“Mio figlio ha una disabilità gravissima, ma da dicembre non riceve l’assegno di cura. Io, mamma caregiver, sono disperata”
Ragazzo minorenne con disabilità gravissima senza assegno di cura da inizio anno. È quanto accade nel Comune di Casoria, in provincia di Napoli, a Liberato Avitabile, figlio di Anna Combatti che ha denunciato a ilfattoquotidiano.it la vicenda. Si tratta di un 16enne con encefalopatia, tracheostomizzato, portatore di Peg (alimentazione tramite pompa), a letto attaccato a […] L'articolo “Mio figlio ha una disabilità gravissima, ma da dicembre non riceve l’assegno di cura. Io, mamma caregiver, sono disperata” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Ragazzo minorenne con disabilità gravissima senza assegno di cura da inizio anno. È quanto accade nel Comune di Casoria, in provincia di Napoli, a Liberato Avitabile, figlio di Anna Combatti che ha denunciato a ilfattoquotidiano.it la vicenda. Si tratta di un 16enne con encefalopatia, tracheostomizzato, portatore di Peg (alimentazione tramite pompa), a letto attaccato a dei macchinari con monitoraggio h24 e che prende 18 farmaci al giorno tra cui medicinali per una grave forma di epilessia. Nello specifico sono cinque mesi che l’ambito territoriale n.18, ente di cui Casoria è capofila, ha sospeso ad Avitabile l’assegno di cura che gli spetta, un contributo mensile riconosciuto al giovane non autosufficiente a partire dal 2018.
Da dicembre però la famiglia non riceve più il sostegno economico, sussidio con fondi regionali, ma erogato dal Comune di residenza dell’avente diritto. Nel suo caso l’assegno di cura, che varia a seconda delle gravità, corrisponde alla cifra di 1.200 euro. Liberato è in cure domiciliari complesse gestite dall’Ospedale Santobono di Napoli e l’Asl di competenza, per garantire comunque una minima forma di assistenza, sta mandando a casa un operatore socio sanitario per l’igiene intima e a turno un infermiere dagli ospedali di Frattamaggiore e Santobono per solo 10 ore alla settimana e quindi di fatto Combatti assiste da sola per tutto il resto del tempo suo figlio in condizioni estreme. Combatti dovendo sempre stare accanto al figlio non lavora, vivendo quasi rinchiusa in casa tutto il giorno con lui. “Da parte dell’ambito territoriale non riceviamo da dicembre nessuna assistenza. Anche se mio figlio è già inserito da diversi anni nelle graduatorie delle persone a cui spetta l’assegno di cura, ci viene indicato di fare richiesta di adesione al bando pubblico ma nel frattempo ci sospendono completamente le risorse economiche necessarie. E’ una cosa vergognosa, sono disperata”, afferma Combatti.
Contattato l’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Casoria, Marianna Morra, risponde che “la problematica vissuta dalla signora Combatti è la medesima di tante famiglie che si trovano a fronteggiare, quotidianamente, difficoltà economiche oltre che di gestione quotidiana dei familiari affetti da disabilità gravi o gravissime”. Morra evidenzia due aspetti della questione. Uno riguarda la normativa regionale che ha introdotto diverse modifiche al Programma Regionale di Assegni di Cura per i disabili gravi e gravissimi, tra cui quella di “dover fare un bando con avviso pubblico per presentare la domanda di ammissione al Programma Regionale degli assegni di cura, anche per coloro che già hanno beneficiato dell’assegno di cura mensile per tutto il 2024”. E non solo. “L’istruttoria delle Domande per ricevere l’assegno di cura si è conclusa con la trasmissione all’Asl Napoli 2 della documentazione necessaria”, spiega Morra, “affinchè l’ente possa esprimersi sulla connotazione della gravità del richiedente, necessaria ai fini della redazione della graduatoria degli aventi diritto e, quindi, alla erogazione del beneficio”. Qui emerge il problema. “Tali riscontri non sono ancora pervenuti, se non per un numero molto, molto esiguo di richiedenti e che comunque non consente la redazione della graduatoria degli aventi diritto”. Tutto fermo quindi, anche per persone come Liberato già prese in carico da anni dagli enti sanitari locali. L’assessore termina dicendo che “per completezza di informazioni è utile ricordare che Regione Campania ha trasferito, al momento, solo il 30% degli importi necessari ad erogare l’intero anno di beneficio”.
L’assegno di cura è un aiuto economico a favore di chi assiste in casa una persona con disabilità non autosufficiente. Non bisogna confondere l’assegno di cura con quello di accompagnamento, poiché i due aiuti hanno un’importante differenza: l’accompagnamento viene richiesto, riconosciuto e pagato dall’Inps, mentre l’assegno di cura viene gestito dal Comune. L’accompagnamento è istituito con leggi nazionali, mentre l’assegno di cura è stabilito con apposite leggi regionali che lo finanziano.
“Questo atteggiamento assunto dall’ambito n.18, ma non solo, è riprovevole perché Regione Campania ha scritto nelle delibere di giunta che le persone che hanno già avuto una rivalutazione precedente e le cui condizioni sono dichiaratamente irreversibili non devono essere rivalutate. Questo è un principio cardine che non deve mai essere violato”. A dirlo a ilfattoquotidiano.it è Antonello Maria Mazza, avvocata che segue la situazione di Liberato. “Bisogna garantire la massima immediatezza delle cure sanitarie domiciliari per le persone con disabilità gravissima, ci sono norme di rango costituzionale e leggi nazionali che impongono di garantire la continuità assistenziale senza nessun tipo di sospensione”. La legale denuncia un “abuso di potere da parte degli ambiti territoriali che sospendono gli assegni di cura”.
Liberato è incluso nella terza fascia per gravità su quattro con ordine progressivo di gravità assoluta (ex Ado- Assistenza domiciliare ospedaliere). “Le cure devono essere considerate come sanitarie e non sociosanitarie, da erogare direttamente dagli ospedali e non dagli ambiti con le cooperative perché la peculiarità e gravità della condizione in cui si trova una persona come Liberato è gravissima e complessa. Se ne deve far carico il sistema sanitario nazionale”, afferma Mazza. Combatti, che vive da sola con Liberato, non vede rispettata la dignità del figlio non autosufficiente. “Sono pronta a portare mio figlio in ambulanza con tutti i suoi macchinari come forma di protesta sotto gli uffici dell’ambito 18”. In questi giorni ha ricevuto qualche comunicazione dall’ente di cui è capofila il Comune di Casoria? “Mi hanno detto che dopo le festività di Pasqua e Primo Maggio qualcosa ci verrà dato ma i bisogni essenziali di mio figlio non si sospendono o sono rallentati dalle feste. Mi domando come si possa solo pensare una cosa del genere”. A ilfattoquotidiano.it l’assessora alle Politiche Sociali di Casoria ha risposto che “solleciteremo di nuovo l’ambito 18 e siamo fiduciosi che l’elenco della graduatoria per gli aventi diritto all’assegno di cura 2025 sarà pubblicato per metà maggio circa”.
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