Niente più cibo spazzatura nelle mense scolastiche: con un decreto la Spagna cambia tutto, quando anche in Italia?

Con un nuovo decreto ambizioso e lungimirante, la Spagna è pronta a cambiare le proprie mense scolastiche, trasformandole in veri e propri laboratori di educazione alimentare. Una svolta attesa da anni che promette non solo pasti più sani per milioni di studenti, ma anche un impatto positivo su salute pubblica, ambiente e agricoltura locale. I...

Mag 15, 2025 - 20:12
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Niente più cibo spazzatura nelle mense scolastiche: con un decreto la Spagna cambia tutto, quando anche in Italia?

Con un nuovo decreto ambizioso e lungimirante, la Spagna è pronta a cambiare le proprie mense scolastiche, trasformandole in veri e propri laboratori di educazione alimentare. Una svolta attesa da anni che promette non solo pasti più sani per milioni di studenti, ma anche un impatto positivo su salute pubblica, ambiente e agricoltura locale.

I numeri parlano chiaro: secondo l’ultimo studio Aladino del Ministero della Salute spagnolo, il 23,3% dei bambini tra i 6 e i 9 anni è in sovrappeso e il 15,9% è obeso. Un quadro preoccupante che ha spinto il governo ad agire con decisione. Il nuovo Regio Decreto, annunciato dal ministro dei Diritti sociali, dei Consumatori e dell’Agenda 2030 Pablo Bustinduy, punta a contrastare questa emergenza attraverso l’arma più potente: l’educazione alimentare quotidiana, iniziando proprio da ciò che i bambini e i ragazzi mangiano a scuola.

Le principali novità

Il provvedimento prevede una serie di misure concrete e vincolanti per tutte le scuole, pubbliche, private e convenzionate. Ecco i punti chiave:

  • Almeno il 45% della frutta e verdura servita dovrà essere di stagione
  • Il 5% della spesa mensile delle mense sarà destinato a prodotti biologici
  • Stop alla vendita di bevande zuccherate ed energetiche
  • Divieto di distribuzione di prodotti di pasticceria industriale
  • Riduzione dei cibi fritti (attualmente ancora troppo presenti nei menù)
  • Incremento dell’uso di legumi e cereali integrali
  • Carne e pesce serviti dovranno essere di ottima qualità
  • Limitazione degli alimenti ultraprocessati e ipercalorici
  • Promozione di filiere corte, prodotti locali e sostenibili

Una vera e propria rivoluzione che punta non solo a migliorare la salute dei più piccoli, ma anche a rafforzare le economie locali e a tutelare l’ambiente.

Le mense come spazi di apprendimento e giustizia sociale

Il decreto non è solo una questione di salute pubblica. Come ha sottolineato Bustinduy durante la sua visita al programma valenciano Horta Cuina, già esempio virtuoso di ristorazione scolastica sostenibile, “le scuole possono essere spazi fondamentali per acquisire abitudini sane e sostenibili”.

Il ministro ha anche evidenziato un altro aspetto cruciale: quello delle disuguaglianze sociali. Garantire cinque pasti sani a settimana per tutti gli studenti significa infatti permettere anche a chi proviene da famiglie a basso reddito di accedere a cibo di qualità, senza discriminazioni.

La riforma rappresenta un investimento lungimirante: nella salute dei bambini, nel benessere degli agricoltori, nella riduzione dei rifiuti e nell’equità sociale. E, cosa non da poco, getta le basi per un cambiamento culturale duraturo.

Quello che la Spagna sta facendo è un esempio concreto e coraggioso di politica pubblica orientata al bene comune. Un modello da osservare con attenzione anche in Italia, dove troppo spesso si è parlato di alimentazione scolastica senza riuscire a mettere in campo riforme strutturali e incisive. La speranza è che il cambiamento, partito da Madrid, possa ispirare anche altri paesi europei, Italia compresa, dove esistono già linee guida ma ancora non vincolanti.

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