“Mi sono rifatta il seno, al cambio di sesso non sono ancora pronta. Mio padre quando vede che i ragazzi mi guardano si imbarazza”: parla Genny Urtis

Al podcast Il Borgo delle Perse ha spiegato di avere mantenuto il nome maschile sui social perché “Giacomo Urtis è un chirurgo da vent’anni, e tutti lo conoscono così. Funziona da anni, quindi per me è difficilissimo cambiare. Da qualche parte dicono Genny Urtis, ma la gente non sa chi cacchio sia”. Al suo percorso […] L'articolo “Mi sono rifatta il seno, al cambio di sesso non sono ancora pronta. Mio padre quando vede che i ragazzi mi guardano si imbarazza”: parla Genny Urtis proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 7, 2025 - 14:10
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“Mi sono rifatta il seno, al cambio di sesso non sono ancora pronta. Mio padre quando vede che i ragazzi mi guardano si imbarazza”: parla Genny Urtis

Al podcast Il Borgo delle Perse ha spiegato di avere mantenuto il nome maschile sui social perché “Giacomo Urtis è un chirurgo da vent’anni, e tutti lo conoscono così. Funziona da anni, quindi per me è difficilissimo cambiare. Da qualche parte dicono Genny Urtis, ma la gente non sa chi cacchio sia”. Al suo percorso al suo percorso per diventare Genny, ora ha aggiunto una nuova tappa, facendo un intervento al seno. E al settimanale Chi, la chirurga estetica ha raccontato che si è trattato di un passo molto importante per “arrivare all’epilogo per me più naturale. Ma ci sono arrivata per gradi, sono solo 2-3 anni che esco vestito da donna”.

Sul cambio di sesso per completare il percorso di transizione, Urtis non si dice convinta: “Certe decisioni richiedono tanto tempo per maturare dentro. Per il momento, le persone che mi avvicinano si avvicinano a una trans. È delicato da spiegare. Forse non sono ancora pronta ad affrontare psicologicamente tutto quanto”. Non tutti hanno accettato la scelta di Genny che, precisa, di sentirsi sempre se stessa: “La me stessa che mi sono sempre sentita. C’era un disallineamento tra il corpo e quella che ero io, infatti con i miei fidanzati ho sempre fatto la parte della femmina“.

I fidanzati, per esempio, l’hanno fatta soffrire ma dalla famiglia è arrivato il dolore più grande: “Come figlio unico di una famiglia molto cattolica, non era facile che i miei accettassero la mia, diciamo, disforia di genere. Quando vede i ragazzi che mi guardano si imbarazza, se mi vesto troppo da donna peggio. Mia mamma invece no, lei mi rammenda pure le calze. Eppure dovrebbero entrambi essere contenti, faccio tante cose, ho aperto cliniche, ho fatto tv, ho cantato anche a livelli alti, abito con loro, li accudisco, li faccio vivere in una villa a Milano, sono il figlio perfetto, ma un ‘bravo’, o ‘brava’, da mio padre mai. Sempre la faccia triste”.

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