Le aziende non capiscono perché il 40% dei talenti in Italia vuole cambiare lavoro

In Italia cresce il numero di persone che vogliono cambiare lavoro, ma molte aziende sembrano non cogliere il significato profondo di questo trend. Secondo l’European Workforce Study 2025 di Great Place to Work, quattro lavoratori su dieci stanno valutando nuove opportunità, un dato che colloca l’Italia in cima alla classifica europea per difficoltà nel trattenere […] L'articolo Le aziende non capiscono perché il 40% dei talenti in Italia vuole cambiare lavoro proviene da Economy Magazine.

Mag 6, 2025 - 17:21
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Le aziende non capiscono perché il 40% dei talenti in Italia vuole cambiare lavoro

In Italia cresce il numero di persone che vogliono cambiare lavoro, ma molte aziende sembrano non cogliere il significato profondo di questo trend. Secondo l’European Workforce Study 2025 di Great Place to Work, quattro lavoratori su dieci stanno valutando nuove opportunità, un dato che colloca l’Italia in cima alla classifica europea per difficoltà nel trattenere i collaboratori. A conferma di questa tendenza, un’indagine di InfoJobs mostra come nel 2023 il 57% delle imprese italiane non abbia introdotto iniziative concrete per migliorare la soddisfazione dei dipendenti, nonostante il 48,6% della forza lavoro si dichiari insoddisfatto.

Il quadro

Questi numeri raccontano un disagio che non si esaurisce in una questione salariale. Sempre più lavoratori cercano ambienti coerenti con i propri valori, contesti flessibili e relazioni professionali fondate sulla fiducia. L’ormai abusata espressione “work-life balance” non sembra più sufficiente a descrivere ciò che viene realmente richiesto: oggi la flessibilità viene intesa come autonomia, fiducia e capacità dell’azienda di adattarsi alle esigenze individuali, e non come semplice riduzione dell’orario o benefit marginali.

La coerenza valoriale

Un altro aspetto centrale riguarda la coerenza valoriale. I candidati non si limitano più a leggere un annuncio o a visitare il sito aziendale: cercano conferme, ascoltano chi ha già lavorato in quell’organizzazione, analizzano come vengono trattati temi come il benessere, la sostenibilità o la gestione del tempo. La narrazione aziendale, se non supportata da comportamenti reali, rischia di produrre effetti contrari a quelli desiderati.

Trasparenza e chiarezza

Anche durante i colloqui, si nota un cambiamento significativo. Le nuove generazioni pongono domande più dirette, chiedono trasparenza, pretendono chiarezza. Vogliono sapere perché una posizione è aperta da tempo, quali sono le reali possibilità di crescita, come viene misurato il lavoro. La relazione tra candidato e azienda si è fatta più paritaria: non si tratta più solo di attrarre, ma di sapersi raccontare con autenticità.

Il cambio di mentalità

Diversi osservatori del mercato del lavoro confermano che il tema della retention richiede oggi un cambio di mentalità. Tra questi, anche realtà emergenti come Clutch, una startup HR fondata nel 2024, che ogni giorno si confronta con aziende e candidati su questi temi. Secondo i fondatori, la vera sfida per le imprese è quella di ascoltare prima di offrire, comprendere le aspettative delle persone e tradurle in azioni coerenti. In un mercato dove i talenti sono sempre più consapevoli, la competitività passa anche – e soprattutto – dalla capacità di costruire contesti in cui le persone abbiano davvero voglia di restare.

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