Sorpresa del Papa agli agostiniani. Messa e pranzo con i confratelli
La visita in forma privata di tre ore: "È al centro della nostra comunità anche da pontefice". Domenica i leader mondiali di nuovo a Roma per l’intronizzazione. Zelensky: pronto a incontrare Leone XIV.

Si aliquando cur non igitur. Si non igitur pur aliquando. Se ora perché non adesso. E se non adesso perché mai? È una delle massime più famose ma anche più raffinate di Sant’Agostino, il vescovo di Ippona, filosofo e teologo, padre della Patristica e dottore della Chiesa di cui papa Leone XIV è ‘figlio’. Lo aveva detto al momento dell’affaccio la sera dell’8 maggio dalla Loggia delle Benedizioni, quando si è presentato al mondo (dove per lo più era sconosciuto) subito dopo l’elezione in conclave. E così per esplicitare meglio di quale tradizione e di quali insegnamenti sia erede, papa Leone ha deciso di andare ieri, nel suo quinto giorno da Pontefice, proprio dai suoi confratelli agostiniani alla Curia generalizia che si trova a una manciata di passi dal suo appartamento nel palazzo dell’ex Sant’Uffizio, territorio vaticano vicinissimo al confine con l’Italia.
"Un ritorno a casa", lo hanno subito definito i confratelli all’uscita dal blitz di Prevost che si è recato alla Curia dell’ordine accompagnato in auto e sedendo dietro e non più accanto all’autista. Un visita in forma privata, circa tre ore, il tempo di una messa e il pranzo. "La sua vita è sempre al centro della comunità agostiniana anche adesso che è vestito da Papa non cambia, è un uomo di fede e di preghiera", assicura padre Ian Wilson, uno degli assistenti generali della Curia. "È stata una bella sorpresa", aggiunge ricordando che proprio alla sede dell’ordine era stato già la sera prima del conclave. "Abbiamo parlato anche di Sant’Agostino, quando siamo insieme noi frati lo facciamo sempre e nel suo magistero penso che il Papa porterà di Sant’Agostino, il senso della comunità". Il pranzo di ieri è stato allestito per 20 persone, seduto a fianco del Papa il priore generale, padre Alejandro Morales Anton. E chissà che proprio i suoi confratelli agostiniani non lo abbiano consigliato nelle importantissime tappe dei prossimi giorni.
L’incontro con il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede di domani e poi domenica la messa cosiddetta di ‘intronizzazione’, quando i leader mondiali ancora una volta dopo le esequie di Francesco e dopo il ‘miracolo’ del faccia a faccia Trump-Zelensky, sotto le volte della basilica, si ritroveranno nella sede neutra del Vaticano. Ci saranno delegazioni dagli Usa, dal Perù e dall’Italia. Ha confermato la sua presenza anche il presidente di Israele, Herzog. E lo stesso Zelensky ha annnciato che "probabilmente incontrerà domenica" il nuovo papa Leone XIV, specificando che ciò dipenderà dagli sviluppi diplomatici con la Russia. Quale impostazione vorrà dare il Papa al suo impegno per la pace? Accoglierà l’invito di Zelensky ad andare a Kiev o aspetterà di potersi muovere parallelamente anche con Mosca?
Sono tutte riflessioni in cui un peso avrà proprio la dottrina agostiniana che dopo l’impostazione di Tertulliano per una pace evangelica totale (praticamente la via del martirio), riprese la dottrina della guerra giusta, quella lecita quando c’è un’aggressione e non ci sono altre possibilità di soluzione. Intanto Papa Prevost sbarca anche sui social, riprendendo i profili X e Instagram che erano di Francesco. Un po’ una doccia fredda per quanti si erano augurati che il Papa no-selfie e già censore dei rischi dell’IA, abbandonasse X.