Ora per Wall Street i tech sono un peso

I titoli dei chip sono stati tra i peggiori performer della giornata (Intel -5,3%, AMD -3,8% e Nvidia -2,8%).Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato stanotte una serie di risoluzioni che prevedono 4.500 miliardi di dollari di tagli alle tasse e 2.000 miliardi di dollari di riduzione delle spese federali in dieci anni. C’è l’intesa da 500 miliardi di dollari tra gli Usa e l’Ucraina sulle terre rare.Nel corso del 2024 Saipem ha archiviato ricavi in crescita del 23% a 14,55 miliardi di euro.

Feb 28, 2025 - 14:05
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Ora per Wall Street i tech sono un peso

I dati del trimestre di Nvidia, il pezzo forte della settimana, arrivano stasera in un contesto difficile per i tech di Wall Street. L'ETF Roundhill Magnificent 7, composto da Meta Platforms, Apple, Amazon.com, Microsoft, Nvidia, Alphabet e Tesla, ha chiuso in calo del 2,1%. Il Nasdaq ha perso l’1,5%, quarta seduta consecutiva con il segno meno: da inizio anno, la performance gira in negativo, -1,5%. Il Dow Jones, un indice poco esposto ai tech e ieri in rialzo dello 0,4%, guadagna da inizio anno il 2,5%.
L’S&P500 ha perso lo 0,5%, ma i titoli saliti sono stati molti di più di quelli scesi (297 contro 202, con uno invariato).

I titoli dei chip sono stati tra i peggiori performer della giornata, con Intel in calo del 5,3%, AMD del 3,8% e Nvidia del 2,8%. Quest’ultima, la regina dell'intelligenza artificiale dovrebbe riportare ancora una volta cifre enormi. Gli analisti si aspettano che il fatturato dell'ultimo trimestre di Nvidia sia aumentato del 72%, raggiungendo i 38 miliardi di dollari. Barron’s scrive che quando si prevedono crescite di questo tipo, è difficile sorprendere al rialzo. Se anche dovesse andare oltre le attese, non significherebbe molto per le altre aziende del settore. L’analista di Mizuho, Jordan Klein, ha preso questa posizione nella sua nota di ieri:"Il management di NVDIA non è in grado di dire nulla di nuovo o di conclusivo che possa spingere gli investitori a rientrare a testa bassa nei semiconduttori AI e nei trading rialzisti legati all'hardware che, a mio avviso, vogliono solo scendere in seguito all'esaurimento di tutta la schiuma del retail e del momentum" .

La risoluzione approvata stanotte prevede 4.500 miliardi di dollari di tagli alle tasse e 2.000 miliardi di dollari di riduzione delle spese federali in dieci anni.

L'approvazione apre la strada a una battaglia all'interno del partito repubblicano su quali programmi tagliare. Il coinvolgimento di Trump nel convincere i deputati repubblicani scettici a votare sì è stato la spinta finale per il voto. “E' stato un grande aiuto", ha detto Johnson. La risoluzione non indica quali spese tagliare, anche se nel mirino dei conservatori ci sono il Medicaid, un programma di assistenza sanitaria, e i piani di aiuto alle famiglie meno abbienti. La misura prevede inoltre 300 miliardi di dollari per la sicurezza del confine e vari iniziative sulla difesa. Con il via libera della camera inizia il lavoro vero. Il testo infatti deve essere adottato al Senato, che ha già indicato di voler affrontare le priorità dell'agenda di Trump diversamente dalla Camera.

Quanto male fanno i dazi alla crescita economica? Nel 2018, ai tempi del primo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, i danni sono stati enormi, in termini di aumento dei prezzi al consumo. Eric Winograd, US Economist di AllianceBernstein, non si aspetta una ricaduta così negativa nel 2024, anzi, ritiene che non ci saranno effetti inflazionistici seri. Questo perché la Federal Reserve si concentra sulle pressioni strutturali e durature sui prezzi, non su incrementi temporanei dovuti ad aggiustamenti una tantum. Di conseguenza, non prevediamo che la politica commerciale influenzi significativamente la traiettoria di Washington, che a nostro avviso continuerà a bilanciare crescita e inflazione senza reagire preventivamente alle tensioni o ai cambiamenti nelle politiche commerciali globali”

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,4%. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso con un guadagno dello 0,6%, da inizio anno +13,2%.

