Le allergie ai pollini stanno davvero peggiorando

Le allergie stagionali ai pollini sono sempre più forti: c’entra, tra le altre cose, il riscaldamento globale.

Mag 17, 2025 - 08:06
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Le allergie ai pollini stanno davvero peggiorando
Se avete una qualche allergia stagionale, quelle che genericamente vengono definite "ai pollini", è possibile che abbiate notato che negli ultimi anni la situazione sta peggiorando: la stagione stessa sembra essersi allungata, e pare che ci siano nell'aria più pollini di qualche anno fa. Ebbene, non è solo una vostra impressione: come spiega la professoressa Christine Cairns Fortuin della Mississippi State University su The Conversation, le allergie stanno davvero peggiorando, e la colpa è, tra le altre cose, del riscaldamento globale. . Perché il polline ci fa starnutire? Prima di cominciare vale la pena segnalare che lo studio di Fortuin è relativo alla situazione nel Sudest degli Stati Uniti, dove vive la professoressa, un'area che è diventata un caso di studio per il peggioramento della situazione allergica. Le sue spiegazioni, però, sono applicabili in tutto il mondo, perché il problema di fondo è sempre lo stesso: in primavera, le piante liberano nell'aria i gametofiti maschili, nella speranza che vadano a fecondare quelli femminili. Questi pollini, per motivi che non sono ancora del tutto chiari (le allergie non sono pienamente chiarite dal punto di vista medico), fanno scattare le difese immunitarie di alcuni individui, che si ritrovano così con il naso gocciolante, gli occhi irritati e tutti gli altri sintomi di un attacco allergico. Anche chi non soffre di allergia rischia comunque di subire le conseguenze di un'alta concentrazione di pollini in aria, perché si tratta pur sempre di microparticelle che vanno a "disturbare" il nostro sistema respiratorio.. Tempesta perfetta. Questa è la teoria, ma perché sembra che ci siano sempre più pollini in aria? La "colpa" è delle piante che sfruttano il vento per spargere i gametofiti: è un metodo molto impreciso, un problema che i vegetali risolvono producendo grandi quantità di polline nella speranza che almeno qualche granulo arrivi a destinazione. Negli ultimi anni, diversi studi (per esempio questo) hanno dimostrato che le piante producono sempre più polline, e il fatto che faccia sempre più caldo allunga la stagione delle allergie. C'è poi il problema che il riscaldamento globale sta creando venti sempre più forti e frequenti, che contribuiscono alla diffusione del polline. Anche i temporali, pure loro sempre più frequenti, aiutano nella dispersione, per non parlare del fatto che quelli più violenti riescono a frantumare i granuli di polline, dando origine a particelle ancora più piccole che possono arrivare fino ai polmoni. Insomma: fa più caldo, c'è più vento, piove di più e le piante producono più polline – la tempesta allergica perfetta. .