Microsoft licenzierà altre 6.000 persone
Saranno colpite un po' tutte le divisioni. La società vuole essere più snella per rimanere leader in "un mercato dinamico".
Tocca ancora a Microsoft continuare la lunghissima saga dei licenziamenti tecnologici che abbiamo visto intensificarsi dalla fine della pandemia a oggi: il colosso di Redmond ha annunciato che lascerà a casa altre 6.000 persone, pari a circa il 3% del proprio organico complessivo; la motivazione fornita è la necessità di posizionarsi al meglio per prosperare in un “mercato dinamico”.
A quanto pare i licenziamenti coinvolgeranno un po’ tutte le divisioni, incluse alcune delle acquisizioni ad alto profilo fatte negli ultimi anni, tra cui LinkedIn, e non avverranno solo negli Stati Uniti. Negli scorsi giorni la capo contabile Amy Hood aveva parlato della volontà di ridurre la stratificazione manageriale in modo tale da ridurre la burocrazia interna.
Nel 2023 la società aveva già tagliato 10.000 posti di lavoro, e all’inizio dell’anno ce n’erano stati altri, nell’ordine delle “sole” centinaia, basati sul rendimento in determinate divisioni. Microsoft aveva eliminato anche 650 posizioni nella divisione Xbox lo scorso settembre, e circa un migliaio tra HoloLens e cloud a giugno. Nel computo vanno anche inclusi i circa 1.900 dipendenti licenziati da Activision Blizzard, che tra l’altro ha anche chiuso alcuni studios, tra cui Tango Gameworks (Hi-Fi Rush) e Arkane Austin (Redfall).