C’è l’intesa da 500 miliardi di dollari tra gli Usa e l’Ucraina sulle terre rare. In serata prima il Financial Times e poi un alto funzionario ucraino hanno sostenuto che i due Paesi hanno concordato i termini dell'accordo. "Gli Usa hanno tolto le clausole sfavorevoli, venerdì potrebbe esserci la firma a Washington”. Più cauta, inizialmente, la Casa Bianca, che nel briefing serale ha sostenuto che "non ci sono aggiornamenti significativi sull'accordo sulle terre rare”. Nel corso della notte, Trump ha detto di essere stato informato della firma del protocollo per venerdì.

Nel frattempo i negoziati tra Usa e Russia, sull'Ucraina ma non solo, sembrano spostarsi sempre più verso il business. Il Cremlino ha sottolineato le "vaste opportunità" per l’estrazione di terre rare dal ricco sottosuolo russo in collaborazione con gli Stati Uniti. E spunta anche un piano europeo di collaborazione con l'Ucraina sui "materiali critici", come lo ha presentato il commissario europeo per la Strategia industriale, Stephane Sejourne, ieri in visita a Kiev.

Tra Donald Trump e Vladimir Putin, ha sottolineato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, il primo passo deve essere "la soluzione della crisi ucraina". Dopo di che, ha aggiunto, i due Paesi potranno dedicarsi a “progetti commerciali, economici e di investimenti”.

Per rilanciare la cooperazione industriale con Washington, Putin ha avanzato anche l'idea di una partecipazione di imprese americane allo sviluppo di un polo per la produzione di alluminio nella regione asiatica di Krasnoyarsk, rispolverando un vecchio progetto dell'era sovietica. Intanto, le autorità russe stanno mettendo a punto le regole per l'eventuale ritorno di aziende occidentali che hanno lasciato il Paese dopo l’inizio del conflitto, secondo fonti del ministero delle Finanze citate dal quotidiano economico Vedomosti.

In Asia Pacifico vola la borsa di Hong Kong, indice Hang Seng +3%. Salgono soprattutto i tech cinesi dopo che Deepseek ha ripristinato la possibilità per gli abbonati di ricaricare il credito: l’accesso era stato sospeso tre settimane fa per problemi con la potenza di calcolo.

Il bitcoin è sui minimi degli ultimi quattro mesi a 88.600 dollari, ieri -5,5%.

Nuovo record dell'utile per Saipem, con un balzo del 70% a 306 milioni e la distribuzione di una cedola di 333 milioni, come promesso l'anno scorso. Per il gruppo, che a fine 2023 archiviava il miglior risultato degli ultimi 10 anni, si tratta del coronamento di un percorso di rilancio iniziato 3 anni fa per cancellare un rosso che aveva toccato i 2,4 miliardi. Nel corso del 2024 Saipem ha archiviato ricavi in crescita del 23% a 14,55 miliardi di euro, un margine operativo lordo salito del 44% a 1,33 miliardi e nuovi ordini che hanno raggiunto quota 18,8 miliardi di euro di controvalore, contro i 18 dell'anno precedente.

Il tanto agognato ritorno del dividendo, distribuito l’ultima volta nel 2020 dopo una pausa di 7 anni, sarà strutturale. Tra il 2025 e il 2028 Saipem prevede di redistribuire in cedole il 40% della cassa disponibile (free cash flow). Nel 2026 il dividendo sarà in dollari, per omogeneità con quanto distribuirà Subsea7, e toccherà quota 300 milioni, pari a 285,61 milioni di euro. Un importo che, in base agli accordi, se la fusione avverrà dopo l'approvazione dei conti di quest'anno, sia Saipem che Subsea7 potranno distribuire ai loro azionisti. Per l'anno in corso Saipem prevede ricavi in crescita a circa 15 miliardi e un flusso di cassa operativo di circa 900 milioni di euro. Gli investimenti saranno pari a 500 milioni di euro e la cassa disponibile (free cash flow) sarà di "almeno 500 milioni di euro". Nel 2028 ci saranno nuovi ordini per "circa 50 miliardi", per il 30% a basse o a zero emissioni di CO2", i ricavi saranno di "almeno 15 miliardi di euro il margine operativo lordo sarà di 2 miliardi