La frenata del dollaro spinge l’oro a nuovi record

Gli attacchi di Donald Trump a Jerome Powell spingono al ribasso le quotazioni del biglietto verde e Goldman Sachs aumenta ancora le sue previsioni sul prezzo della materia prima.

Apr 22, 2025 - 10:16
 0
La frenata del dollaro spinge l’oro a nuovi record

La corsa dell’oro continua senza sosta toccando ulteriori nuovi record storici. In queste ore, il prezzo del metallo prezioso con consegna a giugno (Comex) era arrivato a toccate 3.509 dollari, mentre il prezzo spot salita fino a 3.499 dollari l’oncia.

A questo punto, la crescita nel 2025 del valore del bene rifugio per eccellenza è superiore al 30%, con prezzi in aumento in ogni mese di quest’anno.

In forte aumento anche il valore degli asset in gestione (AUM) del maggior fondo al mondo negoziato in borsa sull’oro, l’SPDR Gold Shares (GLD), che ha superato per la prima volta nella sua storia i 100 miliardi di dollari, traguardo dovuto alla recente performance positiva del mercato dell’oro e della continua domanda di beni rifugio da parte degli investitori.

Oltre alle preoccupazioni per le prospettive di crescita degli Stati Uniti e dell’economia globale, dovute alla guerra dei dazi innescata da Donald Trump, la corsa dell’oro è sostenuta dalla fuga dagli stock statunitensi, dai bond fino al dollaro. La debolezza del biglietto verde, ai minimi da oltre tre anni contro le principali valute, porta la coppia EUR/USD a salire fino a 1,1548, ai massimi dall’ottobre 2021.

Sul dollaro pesano le preoccupazioni per il possibile licenziamento di Jerome Powell, Presidente della Federal Reserve, da parte del Presidente degli USA, Donald Trump.

Il tycoon era tornato ad attaccare Powell utilizzando il suo social network, Truth, definendolo “Mr Too Late” (Signor Troppo Tardi), sottolineando che la Banca centrale europea ha già tagliato i tassi per ben 7 volte, mentre ritiene che la Fed sia troppo lenta nel fare lo stesso. Inoltre, Trump ha accusato il boss dell’istituto centrale di aver tagliato i tassi a settembre per sostenere la campagna elettorale dei Democratici, all’epoca al Governo. Già precedentemente Trump aveva pubblicamente detto di voler licenziare Powell, anche se questo non sia possibile per legge, se non per giusta causa.

L’obiettivo del Presidente sarebbe quello di indebolire il dollaro, ottenendo così un costo del denaro più basso possibile per rifinanziare il debito senza grossi problemi e abbassare le rate dei mutui per le famiglie, oltre a stimolare gli investimenti delle imprese: questa prospettiva rafforza il prezzo dell’oro anche in previsione di una possibile risalita dell’inflazione.

Gli analisti di Citi ritengono che la corsa dell’oro proseguirà a causa delle preoccupazioni per lo stato di salute dell'economia mondiale che si combineranno probabilmente con una forte domanda da parte delle banche centrali e di altre istituzioni, tra cui la Cina, per portare la domanda di oro da investimento a oltre il 110% dell'offerta delle miniere nel secondo trimestre. In precedenza la banca aveva previsto una percentuale del 95%.

Previsioni di crescita del prezzo dell’oro anche per Goldman Sachs, secondo la quale potrebbe arrivare a 4 mila dollari l’oncia entro metà del prossimo anno. Gli investitori stanno iniziando a mettere in discussione il valore degli asset statunitensi e, in questo contesto, l’oro viene considerato “l’unico vero rifugio sicuro rimasto”, spiegano gli analisti della banca.

Partendo da una analisi sul dollaro nell’era dazi, Giordano Lombardo, Founder, CEO e Co-CIO, Plenisfer Investments SGR, scrive: “Il punto cruciale è che i trend valutari saranno guidati meno dalle prospettive di un aumento o diminuzione dei tassi di interesse in un paese verso quelli negli altri paesi, ma più dalla ‘forza’ strutturale delle economie sottostanti: bassa inflazione; tassi di interesse sotto controllo; politiche economiche stabili e prevedibili”.

E aggiunge: “tutto ciò ci fa propendere verso un sottopeso strutturale del dollaro e un sovrappeso strutturale dell’oro. Infatti, in questo contesto di fuoriuscita dei capitali dagli asset in dollari, è prevedibile anche un aumento della domanda di investimento in oro, che finora era stata sostenuta solo dalla domanda dei paesi emergenti, ma molto poco dalla domanda degli investitori occidentali (ETF). E in questo scenario, l’oro potrebbe salire ben oltre i livelli attuali”.