Meloni già pensa alle politiche: “Voglio potermi ripresentare”. Le parole di Mattarella sui salari? “Non le ha dette”

Che ne pensa Giorgia Meloni della dichiarazione di Sergio Mattarella sulle famiglie che “non reggono l’aumento del costo della vita” ? “Ho visto l’intervento del Presidente Mattarella e non ho sentito quelle parole, anche se sono state riportate da alcuni organi di stampa. Il Presidente della Repubblica ha giustamente ricordato che l’Italia si distingue per […] L'articolo Meloni già pensa alle politiche: “Voglio potermi ripresentare”. Le parole di Mattarella sui salari? “Non le ha dette” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 2, 2025 - 16:36
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Meloni già pensa alle politiche: “Voglio potermi ripresentare”. Le parole di Mattarella sui salari? “Non le ha dette”

Che ne pensa Giorgia Meloni della dichiarazione di Sergio Mattarella sulle famiglie che “non reggono l’aumento del costo della vita” ? “Ho visto l’intervento del Presidente Mattarella e non ho sentito quelle parole, anche se sono state riportate da alcuni organi di stampa. Il Presidente della Repubblica ha giustamente ricordato che l’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, anche se dal 2024 si assiste ad una ripresa. Abbiamo molto terreno da recuperare, ma sono particolarmente fiera del fatto che questo governo sia riuscito ad imprimere un cambio di rotta”, ha risposto la presidente del consiglio, intervistata dall’agenzia Adnkronos.

Il caso delle parole del Quirinale – A parte le rivendicazioni sui risultati del suo esecutivo, però, fanno notizia soprattutto le dichiarazioni di Meloni sulle parole del presidente della Repubblica. In effetti, il 29 aprile, l’agenzia Ansa ha davvero battuto quei virgolettati di Mattarella durante la sua visita all’azienda BSP Pharmaceuticals di Latina: “Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia”. Nel video dell’intervento, però, il presidente non pronuncia quelle parole, ma un passaggio leggermente diverso: “Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. Salari inadeguati sono un grande problema, una grande questione per l’Italia”. Lo stesso testo compare sul sito del Quirinale, dove non c’è quella frase sulle famiglie che “non reggono l’aumento del costo della vita“. Perché questa differenza? Possibile che l’Ansa abbia sbagliato intervento, inducendo in errore anche tutti i principali quotidiani? Secondo Dagospia, in realtà, l’errore sarebbe stato commesso dal Quirinale, che avrebbe diffuso alle agenzie una versione del discorso di Mattarella non aggiornato. Il capo dello Stato, secondo il sito di Roberto D’Agostino, si sarebbe “rifiutato di pronunciare le parole così come erano state vergate (con l’intento evidente di alimentare una nuova polemica con la destra), saltandole seccamente”. Ecco perché Meloni ha sottolineato nella sua intervista di non aver sentito quelle parole uscire dalla bocca del capo dello Stato.

La premier vuole il bis – Nel resto del colloquio con l’Adnkronos, la premier ha fatto un’allusione diretta alla sua ricandidatura alle Politiche.”Voglio realizzare per intero il programma del centrodestra e potermi ripresentare agli elettori dicendo la cosa più banale su cui i politici andrebbero giudicati: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto”, ha detto. Poi ha aggiunto:”Vale per l’economia, per l’immigrazione, per la sicurezza, per il sostegno alla famiglia, per le riforme istituzionali, per la politica estera. E vale per il lavoro”. A proposito di questi due anni e mezzo a Palazzo Chigi, invece, ha sostenuto che “pur di colpire me e questo governo, alcune persone senza scrupoli non abbiano avuto alcuna remora a mettere in mezzo la mia famiglia, mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia. Quasi sempre senza ragione, in una strategia di banale character assassination“. Secondo Meloni, poi, “troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell’indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne. Mi verrebbe da dire che ormai ci sono abituata ma non voglio dirlo, perché non bisogna abituarsi a cose di questo genere. Non per me ma perché non è giusto, non è accettabile, non dobbiamo rassegnarci a questo imbarbarimento”. Ha poi difeso i suoi rapporti con Donald Trump.“Noi siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel solco della tradizionale amicizia che ci lega agli Stati Uniti, con lealtà ma senza subalternità”, ha sostenuto. “L’affermazione del principio America First non era solo uno slogan elettorale che i cittadini americani hanno premiato, ma un programma politico su cui per quattro anni hanno lavorato i principali think tank repubblicani. Quindi, in generale, non mi ha sorpreso”, ha aggiunto, riferendosi invece all’impatto di Trump sulle relazioni internazionali.

“No all’uso strumentale dell’antifascismo” – Nel giorno in cui Reporters sans frontières certifica l’ulteriore peggioramento della situazione dell’informazione nel nostro Paese, Meloni dice al direttore dell’Andkronos che “la libertà di stampa è una cosa troppo seria e preziosa per essere sminuita con la propaganda politica”. Poi ha aggiunto: “L’Italia ha bravi e agguerriti giornalisti, e una moltitudine di liberi organi di stampa, che sanno fare benissimo il proprio lavoro e che per fortuna non si risparmiano negli attacchi a me e a questo governo. Chiunque legga i giornali e accenda la televisione sa bene che non mancano le voci critiche nei confronti del governo. Anche, giustamente, sulla televisione pubblica”, ha aggiunto il premier. Del resto, ha proseguito, “abbiamo sempre detto che non avremmo sostituito un’egemonia di destra a quella radicata della sinistra e continueremo su questa linea: garantire spazi di libertà a tutti, anche a chi non ha mai potuto esprimere le proprie qualità o competenze perché non aveva la tessera giusta in tasca e non frequentava i salotti più in, quando cioè in Italia un problema di pluralismo c’era davvero ma, ovviamente, non si poteva dire”. Poi, ha anche detto: “Rifuggo dall’utilizzo strumentale della categoria dell’antifascismo, che purtroppo storicamente non si manifestò soltanto nell’opposizione alla dittatura”. Secondo la premier “il vero discrimine è tra chi difende libertà e democrazia a tutte le latitudini e chi invece lo fa solo a corrente alternata. Da molto tempo a destra non c’è nessun imbarazzo a condannare ogni forma di dittatura e di violenza politica, cosa che purtroppo la sinistra non riesca ancora a fare, invocando una serie di distinguo molto preoccupanti”.

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