoli come una moneta, infatti, avremmo una forza muscolare sorprendente rispetto al nostro peso, grazie alle implicazioni di un fenomeno noto come rapporto forza-peso. Questo principio si basa sul lavoro di Alfonso Borelli, padre della biomeccanica, che nel XVII secolo osservò come animali di taglie diverse saltassero ad altezze simili. In poche parole, se ci riducessero di scala, il nostro peso diminuirebbe molto più velocemente della forza muscolare, facendoci ottenere un rapporto forza-peso elevatissimo. In teoria, dovremmo perciò riuscire a balzare fuori dal frullatore con un solo salto, superando ostacoli che, a grandezza naturale, sembrerebbero insormontabili. Eppure, questa risposta non è del tutto giusta, perché nella pratica, le cose sono più complicate.. Problemi reali. Per saltare verso l'alto, occorre trasferire energia dai muscoli al suolo. Più si è piccoli, però, e meno tempo si ha a disposizione per farlo. Se venissimo rimpiccioliti, dunque, il movimento sarebbe troppo rapido e lo slancio si esaurirebbe in una frazione di secondo, impedendo ai muscoli di contrarsi abbastanza velocemente per imprimere al suolo la forza necessaria. Inoltre, c'è da tenere conto di un limite fisico chiamato relazione forza-velocità. In breve: più rapidamente un muscolo si contrae, minore è la forza che può generare. Di conseguenza, nonostante la forza relativa maggiore, il salto che saremmo in grado di produrre risulterebbe modesto. Il professor Maarten Bobbert della Libera Università di Amsterdam, esperto di biomeccanica, stima che un umano delle dimensioni di una moneta potrebbe saltare appena cinque o dieci centimetri: troppo poco per superare le pareti del frullatore.. La vera soluzione. E dunque? Servirebbe usare un meccanismo a molla. Esistono insetti, come le pulci o come alcuni tipi di formiche, che immagazzinano energia lentamente per poi rilasciarla in un istante, ottenendo salti potentissimi. Un muscolo umano, però, da solo non potrebbe mai fare quello che, per esempio, può fare una formica trappola, in grado di generare potenze fino a 200.000 watt. Un piccolo umano riuscirebbe in un'impresa simile solo con un aiutino, per esempio quello di un elastico, con cui realizzare una sorta di catapulta. Ma si può facilmente obiettare: "dove trovo un elastico all'interno di un frullatore?" A questo punto, sarebbe sensato sottolineare l'assurdo della questione: "trovo più difficile rimpicciolire un essere umano fino alle dimensioni di una moneta che trovare un elastico in un frullatore", ma significherebbe eludere il ragionamento. La verità è che la domanda originaria, così come altre, proposte da Google o da aziende con gli stessi obiettivi, non ha una risposta corretta e serve esclusivamente a valutare il modo di ragionare di un candidato e la sua capacità di pensare fuori dagli schemi..