La sorprendente “boa” che genera elettricità con l’inesauribile energia delle onde (anche con alghe e mare in tempesta)

Dopo 16 mesi di test nella rada di Brest, il flottatore cilindrico di Seaturns ha dimostrato di poter produrre elettricità sfruttando il moto ondoso, resistendo a tempeste e proliferazioni di organismi marini. Un passo avanti per l’energia del moto ondoso, ma la strada è ancora lunga. L’energia del moto ondoso è spesso trascurata rispetto al...

Mar 8, 2025 - 11:09
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La sorprendente “boa” che genera elettricità con l’inesauribile energia delle onde (anche con alghe e mare in tempesta)

Dopo 16 mesi di test nella rada di Brest, il flottatore cilindrico di Seaturns ha dimostrato di poter produrre elettricità sfruttando il moto ondoso, resistendo a tempeste e proliferazioni di organismi marini. Un passo avanti per l’energia del moto ondoso, ma la strada è ancora lunga.

L’energia del moto ondoso è spesso trascurata rispetto al solare e all’eolico, ma il World Energy Council (WEC) la considera una risorsa con un potenziale enorme: potrebbe soddisfare fino al 10% del fabbisogno energetico mondiale. Diverse tecnologie provano a catturare questa energia, dai batuffoli oscillanti alle catene galleggianti, ma Seaturns punta su un flottatore cilindrico, una sorta di boa capace di trasformare il movimento delle onde in elettricità.

Il prototipo è stato testato per oltre un anno in collaborazione con Ifremer, per verificarne la stabilità, l’efficienza e la resistenza agli eventi estremi. E i risultati? Interessanti, ma con ancora qualche incognita.

Un flottatore che resiste a tempeste e organismi marini

Durante i test, il dispositivo ha dovuto affrontare condizioni difficili, compresa la tempesta Ciaran, che ha colpito la Bretagna con venti violentissimi. Secondo Gabriel Canteins, direttore prospettiva e innovazione di Seaturns, il flottatore ha mantenuto buona stabilità e ha prodotto più energia quando le onde erano alte.

E per quanto riguarda la proliferazione di alghe e molluschi? Nessun problema evidente, almeno secondo Martin Träsch, ingegnere di Ifremer: la presenza di organismi marini sulle linee di ancoraggio e sulla parte immersa non ha alterato il funzionamento del dispositivo. Certo, questi sono solo test su un prototipo in scala ridotta, quindi serviranno altre prove prima di poter parlare di una vera rivoluzione energetica.

Il passo successivo? Un prototipo più grande e test più impegnativi

Dopo questi primi risultati, Seaturns sta lavorando a un modello più grande, lungo 14,5 metri, alto 7,5 metri e con un peso di 42 tonnellate. L’installazione è prevista a Saint-Nazaire a luglio, per testare la tecnologia su scala industriale.

Se tutto andrà come previsto, l’azienda punta a costruire fattorie del moto ondoso pilota tra il 2026 e il 2029, con flotte di dieci dispositivi ciascuna. L’obiettivo finale? Rendere il sistema commercialmente disponibile entro il 2030, con applicazioni pensate per isole isolate e impianti industriali, inclusi quelli per la produzione di idrogeno verde.

Tuttavia, per realizzare il progetto servono 2,4 milioni di euro e collaborazioni con partner industriali. Non sarà semplice, ma se l’energia delle onde vuole davvero diventare una soluzione concreta, è il momento di accelerare.

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Fonte: Seaturns

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