L’industria farmaceutica: “L’Europa ci sostenga e difenda i nostri brevetti”

Il convegno a Pisa, la vicepresidente di Confindustria: meno burocrazia. Il presidente di Farmindustria: i dazi sono un assist alla Cina

Mag 14, 2025 - 07:22
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L’industria farmaceutica: “L’Europa ci sostenga e difenda i nostri brevetti”

Pisa, 14 maggio 2025 – Auspica "un’Europa che stia dalla parte dell’industria farmaceutica e tuteli la proprietà intellettuale", Lucia Aleotti, vicepresidente di Confindustria, soprattutto per tutelare "la competitività delle imprese in un mondo nel quale il nostro settore marcia a velocità diverse: da una parte la deregulation di Usa e Cina, dall’altra un’Europa condizionata dalla burocrazia". Lo ha detto ieri a Pisa al convegno promosso da Farmindustria su Innovazione e produzione di valore. L’industria farmaceutica: un patrimonio che l’Italia non può perdere, moderato dalla direttrice del QN, Agnese Pini. Nel mirino di Aleotti c’è la burocrazia che rischia di vanificare gli sforzi in innovazione delle singole e imprese: "Soltanto l’Europa ha varato una norma che individua le imprese farmaceutiche come i principali soggetti inquinanti, nonostante da molti anni abbiamo impianti efficaci di depurazione per le nostre produzioni: stiamo parlando di 12 miliardi di euro di costi in un anno che ricadranno sulle industrie. Usa e Cina intanto allungano proprietà intellettuale e allocano importanti risorse per incentivare sviluppo e ricerca, mentre in Europa combattiamo con la burocrazia".

Elogia però il lavoro del governo italiano che è "dalla parte giusta della scelta, conduce battaglie in Europa in questa direzione e per questo speriamo che l’azione italiana coinvolga tutte le forze politiche perché il nostro continente sta perdendo pezzi importanti di economia: la lotta ai cambiamenti climatici è sacrosanta ma questo obiettivo finora è stato declinato in modo quasi sovietico sempre sulle spalle delle imprese senza tenere conto della competizione globale e così rischiamo un indebolimento complessivo delle industrie europee soprattutto rispetto a giganti economici come Cina e India che continuano a utilizzare il carbone per la crescita economica". "E questo – conclude la vicepresidente di Confindustria – rischia di rendere i sacrifici europei del tutto inutili e di penalizzare gravemente il sistema industriale del nostro continente rispetto alla competitività globale".

È d’accordo con lei il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, che avverte: "Né le tariffe né la deregolamentazione sono la strada giusta per difendere l’innovazione e la ricerca e sono un assist incredibile alla Cina nella capacità di attrarre investimenti in ricerca e sviluppo di nuovi farmaci: per questo siamo al fianco del Governo e di quelle realtà regionali e locali che vogliono recuperare il terreno perduto per giocare un ruolo di primo piano in uno scenario internazionale sempre più competitivo". Prova a rassicurare la platea di imprenditori e addetti i lavori il sottosegretario al ministero della Salute, Marcello Gemmato, annunciando che l’esecutivo è al lavoro "per la delega al governo per elaborare un testo unico della legislazione farmaceutica per dare slancio a un comparto economico determinante per l’Italia e costruire un impianto normativo moderno e più efficace, capace di dare risposte alle richieste del mondo industriale ma anche ai cittadini-pazienti salvaguardando l’interesse pubblico e valorizzando al tempo stesso la produzione industriale che per l’Italia è strategica".