“La maggior parte del tempo ero strafatto di droga, ma la gente non se ne rendeva conto”: il racconto dell’ex ciclista Bradley Wiggins

“Ci sono stati giorni nei quali mio figlio pensava che mi avrebbero trovato morto al mattino”. Comincia con queste parole lo scioccante racconto di Bradley Wiggins, ex ciclista britannico – vincitori di 5 ori olimpici – che ha concesso un’intervista a The Observer promuovendo la sua autobiografia, The Chain. Il 45enne ha parlato a cuore […] L'articolo “La maggior parte del tempo ero strafatto di droga, ma la gente non se ne rendeva conto”: il racconto dell’ex ciclista Bradley Wiggins proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 14, 2025 - 16:22
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“La maggior parte del tempo ero strafatto di droga, ma la gente non se ne rendeva conto”: il racconto dell’ex ciclista Bradley Wiggins

“Ci sono stati giorni nei quali mio figlio pensava che mi avrebbero trovato morto al mattino”. Comincia con queste parole lo scioccante racconto di Bradley Wiggins, ex ciclista britannico – vincitori di 5 ori olimpici – che ha concesso un’intervista a The Observer promuovendo la sua autobiografia, The Chain. Il 45enne ha parlato a cuore aperto della sua dipendenza dalla cocaina: “La gente non se ne rendeva conto, ma la maggior parte del tempo ero strafatto di droga. Mi facevo di cocaina in quantità massicce. Avevo un problema serio. I miei figli volevano mandarmi in riabilitazione. Stavo camminando sul filo del rasoio”.

Il vincitore del Tour de France nel 2012 ha raccontato: “Ho dovuto smettere. Mi sento fortunato a essere qui. Sono stato vittima delle mie scelte per tanti anni. Mi odiavo già, ma la cosa stava aumentando. Era una forma di autolesionismo e autosabotaggio. Non ero la persona che volevo essere. Mi sono reso conto che stavo facendo del male alle persone intorno a me”. All’interno del suo libro, l’ex ciclista ha svelato che Lance Armstrong ha provato ad aiutarlo a più riprese: “Si è preoccupato per me, mi stava cercando per darmi una mano, ma non riusciva a trovarmi. Ha parlato a lungo con mio figlio Ben, gli chiedeva dove fosse e lui gli rispondeva che non mi facevo vivo da due settimane, che sapeva che vivessi in un hotel. Ed era vero, potevano passare giorni prima che mi facessi vivo con loro”. Wiggins ha quindi ammesso che “adesso riesco a parlare candidamente di quel periodo, ma allora era come se vivessi una menzogna e ci riuscivo solo se non ne parlavo. Sono uno senza mezze misure, non posso limitarmi a un bicchiere di vino: se bevo, allora devo anche comprarmi la droga. La mia predisposizione per la tossicodipendenza mi aiutava ad alleggerire il dolore con cui stavo convivendo”.

Già lo scorso dicembre, il britannico aveva dichiarato a a High Performance Podcast che Armstrong “si è proposto perché vada in un posto da sogno, ad Atlanta, a sue spese per pagarmi tutte le terapie di cui ho bisogno. Mi ha detto di stare tranquillo che in una settimana mi curano. Devo dire che Lance è un narcisista, ma fa cose che altri non farebbero mai. Non gli perdono quello che ha fatto nel ciclismo… ma devo dire che in fondo ha un cuore grande“.

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