Intervista Elio e le Storie Tese: “Il Concertozzo? La musica è un linguaggio universale”
Dopo il successo delle prime tre edizioni a Bergamo, Carpi e Monza, Il Concertozzo di Elio e le Storie Tese torna il 4 e 5 luglio 2025 L'articolo Intervista Elio e le Storie Tese: “Il Concertozzo? La musica è un linguaggio universale” proviene da imusicfun.

Dopo il successo delle prime tre edizioni a Bergamo, Carpi e Monza, Il Concertozzo di Elio e le Storie Tese torna il 4 e 5 luglio 2025, approdando per la prima volta a Bassano del Grappa (Vicenza) nell’ambito del Bassano Music Park.
Ideato insieme al Trio Medusa, l’evento è unico nel suo genere: durante gli spettacoli, la somministrazione di cibo e bevande è interamente affidata a ragazzi autistici, offrendo un esempio concreto di inclusione.
Il 4 luglio Bassano ospiterà talk e stand informativi di associazioni impegnate nel sostegno alle persone autistiche e con altre disabilità, tra cui PizzAut, GelAut, Rurabilandia, Luna Blu, SbrisolAut, Fondazione Rizzoli e Engim Veneto. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Intervista Elio e le Storie Tese, il Concertozzo 2025
Dopo Bergamo, Monza e Carpi, il Concertozzo arriva a Bassano del Grappa. Che sensazioni provate dopo la presentazione? C’è tanto entusiasmo?
Le sensazioni sono ottime! C’è grande entusiasmo e, per la prima volta, anche la partecipazione di gente importante, aziende e istituzioni. Questo passaggio di testimone tra i sindaci e il coinvolgimento crescente scalda il cuore e ci dà ulteriore carica. Siamo già partiti con entusiasmo, ma oggi siamo ancora più motivati e contiamo di arrivare al 5 luglio carichissimi!
La musica è condivisione e il Concertozzo porta avanti proprio questa idea. Vedete che anche le istituzioni iniziano a comprenderne il valore?
Assolutamente sì! La musica è un linguaggio universale, comprensibile da tutti, in tutto il mondo. Quando svolge il ruolo di unificazione, diventa qualcosa di magico. Noi, prima di tutto, siamo appassionati di musica. Poi, certo, siamo anche degli scemi e tutto il resto (ride), ma la passione per la musica viene prima di tutto. Per questo, essere i motori di un evento che riunisce tante persone e affronta temi importanti è qualcosa di eccezionale per noi.
Il Concertozzo nasce un po’ per caso. A volte la musica o le grandi invenzioni nascono proprio dalla casualità, dalla voglia di fare. È stato così anche per voi?
Sì, è vero! Quando abbiamo fatto la prima edizione, è andata benissimo, con tanto entusiasmo. Noi non suonavamo insieme da tempo, perché avevamo deciso di fermarci, pensando che fossimo passati di moda o che non ci fosse più interesse per il nostro tipo di musica. Invece, abbiamo scoperto che c’è ancora tanta gente che vuole ascoltare un certo tipo di musica – non diciamo migliore o peggiore, semplicemente diversa. Così ci siamo detti: perché non rimetterci in gioco? E se lo facciamo, facciamolo in modo che porti anche del bene!
Questa edizione del Concertozzo accende i riflettori sulle disabilità.
Vogliamo dare più visibilità a queste tematiche. Con il tempo, siamo passati dall’iniziativa di PizzaAut a un’attenzione più ampia verso la disabilità a 360°. Ad esempio, collaboriamo con l’ospedale Rizzoli di Bologna e il loro progetto “Fondo Dopo”, che aiuta persone che hanno subito incidenti o malattie gravi a recuperare una chance nella vita. La tecnologia oggi offre grandi opportunità, ma ha costi altissimi, e il servizio sanitario nazionale non sempre copre tutto. Per questo, serve un impegno extra per raccogliere fondi e noi vogliamo contribuire con il nostro concerto.
Un altro aspetto importante è che sul palco saliranno anche ragazzi autistici, che suoneranno con artisti importanti. Che significato ha per voi questo coinvolgimento diretto?
È fondamentale! Non basta offrire solo assistenza medica, bisogna dare a queste persone la possibilità di entrare nel mondo del lavoro, e la musica può essere un lavoro. Noi stessi viviamo di musica! Un ragazzo che oggi serve la pizza da PizzaAut e domani si trova dietro una batteria o un violino sta vivendo un’esperienza incredibile. Ma soprattutto, è un arricchimento anche per i cosiddetti ragazzi “normali”, che attraverso queste esperienze crescono e imparano che la vita va avanti in qualsiasi situazione.
Ci vediamo al Concertozzo!
Grazie a voi! Vi aspettiamo tutti a Bassano del Grappa!
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