Le scarpe consumate di Papa Francesco, come lui anche Don Orione
AGI - L’abito non fa il monaco? Ma le scarpe forse sì. E anche le scarpe di Papa Francesco, in questi giorni intensi dopo la sua morte il 21 aprile, hanno ‘parlato’ della missione di colui che ha camminato nel mondo per portare una nuova evangelizzazione fatta di accoglienza degli ‘ultimi’. Le immagini, che hanno fatto il giro del mondo, hanno mostrato il Papa dentro la bara, di legno semplice, con indosso le scarpe nere consumate dal Pontefice quando era in vita. Niente lussi né ostentazioni, niente babbucce papali, solo un paio di scarpe ortopediche usate da Bergoglio. Una differenza che è stata colta rispetto a precedenti illustri. Le scarpe dei Papi: da Ratzinger a Giovanni XXIII Prima di lui, Papa Ratzinger, nel corso del suo pontificato calzò scarpe rosse, anche se poi dopo le dimissioni, da Papa emerito, nel suo ritiro nel Monastero Mater Ecclesiae, scelse dei comodi sandali. E infine, per l’eterno riposo nella bara, si preferirono dei mocassini neri. E andando ancora a ritroso, nel sarcofago in cristallo di Papa Giovanni XXIII nella Basilica di San Pietro si vede il Pontefice con rosse pantofole papali. Francesco e il ricordo di Don Orione Ma la scelta di Francesco di essere sepolto con le sue scarpe consumate dall’uso fa tornare in mente le scarpe rotte di Don Orione che fu proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 2004. Don Orione fondò tra il 1899 e il 1903 la Piccola Opera della Divina Provvidenza, un'organizzazione religiosa e caritatevole che si occupa principalmente di assistenza ai poveri, ai malati e ai disabili, oltre a fornire educazione e formazione ai giovani. Quegli ‘ultimi’ a cui si dedicò nella sua vita, e anche questo lo accomuna a Francesco. E pure per Don Orione, quando morì nel 1940, furono scelte appositamente delle scarpe vecchie: a Tortona, nella teca che contiene il suo corpo, si vedono le suole delle scarpe consumate, con un buco nella suola. Il racconto di Don Flavio Peloso Su questo Don Flavio Peloso, fino a due anni fa superiore generale dell’Opera Don Orione e ora sacerdote della Congregazione di Don Orione e parroco a Roma nella Parrocchia Santa Maria Mater Dei, in un post sui social ha voluto ricordare la storia, forse non così nota ai più, ma emblematica di un modo di fare e di essere Chiesa. Raccontando un piccolo miracolo ‘certificato’, per quanto nelle storie di fede si possa certificare e per chi crede, e sottolineando che Don Orione lungo la sua vita era solito regalare le scarpe nuove che riceveva, preferendo sempre le sue per quanto bucate. “Papa Francesco è stato posto nella bara con le sue scarpe usate vecchie e consumate. Alcuni pochi scatti fotografici al corpo, prima della chiusura della cassa, le hanno mostrate. Quelle scarpe - scrive Don Flavio - valgono più di un'enciclica sulla povertà del cristiano e della Chiesa”. “Da orionino - prosegue - il mio pensiero è andato subito alle scarpe vecchie, e con un buco nella suola, di Don Orione esposto nell’urna di vetro nel Santuario della Madonna della Guardia di Tortona. Quando accompagno pellegrini, sempre faccio notare quel particolare e la storia che c’è dietro, da me personalmente ascoltata dalla dottoressa Maria Venturini, dell’équipe medica del Monsignor Gianfranco Nolli che trattò il corpo di Don Orione, venuta in Curia il 9 febbraio 2000. “Quando lo rivestivamo – mi raccontò la dottoressa Venturini, anatomopatologa - i sacerdoti ci diedero un paio di scarpe nuove per i suoi piedi. Gliele mettemmo ma, stranamente, al mattino le trovammo sfilate. Riprovammo la sera seguente e, al mattino, le vedemmo di nuovo uscite dai piedi. Don Ignazio Terzi, con una motivazione che a noi parve un po’ devota, ci disse che forse Don Orione non voleva scarpe nuove, ma scarpe usate, da povero. Gli mettemmo un vecchio paio di scarpe. Gli calzarono bene. Sono quelle che ancora rimangono ai piedi di Don Orione”. Anche le scarpe di Don Orione valgono quanto più di una circolare ai suoi figli e figlie sulla povertà. È testimoniato dai confratelli che Don Orione, in vita, non indossava scarpe nuove e, se gliele regalavano, le scambiava con qualche confratello o chierico. Più volte diede le sue scarpe in cambio di quelle di un povero” conclude Don Flavio. Indossare le scarpe degli altri In senso più laico, potremmo dire alla maniera degli inglesi, “to put yourself in someone's shoes”: insomma, per mettersi nei panni degli altri basterebbe indossare le loro scarpe.

