Macron, Starmer e Merz a Kiev per il vertice con Zelensky: “Mosca accetti tregua di 30 giorni”. Meloni da remoto
Un messaggio di unità e una richiesta perentoria alla Russia, proprio all’indomani della parata con cui Vladimir Putin ha celebrato a Mosca l’80esimo anniversario della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz sono arrivati questa mattina a Kiev, viaggiando insieme in […] L'articolo Macron, Starmer e Merz a Kiev per il vertice con Zelensky: “Mosca accetti tregua di 30 giorni”. Meloni da remoto proviene da Il Fatto Quotidiano.

Un messaggio di unità e una richiesta perentoria alla Russia, proprio all’indomani della parata con cui Vladimir Putin ha celebrato a Mosca l’80esimo anniversario della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz sono arrivati questa mattina a Kiev, viaggiando insieme in treno dalla Polonia, per unirsi al premier polacco Donald Tusk in una visita congiunta al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al vertice prenderà parte anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in collegamento da Roma. Una circostanza con rarissimi precedenti, tra i quali viene in mente il viaggio in treno nella capitale ucraina dello stesso Macron con il cancelliere Olaf Scholz e il premier italiano Mario Draghi.
L’obiettivo principale della missione dei leader dei cosiddetti “Volenterosi”, come annunciato in una dichiarazione congiunta, è coordinare gli sforzi per sostenere un piano per una tregua di 30 giorni. “Insieme agli Stati Uniti, chiediamo alla Russia di concordare un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni per creare lo spazio per i colloqui su una pace giusta e duratura”, affermano i leader. “Siamo pronti a sostenere i colloqui di pace il prima possibile, a discutere l’attuazione tecnica del cessate il fuoco e a preparare un accordo di pace completo”. Poco prima in un’intervista a due tv francesi Macron in particolare ha chiesto “colloqui diretti” tra Ucraina e Russia nel contesto del cessate il fuoco di 30 giorni chiesto a Mosca da europei, americani e Ucraina. Se Mosca non accetterà il cessate il fuoco, “ci saranno ulteriori sanzioni”, che saranno “molto più dure”, ha avvertito.
I quattro leader ribadiscono il loro messaggio: “Lo spargimento di sangue deve cessare, la Russia deve fermare la sua invasione illegale e l’Ucraina deve poter prosperare come nazione sicura […] all’interno dei suoi confini riconosciuti”. E avvertono: “Continueremo ad aumentare il nostro sostegno all’Ucraina. Finché la Russia non accetterà un cessate il fuoco duraturo, aumenteremo la pressione sulla macchina da guerra russa”.
Il messaggio di Macron: pace, sovranità, futuro europeo
Appena arrivato a Kiev, Emmanuel Macron ha affidato a un lungo post su X il suo pensiero: “Di ritorno a Kiev, il mio primo pensiero va agli ucraini. Da oltre tre anni resistete con coraggio ammirevole. Per la vostra terra. Per la vostra libertà. Per l’Europa. Perché sì, qui si gioca la sicurezza del nostro continente”. Il presidente francese ha poi articolato il suo messaggio in tre punti: pace (“Una pace giusta e duratura comincia da un cessate il fuoco completo e senza condizioni. È la proposta che sosteniamo con gli Usa. L’Ucraina l’ha accettata dall’11 marzo. La Russia tergiversa […] Se Mosca continuerà a ostacolare, noi rafforzeremo la pressione”); sovranità (“L’accordo di pace dovrà garantire la sicurezza”); e futuro (“L’Ucraina si batte […] per l’ideale europeo […] Un’Ucraina libera, forte, prospera ed europea: è il nostro orizzonte. La storia ci guarda”). Macron ha anche elogiato l’appello del presidente Trump a favore della tregua.
La proposta di tregua (e le condizioni russe)
La proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni, originariamente avanzata da Donald Trump a marzo, sembra essere ora al centro degli sforzi diplomatici congiunti di Europa e Stati Uniti. Zelensky si è detto pronto a rispettarla “anche oggi”. La novità, secondo indiscrezioni, è che se Putin continuasse a rifiutare, Washington potrebbe inasprire le sanzioni. Ma da Mosca, le condizioni sono diverse. In un’intervista rilasciata sabato scorso al canale ABC, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha affermato che le forniture di armi dagli alleati dell’Ucraina devono cessare prima che la Russia accetti un cessate il fuoco. Altrimenti, una tregua sarebbe un “vantaggio per l’Ucraina” in un momento in cui “le truppe russe stanno avanzando”. Peskov ha aggiunto che l’Ucraina “non è pronta per negoziati immediati”.
Un tribunale speciale e la contro-narrazione
La visita dei leader avviene in un contesto di forte attività diplomatica e militare. Ieri a Leopoli, una quarantina tra ministri degli Esteri e alti funzionari europei ha annunciato l’intenzione di istituire un “Tribunale Speciale” per i crimini dell’invasione russa, che mira a operare dal 2026 e ad essere più incisivo della Corte Penale Internazionale dell’Aia (che ha già emesso un mandato di arresto per Putin, ma la cui giurisdizione non è riconosciuta dalla Russia). “Putin va processato per le sue gravissime responsabilità. Non ha pagato per la guerra del 2014 e l’impunità gli dà la forza di continuare”, ha sottolineato Zelensky. Il presidente ucraino è anche impegnato a smontare la narrativa russa che presenta l’invasione come una continuazione della lotta al “nazifascismo”, evidenziando il patto Molotov-Ribbentrop e accusando Putin di essere il “dittatore” odierno.
Intanto, mentre i leader si incontrano a Kiev la guerra continua: almeno tre civili ucraini sono stati uccisi ieri in attacchi russi, e l’Ue ha annunciato nuovi aiuti militari a Kiev per quasi due miliardi di euro.
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