Landini, garbo e determinazione ”Ecco perché bisogna votare 5 sì ai referendum sul lavoro“

Il segretario della Cgil ieri mattina al mercato settimanale in piazzale Don Baroni per incontrare i cittadini: “Sono a testimoniare che occorre ricostruire una partecipazione, una democrazia“.

Mag 4, 2025 - 05:32
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Landini, garbo e determinazione ”Ecco perché bisogna votare 5 sì ai referendum sul lavoro“

Il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini arriva al mercato di piazzale Don Baroni ben prima delle 10. Tanta gente lo sta aspettando: c’è chi lo riconosce subito e vuole stringergli la mano, chi sorridendo gli si avvicina. Ci sono gli operai lucchesi della Fiom, la combattiva categoria da dove proviene sindacalmente Landini.

Il segretario è arrivato a Lucca ieri mattina per divulgare e far comprendere meglio il contenuto dei cinque quesiti referendari abrogativi per i quali si voterà il prossimo 8 e 9 giugno. Perché sia valido, occorre superare il 50% più uno dei voti degli aventi diritto. Landini è accompagnato dal segretario della Cgil Toscana Rossano Rossi e da quello lucchese Fabrizio Simonetti. Si incammina subito lungo il percorso del mercato, si ferma ai banchi, la gente gli fa festa e apprezza ciò che il segretario nazionale della Cgil spiega sul motivo per cui, a giugno, viene chiesto di votare 5 sì ai quesiti. Lo fa con garbo e determinazione ed è lui stesso a fare volantinaggio tra la gente, man mano che passa il tempo sempre più numerosa.

Il senso del referendum su lavoro e diritti, ha fatto da sfondo al tour toscano di Landini che ieri ha proseguito a Pisa e Carrara e oggi Ponte a Elsa, per spiegare le motivazioni dell’appuntamento referendario. Il segretario, alle domande poste dai giornalisti ha risposto in maniera pragmatica: "Bisogna andare a votare – afferma – altrimenti si rischia di non raggiungere il quorum; bisogna informare le persone visto che non tutti lo stanno facendo, anche a livello di mezzi di informazione".

Ancora il segretario: "Sono qui a testimoniare che occorre ricostruire una partecipazione, una democrazia; questo referendum non è di questo o quel partito ma di chi vuole migliorare i diritti di chi lavora e il diritto di cittadinanza; sono le persone, attraverso lo strumento referendario, chiamate a decidere di migliorare i loro diritti e le loro condizioni".

Sulle morti sul lavoro e la sicurezza, Landini puntualizza: "Il referendum è cruciale perché riguarda chi lavora in appalto o subappalto e dunque si tratta di dare vita a un cambiamento fondamentale per garantire più sicurezza". Infine un ultimo appello: "Noi ci rivolgiamo a tutti perché il voto permette finalmente di decidere; noi vogliamo riattivare un percorso democratico che serva ad ascoltare le persone e invitarle a decidere, il nostro compito di sindacato è questo; pensiamo ai giovani, ai salari troppo bassi, con il referendum è possibile ribaltare certe condizioni e lo vogliamo fare, come sindacato, andando a ricostruire un rapporto con la società".

La lunga passeggiata di Landini si condisce di battute, la gente lo chiama, in tanti vogliono i selfie e una stretta di mano. Poi l’incontro del segretario con Gildo dei Fantardi che sta suonando una vecchia canzone di lotta: Landini si ferma, lo saluta e timidamente intona quel brano. Presenti anche l’ex assessora Ilaria Vietina, l’ex sindaco Alessandro Tambellini e associazioni a supporto del referendum.