A2A, il record del 2024: investimenti oltre 2,9 miliardi

Oltre 2,9 miliardi di investimenti in un solo anno. Per la multiutility A2A il 2024 è stato un anno record dal punto di vista delle risorse destinate alle infrastrutture: per la distribuzione di energia elettrica — con la maxi-acquisizione della rete Enel nelle province di Milano e Brescia — e per le rinnovabili, ma anche […] L'articolo A2A, il record del 2024: investimenti oltre 2,9 miliardi proviene da Iusletter.

Mar 21, 2025 - 15:24
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A2A, il record del 2024: investimenti oltre 2,9 miliardi

Oltre 2,9 miliardi di investimenti in un solo anno. Per la multiutility A2A il 2024 è stato un anno record dal punto di vista delle risorse destinate alle infrastrutture: per la distribuzione di energia elettrica — con la maxi-acquisizione della rete Enel nelle province di Milano e Brescia — e per le rinnovabili, ma anche per i depuratori, il teleriscaldamento e gli impianti per i rifiuti con la produzione di biometano. In un anno, il gruppo guidato da Renato Mazzoncini ha messo a terra 1,5 miliardi di investimenti organici (+10% rispetto all’anno precedente) e oltre 1,4 miliardi per l’M&A.

Il dato emerge dai conti annuali approvati ieri dal board, che per il gruppo controllato al 25% ciascuno dai Comuni di Milano e Brescia si sono chiusi con ricavi a 12,8 miliardi ( -13% rispetto al 2023 per il calo dei prezzi energetici), mostrando un margine operativo lordo oltre 2,3 miliardi (+18% rispetto al 2023) e un utile netto ordinario in crescita del 29% a 816 milioni. All’assemblea degli azionisti sarà proposto un dividendo di 0,10 euro per azione (+ 4,4% su anno). Il debito netto al 31 dicembre 2024 è pari a 5,83 miliardi (4.683 milioni di euro al 31 dicembre 2023). «Il rapporto tra posizione finanziaria netta ed ebitda è a 2,5 — osserva il ceo Mazzoncini — il che significa che siamo riusciti a fare tanti investimenti senza alzare la leva finanziaria. Inoltre, il titolo è ai massimi di sempre. Abbiamo raggiunto una capitalizzazione di 7 miliardi, una dimensione che dà maggiore visibilità del nostro gruppo anche ai più grandi fondi di investimento internazionali. Il total shareholder return, tra dividendi e rialzo del titolo in Borsa, supera il 20 per cento».

Se in quattro anni il gruppo ha messo in cantiere otto miliardi di investimenti nel solco della transizione, la visione al 2035 non cambia. «Anche se in questi mesi nello scenario mondiale sembrano arrivare segnali di stop and go — commenta Mazzoncini — la nostra strategia va oltre un orizzonte temporale di breve periodo. Il nostro piano arriva al 2035, sugli obiettivi di decarbonizzazione previsti. Anche Cina e Stati Uniti, pur non dichiarando target da raggiungere alle Cop sul clima, stanno facendo la loro parte sulle rinnovabili. La Cina per la prima volta nel 2025 non incrementerà le emissioni di CO2».

Con un target di 5,7 gigawatt di capacità rinnovabile installata entro il 2035, A2A continua a supportare l’elettrificazione dei consumi. «Tra piani induzione, pompe di calore e mobilità elettrica e i datacenter — spiega Mazzoncini — da qui al 2035 i consumi elettrici in Italia sono previsti in crescita del 24 per cento, mentre scenderà la domanda di gas. Dobbiamo far crescere la produzione di energia elettrica da 300 a 500 terawattora all’anno al 2050». Parte di questa produzione potrebbe arrivare dall’idroelettrico. «Abbiamo stimato che con 15 miliardi di investimenti avremmo 12,5 terawattora di generazione idro in più rispetto agli attuali 48 Twh, il che farebbe arrivare il Paese a 60 terawattora. Più rinnovabili avremo e più le rinnovabili faranno il prezzo dell’energia elettrica in Borsa: questo farà scendere le bollette».

A2A nella vendita di luce e gas prevede di aumentare la base clienti a oltre 5 milioni al 2035 rispetto a 3,6 milioni oggi, di cui circa due terzi sono nella luce e un terzo nel gas. Il gruppo cresce anche nelle risorse umane: nel 2024 il saldo netto tra entrate e uscite è di oltre 800 persone, per un totale di 14.700 dipendenti. Ieri il consiglio di amministrazione ha approvato un piano di azionariato diffuso che potrà assegnare, senza esborsi da parte dei lavoratori, azioni per 1.500 euro in tre anni.

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