Paccosi e Leone XIV: "Ci conoscemmo in Perù"
Il vescovo di San Miniato: "Un uomo di grande cultura, di fede e dialogo". I primi incontri risalgono al 2014 quando il Pontefice era vescovo a Chiclayo.

"Un carattere diverso da quello di Papa Francesco, ma vicino alla sua concezione di Chiesa: stare nella periferie del mondo, perché da lì si capisce meglio la realtà". Lo dice monsignor Giovanni Paccosi, vescovo di San Miniato, che Leone XIV ebbe modo di incontralo più volte dieci anni fa. In una terra lontanissima, il Perù. Monsignor Paccosi nel 2014 era a Lima. Monsignor Robin Francis Prevost era vescovo a Chiclayo, una diocesi grandissima, da circa un milione e mezzo di persone nel nord del Paese.
"In quel periodo ebbi modo di incontrarlo tre-quattro volte – spiega il vescovo di San Miniato -. Andai da lui in alcune occasioni, facemmo insieme alcuni incontri con le comunità".
Che ricordo ha, ora, si lui?
"Un vescovo molto capace, che unisce. Un uomo di popolo, in mezzo alla gente: in una terra dove c’è una povertà estrema ha saputo condurre la Chiesa in una unità e comunione che si vedeva anche dall’esterno, da lontano. Un grande uomo di fede, capace di incontrare tutti, dai più umili alle grandi personalità del mondo economico e della cultura; è laureto in matematica e fisica. Ha una grandissima preparazione, parla quattro lingue perfettamente. Mi sono commosso vedendo la commozione di Leone XIV all’annuncio".
Ancora una volta, mentre fioccavano le voci, il Conclave è stato capace di stupire il mondo
"Anch’io avevo inizialmente i miei papabili. Poi, nei giorni scorsi, una mattina mi sono svegliato con nella mente che Prevost poteva essere la figura giusta, perché è, appunto, un grande uomo di fede, agostiniano. È un uomo di dialogo e di testimonianza della fede, aperto con tutti. Ho pensato, stai a vedere che alla fine sarà lui il Papa. Ora mi stanno chiamando in tanti a cui in questi giorni avevo detto che Prevost era uno da tenere presente per l’elezione a Pontefice. E così è stato".
Lo ha incontrato di recente?
"Sì, quando sono stato fatto vescovo perché lui è prefetto del dicastero dei vescovi. Mi ha riconosciuto subito, ci siamo ricordati di quando eravamo in Perù, Insieme abbiamo fatto anche una telefonata ad un amico comune di Chiclayo".
Un altro carattere, ma molte caratteristiche di Bergoglio
"Una continuità. Un pastore che unisce, e vicino a Bergoglio anche nell’apertura e nel dialogo".
Carlo Baroni