“Potrebbe sembrare anche divertente se non fosse
una tragedia“. Esordisce così, in conferenza stampa alla Camera dei Deputati,
Maysoon Majidi,
l’attivista e artista curdo-iraniana da poco scarcerata dal tribunale di Crotone e assolta dall’accusa di essere una scafista. “I primissimi giorni, io ero
talmente confusa che non capivo se ero in Italia o in un altro Paese, non sapevo se mio fratello con il quale ho intrapreso il viaggio, si trovava in carcere come me oppure no”. Majidi ha colto l’occasione per parlare del
Decreto Cutro e delle conseguenze che la norma potrebbe avere su persone, che come lei, scappano dai propri Paesi in cerca di un posto più sicuro. “Ho letto su un giornale italiano che sono
1148 le persone che si trovano nelle carceri in Italia con l’accusa di essere scafisti. Da quando sono stata liberata – continua l’attivista – non ho mai dormito, non faccio altro che parlare del Decreto Cutro, perché la vedo come una
mia missione” All’incontro, promosso dall’onorevole
Laura Boldrini, deputata del Partito democratico, erano presenti anche
Parisa Nazari, del movimento Donna, Vita e Libertà,
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International e
Marco Grimaldi di Avs. Al termine della conferenza Maysoon Majidi ha fatto sapere che scriverà un libro sulla sua esperienza e su quello che le è successo in Italia.
L'articolo Maysoon Majidi, parla l’attivista curdo-iraniana assolta a Crotone: “Solo dopo 3 mesi ho saputo di cosa ero accusata” proviene da Il Fatto Quotidiano.