Lagarde: Unicredit, via libera alla scalata sulla Commerzbank
La presidente Bce Christine Lagarde è intervenuta sulle grandi operazione bancarie in corso che vedono l’Italia protagonista in Europa con un valore di circa 30 miliardi. Le sue parole sono apparse come un’apertura di credito a operazioni come quella di Unicredit su Commerz sulla quale Francoforte ha già dato il via libera per la conversione […] L'articolo Lagarde: Unicredit, via libera alla scalata sulla Commerzbank proviene da Iusletter.

La presidente Bce Christine Lagarde è intervenuta sulle grandi operazione bancarie in corso che vedono l’Italia protagonista in Europa con un valore di circa 30 miliardi. Le sue parole sono apparse come un’apertura di credito a operazioni come quella di Unicredit su Commerz sulla quale Francoforte ha già dato il via libera per la conversione dei derivati in azioni, con la possibilità poi di salire fino al 29,9%. Le aggregazioni sono auspicate ma, ha avvertito Lagarde in un’audizione al Parlamento Ue, «non dovremmo rinunciare a un sistema che garantisce alle banche la resilienza necessaria per tutti gli europei. Un settore bancario sicuro è essenziale. L’accordo di Basilea 3 deve continuare a essere rispettato». Gli sforzi fatti per migliorare la struttura patrimoniale vanno preservati e, ha lasciato intendere la presidente, la Bce continuerà a sorvegliare e promuovere la robustezza patrimoniale degli istituti. Unicredit e il ceo Andrea Orcel sono al centro del risiko. Se su Commerz è arrivato il via libera Bce, quello complessivo per l’ops sul Banco è atteso a giorni, dopo le prime autorizzazioni sull’aumento a supporto dell’offerta e, ieri, quello della Banca centrale d’Irlanda su Bbpm life. L’attesa ora è per giovedì prossimo quando l’assemblea sarà chiamata a esprimersi sull’offerta per il Banco.
Orcel è intervenuto nei giorni scorsi alla European financial conference di Morgan Stanley ribadendo la sua strategia nell’offerta su Piazza Meda ma aprendo a una possibile integrazione. «Se saremo convinti che c’è più valore non abbiamo mai escluso di poter rilanciare», ma l’operazione su Anima è diventata «uno sviluppo negativo». A Londra hanno parlato anche Alberto Nagel, ceo di Mediobanca, sotto offerta del Monte dei Paschi, che ha di nuovo respinto l’ops. «Pensiamo sia in grado di generare una diluizione a doppia cifra in termini di utile e dividendo per azione di Mps, quindi non sarebbe positiva neanche per i loro azionisti». Ieri ha concluso la conferenza Luigi Lovaglio, ceo di Mps (-2,35% in Borsa, Mediobanca -0,53%) che ha invece ribadito come l’offerta sia la naturale evoluzione del piano industriale di Siena che punta sulle fabriche prodotto: il credito al consumo con Compass e Premier che avrebbe molte sinergie con la challenger bank Widiba. Ha 1.200 consulenti finanziari cui si affiancherebbero i 500 banker di Premier. Il ceo ha toccato anche il tema della quota di Mediobanca in Generali: «Desiderabile ma non cruciale per il gruppo che nascerà e che ha l’obiettivo di posizionarsi come terzo player bancario italiano». Poi: «Quella tra Mps e Mediobanca è una combinazione, l’intenzione è di mantenere due ceo».
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