L’Oréal recapita alle influencer blocchi di ghiaccio con il nuovo antirughe Revitalift (consumando inutilmente acqua e plastica)
Per promuovere la nuova linea antirughe Revitalift, il colosso francese della cosmesi L’Oréal ha dato vita a una campagna promozionale che ha fatto molto rumore e suscitato enormi critiche. A Parigi e dintorni, una trentina di influencer si è vista recapitare a casa blocchi di ghiaccio gigante, all’interno dei quali erano custoditi tre piccoli flaconi...

Per promuovere la nuova linea antirughe Revitalift, il colosso francese della cosmesi L’Oréal ha dato vita a una campagna promozionale che ha fatto molto rumore e suscitato enormi critiche. A Parigi e dintorni, una trentina di influencer si è vista recapitare a casa blocchi di ghiaccio gigante, all’interno dei quali erano custoditi tre piccoli flaconi di prodotto.
Il tutto accompagnato da martello e occhiali protettivi, per rompere il ghiaccio davanti alla videocamera e condividere l’“unboxing” su TikTok e Instagram. L’effetto virale non si è fatto attendere: l’ex Miss Francia Eve Gilles e la creator @carxmakeup (oltre 400.000 follower) hanno definito l’esperienza “il miglior pacco ricevuto nella vita”.
Una campagna piena di contraddizioni
Ma se l’entusiasmo online è stato immediato, altrettanto lo è stato il coro di critiche, soprattutto da chi si occupa di sostenibilità ambientale. Il collettivo Paye ton Influence, attraverso la voce della cofondatrice Amélie Deloche, ha definito la campagna “profondamente scollegata dalla realtà”.
Perché? Per pochi minuti di contenuto virale, è stato necessario consumare litri d’acqua, energia per congelare, polistirolo per l’imballaggio e camion refrigerati per le consegne. Senza dimenticare la produzione di oggetti monouso come i martelli e gli occhiali. Tutto questo per promuovere un prodotto anti-età… a influencer sotto i 25 anni.
Le contraddizioni non finiscono qui: la stessa linea Revitalift è finita nel mirino mesi fa per la presenza di PFAS, sostanze chimiche nocive e persistenti nell’ambiente. Nonostante L’Oréal avesse promesso una riformulazione, alcuni flaconi con i vecchi ingredienti risultavano ancora in vendita.
A detta degli esperti del settore, non è la prima volta che il marketing cosmetico esagera: ci sono precedenti di confezioni enormi per contenuti minimi o persino di schermi digitali inseriti nelle scatole per trasmettere spot. L’obiettivo? Creare “wow effect” e assicurarsi uno spazio social.
Di fronte alla polemica, L’Oréal ha risposto dichiarando di ascoltare le critiche e assicurando che l’operazione non verrà ripetuta. Un’ammissione tardiva che stride con il manifesto aziendale “Perché il nostro pianeta vale”, in cui l’azienda si era impegnata a promuovere una transizione sostenibile nel settore della bellezza. Ma tra le buone intenzioni e il blocco di ghiaccio, sembra esserci ancora parecchia strada da fare.