Meteo Giugno: 2003 e 2025 a confronto, due principî di estate da record?

Il caldo estremo del 2003 resta un simbolo: ma cosa ci aspetta nel 2025? La memoria climatica collettiva conserva un’estate come nessun’altra: quella del 2003, dominata da un caldo feroce, che esplose già a Giugno, mese che diede il via a una stagione che fu bollente, siccitosa e spesso insostenibile. Oggi, nel 2025, con un […] Meteo Giugno: 2003 e 2025 a confronto, due principî di estate da record?

Mag 17, 2025 - 16:38
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Meteo Giugno: 2003 e 2025 a confronto, due principî di estate da record?
Il caldo estremo del 2003 resta un simbolo: ma cosa ci aspetta nel 2025? La memoria climatica collettiva conserva un’estate come nessun’altra: quella del 2003, dominata da un caldo feroce, che esplose già a Giugno, mese che diede il via a una stagione che fu bollente, siccitosa e spesso insostenibile. Oggi, nel 2025, con un Maggio ancora governato da instabilità e piogge, ci si chiede se il prossimo mese possa davvero ricalcare quelle orme roventi. Le premesse, secondo i dati meteo attuali, sembrano orientarsi verso una nuova fase calda, ma con caratteristiche diverse rispetto a quella storica ondata. Giugno 2003: un’anomalia senza precedenti L’estate del 2003 iniziò con un’accelerazione improvvisa e inaspettata. Già nei primi giorni di Giugno, una poderosa risalita di aria subtropicale africana fece schizzare le temperature ben oltre i 35°C, in particolare sulla Val Padana, lungo il versante tirrenico e nelle zone interne della Sardegna. Le città come Firenze, Bologna, Roma e Milano registrarono valori prossimi o superiori ai 40 gradi in più occasioni, un evento rarissimo per il periodo. A rendere eccezionale quel Giugno fu l’assoluta mancanza di piogge, una stabilità implacabile garantita da un anticiclone africano robusto e duraturo, che si mantenne presente su scala europea per settimane. Nessuna perturbazione riuscì a rompere quel muro di aria calda e secca. La conseguenza fu una situazione di siccità estrema, con effetti immediati sull’agricoltura e sulla disponibilità idrica. Giugno 2025: le prime proiezioni indicano caldo, ma con sfumature diverse La situazione attuale è ben diversa. L’Italia esce da una Primavera anomala, dominata da una lunga sequenza di giornate instabili, perturbate e fresche. Tuttavia, le ultime analisi meteorologiche a lungo termine indicano che proprio all’inizio di Giugno potrebbe verificarsi una svolta significativa. Il blocco anticiclonico finora posizionato tra il Nord Europa e l’Atlantico Settentrionale dovrebbe cedere, lasciando spazio a una nuova configurazione: l’Anticiclone subtropicale, assente fino ad oggi, sarebbe pronto ad avanzare verso il bacino del Mediterraneo. Questo cambiamento darebbe il via a una fase calda e stabile, ma con qualche differenza rispetto al 2003. Innanzitutto, i modelli suggeriscono che l’anticiclone africano possa agire a fasi alterne, con vampate di calore intense ma intervallate da fronti instabili, soprattutto al Nord Italia e lungo le Adriatiche. In secondo luogo, le temperature previste, pur superiori alla norma, non sembrano al momento destinare la penisola a una canicola continua e implacabile come avvenne ventidue anni fa. Due Giugni caldi, ma di natura diversa Mentre il 2003 fu segnato da un caldo secco e statico, con la quasi totale assenza di variazioni atmosferiche, il 2025 sembra orientarsi verso un caldo mobile, alternato a passaggi veloci instabili, che potrebbero spezzare il dominio anticiclonico almeno nelle prime fasi. Tuttavia, gli elementi per una vera partenza estiva ci sono tutti: l’aumento della pressione, il ritorno del sole e l’arrivo di aria subtropicale sono segnali chiari che la stagione calda sta per iniziare sul serio. Nonostante le differenze, la tendenza meteo per Giugno 2025 resta quella di un mese asciutto, caldo e stabile, specie nella seconda parte, con il rischio crescente di giornate torride, in particolare su Sicilia, Puglia, Calabria, Lazio e nelle zone interne di Toscana ed Emilia.

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