Non perderti la mostra che rivoluziona le stampe giapponesi: gli Shinhanga a Roma
Immaginate di passeggiare tra le sale di un museo e trovarvi improvvisamente sospesi tra due mondi: l’antica tradizione giapponese con i suoi kimono, cerimonie del tè e paesaggi nebbiosi, e la frenesia della modernità occidentale con treni, elettricità e nuove mode. È questa la magia che regala la mostra “Gli Shinhanga. Una rivoluzione nelle stampe...

Immaginate di passeggiare tra le sale di un museo e trovarvi improvvisamente sospesi tra due mondi: l’antica tradizione giapponese con i suoi kimono, cerimonie del tè e paesaggi nebbiosi, e la frenesia della modernità occidentale con treni, elettricità e nuove mode. È questa la magia che regala la mostra “Gli Shinhanga. Una rivoluzione nelle stampe giapponesi”, visitabile fino al 15 giugno 2025 presso il museo di San Salvatore in Lauro a Roma.
Quando il Giappone incontrò l’Occidente
La storia ha i suoi punti di svolta, e per il Giappone uno dei più significativi avvenne nel 1853, quando le navi statunitensi approdarono nelle acque di Edo (l’attuale Tokyo). Dopo oltre due secoli di isolamento volontario, il Paese del Sol Levante fu costretto a riaprire le sue porte al mondo occidentale.
Questo incontro/scontro di culture non fu indolore, ma produsse una delle più affascinanti trasformazioni culturali della storia moderna. In pochi decenni, il Giappone passò da società feudale a potenza industriale, assorbendo tecnologie, costumi e influenze artistiche dall’estero, senza però rinunciare alla propria identità.
Lo Shinhanga
In questo contesto di fermento nacque lo Shinhanga (letteralmente “nuove stampe”), un movimento artistico che fiorì nei primi decenni del Novecento fino al secondo dopoguerra. La mostra romana, curata dall’esperta di cultura nipponica Paola Scrolavezza e ideata da Vertigo Syndrome in collaborazione con Il Cigno Arte, ci accompagna in questo affascinante viaggio attraverso oltre cento stampe xilografiche.
Ma cosa rende unico lo Shinhanga rispetto alle tradizionali stampe ukiyo-e dei secoli precedenti?
Mentre i soggetti rimangono legati all’immaginario classico giapponese – templi, pagode, cerimonie del tè, fiori, paesaggi naturali – è la sensibilità a cambiare radicalmente. Gli artisti Shinhanga introducono un uso innovativo della luce e delle ombre, creando atmosfere malinconiche e suggestive, tecniche di prospettiva occidentali che donano profondità alle immagini, una tavolozza di colori più ricca e sfumata che permette maggiore realismo, una rappresentazione più naturale e intima della figura femminile.
Le donne nello Shinhanga: non più icone ma persone
Particolarmente interessante è l’evoluzione della rappresentazione femminile. Se nelle stampe tradizionali le donne apparivano come figure idealizzate o stereotipate, negli Shinhanga diventano protagoniste della quotidianità.
I bijinga (ritratti di belle donne) di artisti come Itō Shinsui (1898-1972) ci mostrano giovani donne colte in momenti di intimità – mentre si pettinano, si truccano o durante il bagno – rivelando non solo la loro bellezza fisica ma anche la loro umanità ed emozioni. Una rivoluzione non solo artistica ma anche sociale, che riflette il cambiamento dello status femminile nel Giappone in modernizzazione.
Paesaggi dell’anima
L’altro grande protagonista dello Shinhanga è il paesaggio, spesso trasfigurato dalle condizioni atmosferiche. Le vedute di Kawase Hasui (1883-1957), uno dei maestri più celebri del movimento, catturano scenari naturali e urbani immersi nella neve, nella pioggia o illuminati dal chiaro di luna.
Questi non sono semplici esercizi di stile: rappresentano il tentativo di preservare l’anima tradizionale del Giappone in un’epoca di rapidi cambiamenti. I templi, i ponti tradizionali e i giardini diventano simboli di resistenza culturale, seppur rappresentati con tecniche innovative che combinano la tradizione xilografica giapponese con influenze pittoriche occidentali.
Un’esperienza multisensoriale
La mostra romana non si limita all’esposizione di stampe, ma crea un’esperienza immersiva nella cultura giapponese dell’epoca. Il percorso espositivo è arricchito da:
- Video d’epoca che documentano la vita quotidiana del Giappone in trasformazione
- Kimono tradizionali che mostrano l’evoluzione della moda
- Riviste illustrate e fotografie storiche
- Una suggestiva colonna sonora che richiama le atmosfere musicali del tempo
Lo sguardo verso l’Occidente
Uno degli aspetti più curiosi rivelati dalla mostra è il fascino che l’Occidente esercitava sull’immaginario giapponese. Già prima della riapertura forzata del paese, gli artisti nipponici fantasticavano su come potesse essere la vita oltre i loro confini.
Una vivace stampa di Utagawa Yoshitora, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, immagina una scena americana con eleganti personaggi che osservano mongolfiere alzarsi nel cielo – una visione onirica dell’Occidente da parte di chi non l’aveva mai visto direttamente.
In seguito, con l’apertura dei confini, gli artisti dello Shinhanga viaggiarono in Europa e America, ritraendo con il loro stile unico luoghi come Venezia, Londra e persino le piramidi di Giza.
Un ponte tra passato e futuro
Visitare questa mostra significa comprendere come una cultura millenaria ha saputo reinventarsi senza perdersi. Lo Shinhanga non è solo un movimento artistico, ma la testimonianza visiva di come il Giappone abbia navigato le acque tempestose della modernizzazione mantenendo salda la propria identità.
In un’epoca come la nostra, in cui globalizzazione e tradizioni locali sembrano in perenne conflitto, l’esempio dello Shinhanga ci offre una preziosa lezione: il dialogo tra culture diverse può generare bellezza, quando avviene nel rispetto delle proprie radici.
Info utili:
- Mostra: “Gli Shinhanga. Una rivoluzione nelle stampe giapponesi”
- Dove: Musei di San Salvatore in Lauro, Piazza di S. Salvatore in Lauro 15, Roma
- Quando: fino al 15 giugno 2025
- Curiosità: la mostra offre la formula “soddisfatti o rimborsati”
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