"Abusò di due donne sul set". Depardieu condannato a 18 mesi

Parigi, il celebre attore dovrà anche pagare una multa e i danni alle vittime. Pena sospesa. La scenografa Amélie K. che lo aveva denunciato: "Sono sollevata". La difesa: faremo ricorso.

Mag 14, 2025 - 07:22
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"Abusò di due donne sul set". Depardieu condannato a 18 mesi

Diciotto mesi di carcere con pena sospesa. E l’inserimento nel registro dei condannati per reati sessuali, con la pena accessoria dell’ineleggibilità in Parlamento per due anni. In attesa di un appello che si preannuncia difficile, il monumento del cinema francese Gérard Depardieu è stato condannato per violenza sessuale nei confronti di due donne sul set di "Les Volets verts" nel 2021, al termine di un processo del tribunale penale di Parigi segnato dalle polemiche. L’attore 76enne non era in aula al momento della lettura della sentenza. È stato avvistato di recente alle Isole Azzorre sul set del film "Elle regardait sans plus rien voir", diretto dalla sua amica, l’attrice Fanny Ardant.

LA SENTENZA

Depardieu dovrà anche pagare 4.000 euro di danni a Amélie e 2.000 euro a Sarah (nome di fantasia) per danni morali. E altri 1.000 euro a ciascuna di loro per vittimizzazione secondaria. La sentenza ha valorizzato le dichiarazioni delle querelanti, giudicate coerenti, mentre quelle del protagonista di Cyrano de Bergerac sono cambiate "significativamente" tra il fermo di polizia e l’udienza. Il presidente del tribunale ha anche criticato il comportamento della difesa dell’attore nei confronti della 54enne e della 34enne, all’epoca dei fatti rispettivamente scenografa e aiuto regista del film di Jean Becker. Secondo i giudici si è verificata una vittimizzazione secondaria, ovvero una punizione ingiusta nei confronti delle vittime di violenza sessuale che dopo il danno devono anche subire pregiudizi, domande inappropriate e sensi di colpa provocati dal sistema giudiziario, come in questo caso, o dai media.

L’APPELLO

L’avvocato di Depardieu Jérémie Assous ha annunciato appello contro la condanna: "Oggi quando vieni accusato in un caso di cosiddetta violenza sessuale, vieni automaticamente condannato". Durante le udienze il legale ha spesso attaccato le querelanti, definendole "bugiarde" e "isteriche" e incitandole ad "andare a piangere" addirittura puntando loro il dito contro. L’avvocato di Sarah, Claude Vincent, ha chiesto all’industria cinematografica francese di assumersi "le sue responsabilità". Amélie, unica parte civile presente alla lettura della sentenza, si è dichiarata "sollevata" dopo aver attraversato "un ottovolante di emozioni".

LE UDIENZE

Durante le udienze aveva raccontato i dettagli di quanto accaduto in un giorno di settembre 2021 in quell’appartamento nel 16° arrondissement di Parigi. Dopo una discussione sugli ombrellini anni Settanta necessari sul set l’attore l’ha bloccata afferrandole i fianchi, mentre avvicinava "la sua grande faccia e i suoi occhi rossi e molto eccitati". E poi: "Vieni a toccare il mio grosso ombrellone, te lo ficco nella vagina". Sarah invece aveva detto di essere stata aggredita mentre accompagnava l’attore dal camerino al set, aggiungendo che lui ci aveva riprovato altre due volte nei giorni successivi.

L’ALTRA ACCUSA

"Questa condanna viene dalle lotte, dal MeToo e grazie a un festival sempre in sintonia con quello che accade oggi", dice Juliette Binoche, presidente di giuria a Cannes: "La nostra ondata rivoluzionaria ci ha messo un po’ di tempo , ma alla fine è arrivata". E su Depardieu: "Non è un mostro. È un uomo. Un uomo che è stato desacralizzato, a quanto pare, per fatti ora giudicati dalla giustizia". Negli ultimi anni Depardieu è stato accusato di violenza sessuale da una ventina di donne, ma diverse querele sono state archiviate per prescrizione. La procura di Parigi ha chiesto il processo contro di lui per l’accusa di aver stuprato l’attrice Charlotte Arnould nel 2018.