“Sempre più sostanze chimiche tossiche nei cosmetici e nei giochi dei bambini, denunce raddoppiate in un anno”: l’Unione Europea lancia l’allarme. Il report
4137: a tanto ammontano le notifiche di allerta di prodotti e dispositivi non food per il 2024, il doppio rispetto al 2023 e mai così tante dal 2003, quando è partito il monitoraggio della UE. In Italia le segnalazioni sono passate da 825 nel 2023 a 1089 nel 2024, per il 94% relative a cosmetici. […] L'articolo “Sempre più sostanze chimiche tossiche nei cosmetici e nei giochi dei bambini, denunce raddoppiate in un anno”: l’Unione Europea lancia l’allarme. Il report proviene da Il Fatto Quotidiano.

4137: a tanto ammontano le notifiche di allerta di prodotti e dispositivi non food per il 2024, il doppio rispetto al 2023 e mai così tante dal 2003, quando è partito il monitoraggio della UE. In Italia le segnalazioni sono passate da 825 nel 2023 a 1089 nel 2024, per il 94% relative a cosmetici. Il Safety Gate è un sistema di allerta rapido, che mira a limitare la commercializzazione o l’uso di prodotti o dispositivi non food, non medici e non farmaceutici (cibo, mangimi e farmaci rientrano in un canale diverso) che non soddisfano i requisiti UE o lo fanno solo in parte. A finire sotto la lente delle autorità sono soprattutto giocattoli e cosmetici. Cosa si rischia utilizzando questi prodotti?
Giocattoli e cosmetici- Il 61% delle notifiche riguarda i prodotti provenienti dalla Cina, ma se nel novero si includono anche i cosmetici la quota dei prodotti cinesi scende al 40%, mentre sale al 16% quella italiana. Nella UE, elettrodomestici e apparecchiature elettriche rappresentano il 10% delle notifiche, i giocattoli il 15% e i cosmetici ben il 36%. Nei giocattoli ci possono essere PFAS, interferenti endocrini e bisfenoli – sostanze che, in base al recente accordo raggiunto tra Parlamento europeo e Consiglio d’Europa, saranno vietate in tali prodotti. Quanto ai cosmetici, il 97% di quelli segnalati conteneva la fragranza sintetica floreale butilfenilmetilpropionale; nota con il nome commerciale di Lilial e usata anche nei prodotti per la cura della persona. La sostanza è vietata dal 2022. Altri composti chimiche nocivi sono stati individuati nei liquidi per la sigaretta elettronica, negli abiti, nella bigiotteria e nelle apparecchiature elettroniche: tra questi il piombo nelle saldature e paraffine clorurate a catena corta (SCCP) nei cavi.
Il rischio chimico – Secondo il report Safety Gate, il rischio derivato dai prodotti notificati dal sistema di allerta rapido è per il 49% di tipo chimico. Del resto, anche un’indagine pubblicata a dicembre dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) aveva evidenziato come molti prodotti di uso quotidiano (compresi borse, scarpe, tappetini per yoga e gioielli) possano costituire un rischio chimico per la salute. Ne emerge un quadro decisamente preoccupante relativo all’esposizione chimica cui siamo sottoposti, nonostante gli sforzi delle autorità. Da parte sua il consumatore può però cercare di tutelarsi, imparando a leggere le etichette dei cosmetici e degli abiti ma anche evitando l’acquisto di prodotti troppo economici. Non è un caso che questi composti chimici siano dei sorvegliati speciali…
Lilial – “Questa sostanza, ampiamente usata nei profumi e ora proibita, ha diversi nomi, meglio citarli tutti o almeno i più noti: Butylphenyl Methylpropional, p-BMHCA, 2-(4-tert-butylbenzyl) propionaldehyde”, spiega il chimico Fabrizio Zago, certificatore di cosmetici bio, autore del database EcoBioContro. “Test su animali hanno evidenziato la possibilità che questa sostanza sia CMR ovvero Cancerogena, Mutagena, Reprotossica. In questo caso interferisce con la riproduzione (malformazioni fetali)”. C’è da chiedersi come mai un simile composto sia ancora presente nei cosmetici, benché da tempo se ne conoscano i rischi. “La prima opinione chiesta all’SCCS (Comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori) risale al 2017 (documento n° 1591). Poi la sostanza ha seguito il suo iter fino alla decisione definitiva di esclusione”. Era andata meglio con un’altra sostanza (hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyde), tolta dal commercio nel 2021 per gli effetti sensibilizzanti. Comunque, avverte il dr. Zago, a volte anche i profumi naturali possono causare problemi “Ad esempio i derivati di agrumi possono contenere furocumarine, che sono fototossiche”.
Piombo – Non c’è un livello di esposizione considerato sicuro per questo metallo tossico e contaminante ambientale, definito dall’Istituto Superiore della Sanità “potente neurotossina”. Oltre a colpire il sistema nervoso, il piombo danneggia anche quelli cardiaco e riproduttivo, attacca i reni, il fegato e le ossa, ostacola il normale sviluppo del feto. “Tempo fa è stata diffusa una notizia secondo cui molti rossetti erano a base di piombo. Il Regolamento UE di riferimento, il 1223/2009, esclude l’uso di derivati del piombo, e le eventuali tracce presenti nei cosmetici possono essere presenti ma non volontariamente aggiunte al cosmetico”, precisa il chimico. Sono altrettanto nocivi i gioielli contaminati con piombo e portati a lungo addosso; tra l’altro, come rilevato dall’indagine dell’ECHA, questi oggetti possono contenere anche cadmio, altro metallo pesante tossico per reni e ossa e capace di causare il tumore al polmone in soggetti a rischio come anziani e diabetici.
Paraffine clorurate a catena corta (SCCP) – Come indica l’ECHA, oltre che in cuffie, caricabatterie e cavi, le SCCP si possono trovare in lampade e ventilatori, soprattutto nelle parti di plastica morbida. Questi composti – che fanno parte del gruppo dei PFAS, i così detti forever chemicals – sono tossici e persistenti, difficili da degradare. Si accumulano negli organismi acquatici e nei tessuti organici umani – in particolare di fegato, reni e tiroide. Sono degli interferenti endocrini, capaci cioè di alterare il normale funzionamento ormonale, influire sui sistemi nervoso, immunitario e riproduttivo, compromettere la fertilità e la funzione tiroidea, e forse di favorire i tumori. Le SCCP, scrive il report Safety Gate, sono nocive “anche per l’ambiente, perché sono tossiche a basse concentrazioni per gli organismi acquatici e si bio-accumulano nella fauna selvatica e negli esseri umani”.
Ftalati- Sono un gruppo di composti chimici utilizzati tra l’altro per rendere flessibile la plastica, e quindi impiegati in bambole e giocattoli in genere, oltre che in tappeti da gioco. Al pari delle SCCP sono degli interferenti endocrini, e anch’essi verranno gradualmente sostituiti dalla UE.
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