AGI - L’abito non fa il monaco? Ma le scarpe forse sì. E anche le scarpe di Papa Francesco, in questi giorni intensi dopo la sua morte il 21 aprile, hanno ‘parlato’ della missione di colui che ha camminato nel mondo per portare una nuova evangelizzazione fatta di accoglienza degli ‘ultimi’. Le immagini, che hanno fatto il giro del mondo, hanno mostrato il Papa dentro la bara, di legno semplice, con indosso le scarpe nere consumate dal Pontefice quando era in vita. Niente lussi né ostentazioni, niente babbucce papali, solo un paio di scarpe ortopediche usate da Bergoglio. Una differenza che è stata colta rispetto a precedenti illustri.
Le scarpe dei Papi: da Ratzinger a Giovanni XXIII
Prima di lui, Papa Ratzinger, nel corso del suo pontificato calzò scarpe rosse, anche se poi dopo le dimissioni, da Papa emerito, nel suo ritiro nel Monastero Mater Ecclesiae, scelse dei comodi sandali. E infine, per l’eterno riposo nella bara, si preferirono dei mocassini neri.
E andando ancora a ritroso, nel sarcofago in cristallo di Papa Giovanni XXIII nella Basilica di San Pietro si vede il Pontefice con rosse pantofole papali.
Francesco e il ricordo di Don Orione
Ma la scelta di Francesco di essere sepolto con le sue scarpe consumate dall’uso fa tornare in mente le scarpe rotte di Don Orione che fu proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 2004.
Don Orione fondò tra il 1899 e il 1903 la Piccola Opera della Divina Provvidenza, un'organizzazione religiosa e caritatevole che si occupa principalmente di assistenza ai poveri, ai malati e ai disabili, oltre a fornire educazione e formazione ai giovani. Quegli ‘ultimi’ a cui si dedicò nella sua vita, e anche questo lo accomuna a Francesco.
E pure per Don Orione, quando morì nel 1940, furono scelte appositamente delle scarpe vecchie: a Tortona, nella teca che contiene il suo corpo, si vedono le suole delle scarpe consumate, con un buco nella suola.
Il racconto di Don Flavio Peloso
Su questo Don Flavio Peloso, fino a due anni fa superiore generale dell’Opera Don Orione e ora sacerdote della Congregazione di Don Orione e parroco a Roma nella Parrocchia Santa Maria Mater Dei, in un post sui social ha voluto ricordare la storia, forse non così nota ai più, ma emblematica di un modo di fare e di essere Chiesa. Raccontando un piccolo miracolo ‘certificato’, per quanto nelle storie di fede si possa certificare e per chi crede, e sottolineando che Don Orione lungo la sua vita era solito regalare le scarpe nuove che riceveva, preferendo sempre le sue per quanto bucate.
“Papa Francesco è stato posto nella bara con le sue scarpe usate vecchie e consumate. Alcuni pochi scatti fotografici al corpo, prima della chiusura della cassa, le hanno mostrate. Quelle scarpe - scrive Don Flavio - valgono più di un'enciclica sulla povertà del cristiano e della Chiesa”.
“Da orionino - prosegue - il mio pensiero è andato subito alle scarpe vecchie, e con un buco nella suola, di Don Orione esposto nell’urna di vetro nel Santuario della Madonna della Guardia di Tortona.
Quando accompagno pellegrini, sempre faccio notare quel particolare e la storia che c’è dietro, da me personalmente ascoltata dalla dottoressa Maria Venturini, dell’équipe medica del Monsignor Gianfranco Nolli che trattò il corpo di Don Orione, venuta in Curia il 9 febbraio 2000. “Quando lo rivestivamo – mi raccontò la dottoressa Venturini, anatomopatologa - i sacerdoti ci diedero un paio di scarpe nuove per i suoi piedi. Gliele mettemmo ma, stranamente, al mattino le trovammo sfilate. Riprovammo la sera seguente e, al mattino, le vedemmo di nuovo uscite dai piedi. Don Ignazio Terzi, con una motivazione che a noi parve un po’ devota, ci disse che forse Don Orione non voleva scarpe nuove, ma scarpe usate, da povero. Gli mettemmo un vecchio paio di scarpe. Gli calzarono bene. Sono quelle che ancora rimangono ai piedi di Don Orione”.
Anche le scarpe di Don Orione valgono quanto più di una circolare ai suoi figli e figlie sulla povertà. È testimoniato dai confratelli che Don Orione, in vita, non indossava scarpe nuove e, se gliele regalavano, le scambiava con qualche confratello o chierico. Più volte diede le sue scarpe in cambio di quelle di un povero” conclude Don Flavio.
Indossare le scarpe degli altri
In senso più laico, potremmo dire alla maniera degli inglesi, “to put yourself in someone's shoes”: insomma, per mettersi nei panni degli altri basterebbe indossare le loro scarpe.