Sonda sovietica dispersa da 50 anni minaccia di cadere incontrollabilmente sulla Terra

È ancora in orbita attorno alla Terra, a distanza di 53 anni dal suo lancio, la sonda spaziale Kosmos 482, un veicolo sovietico partito nel 1972 con destinazione Venere. Il suo rientro nell’atmosfera terrestre, inizialmente previsto tra il 2023 e il 2025, potrebbe ormai essere imminente. La sonda non raggiunse mai il pianeta target per...

Mag 5, 2025 - 22:39
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Sonda sovietica dispersa da 50 anni minaccia di cadere incontrollabilmente sulla Terra

È ancora in orbita attorno alla Terra, a distanza di 53 anni dal suo lancio, la sonda spaziale Kosmos 482, un veicolo sovietico partito nel 1972 con destinazione Venere. Il suo rientro nell’atmosfera terrestre, inizialmente previsto tra il 2023 e il 2025, potrebbe ormai essere imminente. La sonda non raggiunse mai il pianeta target per un guasto tecnico e rimase in orbita bassa, diventando uno dei relitti spaziali più resistenti mai costruiti.

Progettata per Venere, è sopravvissuta per oltre mezzo secolo nello spazio terrestre

Kosmos 482 faceva parte del programma Venera, ideato dall’Unione Sovietica per l’esplorazione del pianeta Venere. Il lancio avvenne il 31 marzo 1972, ma a causa di un errore durante l’accensione del razzo di trasferimento, il veicolo non riuscì a lasciare l’orbita terrestre. Alcuni frammenti si separarono nei mesi successivi e caddero in Nuova Zelanda, ma la capsula principale, costruita per sopportare le condizioni estreme di Venere, ha continuato a orbitare attorno al nostro pianeta.

La sua struttura altamente rinforzata ha resistito per decenni all’ambiente spaziale, rendendo la Kosmos 482 un oggetto di particolare interesse per astronomi e analisti delle traiettorie orbitali. Tracciata come oggetto NORAD 06073, è ancora visibile e monitorata.

Gli esperti: la discesa atmosferica potrebbe avvenire entro la fine del 2025

Le stime attuali indicano che la sonda potrebbe rientrare nell’atmosfera terrestre entro la fine del 2025, con una possibile sopravvivenza parziale del modulo. Poiché la capsula era progettata per affrontare l’entrata nell’atmosfera di Venere, potrebbe superare anche l’attrito generato dal rientro sulla Terra, il che apre lo scenario a una caduta di frammenti.

L’astronomo Thomas Dorman, che monitora da anni il comportamento della sonda, ha osservato che il veicolo, pur non presentando ancora i segni di un rientro immediato, sta lentamente abbassando la sua orbita. Le condizioni atmosferiche e l’attività solare potrebbero accelerare il processo nelle prossime settimane o mesi.

Il luogo esatto dell’impatto è ovviamente imprevedibile, ma la possibilità che frammenti raggiungano il suolo non è esclusa, viste le caratteristiche strutturali eccezionalmente robuste della sonda.

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Fonte: ESA

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