Obbligazioni: ecco perchè puntare sulla parte centrale della curva italiana
“Il mercato è pronto ad assistere a un cambiamento strutturale che nel tempo porterà a rendimenti più elevati, man mano che gli stimoli fiscali tedeschi verranno prezzati. Tuttavia, ai livelli attuali rimangono opportunità nel reddito fisso“. Parola di Laura Cooper, senior macro strategist di Nuveen, che di seguito illustra la propria view sull’asset class. “È... Leggi tutto

“Il mercato è pronto ad assistere a un cambiamento strutturale che nel tempo porterà a rendimenti più elevati, man mano che gli stimoli fiscali tedeschi verranno prezzati. Tuttavia, ai livelli attuali rimangono opportunità nel reddito fisso“. Parola di Laura Cooper, senior macro strategist di Nuveen, che di seguito illustra la propria view sull’asset class.
“È probabile che l’irripidimento dei bund si estenda con l’aumento dell’emissione di titoli a lunga scadenza, il che ci porta a prevedere che il rendimento decennale arriverà al 3,1% entro la fine dell’anno. Un’escalation materiale sul fronte dei dazi Usa rimane un rischio; tuttavia, la parte anteriore della curva rimane più vulnerabile alla minaccia dei dazi che, a sua volta, potrebbe indurre un ciclo di allentamento della Bce al di sotto del 2%, mantenendo l’irripidimento in gioco. Anche la parte centrale della curva italiana rimane interessante, in quanto il carry pick-up dovrebbe più che compensare qualsiasi potenziale allargamento dello spread dovuto ai rischi per la crescita legati ai dazi“, afferma Cooper.
“Se da un lato è vero che l’aumento della spesa tedesca comporterà un aumento dei deficit – spiega poi l’esperta di Nuuven – dall’altro ha il potenziale per sostenere la crescita nel medio termine dopo anni di sottoinvestimenti. Inoltre, poiché la Germania ha una maggiore capacità fiscale per aumentare il proprio livello di debito, la spinta alla crescita compensa, a nostro avviso, le preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale. Nel medio termine, ciò dovrebbe contribuire a migliorare le prospettive strutturali della Germania, rafforzando l’interesse per le esposizioni all’Europa”.