Mps svela i numeri dell’aumento Titolo ai massimi a Piazza Affari

Mentre il titolo è ai massimi storici a Piazza Affari (+1,57%, a 7,63 euro), Monte dei Paschi di Siena si prepara a lanciare l’offerta pubblica di scambio per la conquista di Mediobanca. E per farlo prepara le munizioni. La banca senese ha infatti deciso di chiedere ai soci, in occasione dell’assemblea del 17 aprile, la […] L'articolo Mps svela i numeri dell’aumento Titolo ai massimi a Piazza Affari proviene da Iusletter.

Mar 19, 2025 - 13:13
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Mps svela i numeri dell’aumento Titolo ai massimi a Piazza Affari

Mentre il titolo è ai massimi storici a Piazza Affari (+1,57%, a 7,63 euro), Monte dei Paschi di Siena si prepara a lanciare l’offerta pubblica di scambio per la conquista di Mediobanca. E per farlo prepara le munizioni. La banca senese ha infatti deciso di chiedere ai soci, in occasione dell’assemblea del 17 aprile, la delega a emettere a servizio dell’Ops non più 1,9 miliardi di azioni in più come previsto in precedenza (1.916,543.285 per la precisione), ma circa 315 milioni di pezzi in più, ovvero fino a un massimo di 2.230.000.000 di azioni, come si legge nella relazione illustrativa del Cda pubblicata ieri dalla banca.

L’istituto punta così a seguire un approccio di «estrema prudenza» e «massimamente conservativo» e a garantirsi una capienza sufficiente a coprire, oltre al pagamento del dividendo ai propri azionisti (0,86 euro, pari a 1,083 miliardi, in pagamento il 21 maggio prossimo), i piani di incentivazione di lungo termine basati su azioni previsti da piazzetta Cuccia, come già anticipato dal documento 102 pubblicato a valle dell’annuncio dell’Ops, e l’eventuale distribuzione dell’acconto di dividendo ai propri soci preannunciato da Mediobanca.

Gli occhi del mercato sono tutti rivolti però alle mosse di Siena e agli eventuali rilanci finalizzati a convincere l’azionariato di Mediobanca, nell’intento di mettere al sicuro l’Ops in termini di adesioni. La soglia obiettivo resta il 66,7% e, per il momento, Mps – partecipata dal Mef (11,7%), da Delfin (9,768%) e da Francesco Gaetano Caltagirone (5%) – non prende in considerazione uno scenario differente. Il raggiungimento di almeno un terzo del capitale è già “assicurato” da Caltagirone e Delfin, maggiori azionisti in Piazzetta Cuccia rispettivamente con il 20% circa e, a tendere, il 10 per cento. Tuttavia va detto che l’Ops su Mediobanca vede nel raggiungimento del 50% una soglia decisiva. La proposta finanziaria di Mps fa infatti perno sull’estensione della base imponibile consolidata, che permetterebbe di accelerare l’utilizzo di circa 2,9 miliardi di Dta nei prossimi sei anni (pari a circa 0,5 miliardi l’anno) con un importante beneficio di capitale. Ciò può accadere però solo se Siena conquisterà almeno il 50% di Piazzetta Cuccia, perché solo così si possono utilizzare completamente le Dta includendo Mediobanca nel bilancio consolidato. In vista dell’assemblea del 17 aprile, resta da capire poi quale sarà l’approccio che terrà Banco Bpm, titolare del 5%, e Anima, che è a sua volta sotto l’Opa lanciata dalla stessa piazza Meda. «Siamo molto concentrati a gestire le nostre cose – aveva detto il ceo di Bpm Giuseppe Castagna – in base all’evoluzione delle cose decideremo cosa fare e come fare».

Intanto si va stringendo sempre più, verso oramai la parità, lo sconto dell’Ops. Anche ieri il titolo Mps ha registrato forti acquisti, con circa 24,5 milioni di azioni passate di mano. Nel corso dell’ultimo mese il rialzo di Mps è stato del 22,8%, contro il +7% di Mediobanca. L’amministratore delegato di Siena, Luigi Lovaglio, in questi giorni sta tenendo una serie di incontri con gli investitori istituzionali per spiegare nel dettaglio il senso del piano di aggregazione con piazzetta Cuccia, che da parte sua giudica l’offerta «diluitiva» (si veda altro articolo in pagina). Nella relazione depositata ieri, Mps conferma sinergie per 700 milioni di euro derivanti dall’aggregazione, di cui 300 da ricavi, 300 da costi e 100 dal funding.

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