Parchi, riserve e più ecosistemi. Rigenerazioni urbane tra le priorità
L’Emilia-Romagna punta sulla formazione dei giovani, in Lombardia oltre 240 siti nella rete Natura 2000

La tutela e il ripristino degli ecosistemi terrestri sono fondamentali per garantire la biodiversità e la sostenibilità ambientale, come conferma l’obiettivo ‘Vita sulla Terra’ dell’Agenda 2030. In Italia, diverse regioni stanno implementando strategie e progetti mirati alla conservazione della vita sulla terra.
L’Emilia-Romagna ha sviluppato una Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, focalizzata sulla tutela della biodiversità e sulla gestione sostenibile del territorio. Un obiettivo chiave è il contrasto al consumo di suolo, promuovendo la rigenerazione urbana e la protezione degli ecosistemi naturali. A livello provinciale, Reggio Emilia presenta un consumo di suolo dell’11%, Modena del 10,97%, mentre Ferrara registra il valore più basso con il 7,08%. Questi dati sottolineano l’importanza di strategie locali per affrontare le specifiche sfide territoriali.
Nel 2024, la Regione ha presentato i primi risultati relativi al bando per la progettazione e realizzazione di infrastrutture verdi e blu in aree urbane e periurbane. Il convegno intitolato “Infrastrutture verdi e blu: buone pratiche di rigenerazione in Emilia-Romagna” ha evidenziato l’importanza di tali interventi per la rigenerazione urbana e la conservazione della biodiversità. Inoltre, il Centro di Educazione alla Sostenibilità Aree Protette Emilia Occidentale offre un ricco programma di percorsi didattici nei Parchi del Ducato, affrontando temi come il cambiamento climatico, la biodiversità e il consumo di suolo, coinvolgendo scuole di ogni ordine e grado.
La Toscana ha invece destinato 20 milioni di euro, provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2021-2027, per interventi di manutenzione straordinaria e ripristino di ambienti umidi, boschi e praterie. Di queste risorse, 6 milioni sono riservati alle aree interne, con l’obiettivo di aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e proteggere gli ecosistemi terrestri.
Inoltre, il Documento Operativo Annuale della Regione Toscana racchiude la programmazione per i parchi, le riserve e la biodiversità, in coerenza con il Piano Regionale di Sviluppo, evidenziando l’impegno nella conservazione degli habitat naturali.
La Lombardia ospita invece 245 siti della rete Natura 2000, contribuendo alla protezione di 57 diversi tipi di habitat e oltre 160 specie tra piante e animali. Tuttavia, la regione affronta sfide significative legate alla presenza di specie esotiche invasive, con 31 delle 88 specie invasive di rilevanza unionale presenti sul territorio. Per affrontare questa problematica, la Lombardia ha approvato una strategia dedicata, stanziando fondi per interventi urgenti.
Nel 2024, è stato avviato il progetto europeo LIFE NatConnect2030, con una durata di 9 anni (2024-2032) e un budget complessivo di oltre 46 milioni di euro, mirato a tutelare la biodiversità nel Nord Italia.
In Umbria, l’indicatore di frammentazione del territorio naturale e agricolo ha mostrato un aumento del 2,8% tra il 2012 e il 2022, raggiungendo il 40,1% nel 2022. Questo dato evidenzia una crescente pressione sugli ecosistemi terrestri, sottolineando la necessità di strategie volte alla conservazione e al ripristino degli habitat naturali.
Per affrontare queste sfide, la Regione ha approvato il Complemento per lo sviluppo rurale 2023-2027, volto a sostenere la competitività e la resilienza del settore agricolo, agroalimentare e forestale, promuovendo interventi di conservazione della biodiversità e gestione sostenibile del territorio.
Marco Principini