
Il
meteo di maggio ha preso una
piega decisamente
diversa rispetto al finale quasi estivo di aprile. Dopo alcuni giorni dominati infatti da un robusto anticiclone, che ha portato temperature superiori alla norma e giornate stabili e soleggiate,
la situazione meteo è ora mutata in modo significativo. L’alta pressione si è ritirata verso ovest, lasciando spazio a
correnti più fresche e instabili provenienti dal Nord Atlantico e dall’Europa centro-orientale.
Il risultato? Un quadro atmosferico turbolento, con frequenti rovesci, temporali pomeridiani e un generale calo termico, specie al Centro-Nord. Secondo le ultime elaborazioni dei modelli previsionali,
non sembrano profilarsi all’orizzonte grandi variazioni almeno fino al 15 maggio: la stabilità resterà una chimera e, sebbene non mancheranno parentesi asciutte e soleggiate, le occasioni per nuove precipitazioni saranno frequenti.
Ma perché questa persistente instabilità? La risposta arriva osservando l’evoluzione su scala emisferica.
In primavera inoltrata, le grandi
onde atmosferiche, conosciute anche come
onde planetarie, iniziano ad allungarsi. Questo accade
perché la corrente a getto, che in inverno scorre tesa e compatta a latitudini più basse,
tende a indebolirsi e a salire di latitudine. Le configurazioni atmosferiche diventano così più ampie, lente e bloccate. I sistemi di alta e bassa pressione si muovono con maggiore difficoltà e spesso rimangono ancorati per giorni, se non settimane, nelle stesse posizioni. In questo contesto,
l’alta pressione si è defilata verso l’Atlantico, mentre sul Mediterraneo centrale si è aperto un varco per l’ingresso di impulsi instabili. Inoltre, permane ancora attivo un
residuo del Vortice Polare in area artica: sebbene non sia più dominante come nei mesi invernali,
è ancora abbastanza energico da ostacolare l’ingresso di strutture bariche più miti e stabili da sud.
Senza un forcing deciso, come potrebbe esserlo, ad esempio, un’ondata di calore africano spinta da un anticiclone subtropicale,
la situazione resta bloccata. Questo schema favorisce instabilità diffusa sull’Europa centro-meridionale e mantiene la siccità sul centro-nord del continente, in particolare tra Germania e Scandinavia.
In sintesi, ci aspetta una
prima metà di maggio dal meteo turbolento, con sbalzi termici e frequenti episodi di maltempo: un classico esempio di primavera instabile, figlia di un’atmosfera che fatica a trovare un nuovo equilibrio stagionale. Ci ritorneremo.
Meteo nel Caos: Ancora Vortice Polare e Piogge Infinite