La figlia del premier Bayrou: "Abusi nella scuola cattolica". E lui potrebbe dimettersi
Esce il libro ’Le silence de Bétharram’, lei oggi ha 53 anni: anch’io una vittima. La reazione del primo ministro: "Come padre mi trafigge il cuore". Macron starebbe valutando l’ipotesi di sciogliere nuovamente il governo. .

"Come padre di famiglia, mi trafigge il cuore", ha dichiarato François Bayrou mercoledì 23 aprile, dopo le rivelazioni contenute nel libro "Le silence de Bétharram", uscito ieri nelle librerie francesi. Una raccolta scritta a quattro mani dal portavoce delle vittime, Alain Esquerre e dalla giornalista Clémence Badault, che dà voce alle numerose vittime di un sistema di violenze e abusi sessuali durato circa 30 anni.
La figlia oggi 53enne del premier assicura di non aver mai informato delle violenze subite il padre, già allora figura politica di spicco e ministro dell’educazione tra il 1993 e il 1997: "Lui, come tanti, non poteva capire. Era davanti agli occhi di tutti, così vicino da essere invisibile", ha dichiarato Hélène Parlant.
Secondo un’inchiesta pubblicata da Mediapart, è difficile credere che l’attuale capo del governo fosse completamente all’oscuro, soprattutto considerando che, per un periodo, anche sua moglie Elisabeth Bayrou ha insegnato catechismo nello stesso istituto.
Secondo due testimoni – un ex poliziotto e un ex magistrato – François Bayrou era al corrente almeno di alcuni episodi. Un’altra testimone, Françoise Gullung, allora docente di matematica all’istituto, ha dichiarato in un’intervista al settimanale Le Point nel 2024 che anche Elisabeth Bayrou fosse informata delle violenze, ma che, convinta non riguardassero i propri figli, avesse preferito non intervenire.
"Non è una questione personale", ha ribadito il premier francese, cercando di separare il suo ruolo e quello del suo governo da uno scandalo che rischia di macchiarne la reputazione. L’entourage del premier considera il caso una "crociata politica" volta a destabilizzare l’esecutivo. Nel febbraio 2025, la procura di Pau – città di cui Bayrou è tuttora sindaco – ha aperto un’inchiesta dopo un anno di indagini e oltre 200 denunce raccolte. Il Primo ministro risponderà alle domande e ai dubbi sul "caso Bétharram" davanti a una commissione d’inchiesta parlamentare il prossimo 14 maggio 2025.
Martedì 18 aprile, la deputata socialista dell’opposizione Colette Capdeville, anch’essa originaria del dipartimento dei Pirenei Atlantici, ha interpellato il premier: "Il giudice istruttore, Christian Mirande, afferma di averla incontrata nel suo ufficio per discutere del caso di Padre Carricart, accusato di stupro. Il giudice ha mentito?".
François Bayrou ha risposto assicurando di non essere mai stato implicato e ha respinto le accuse al mittente, accusando i ministri del governo socialista dell’epoca di non averlo informato di nulla. Il ministro della Giustizia Gérald Darmanin, per sottolineare la buona volontà di Bayrou nella vicenda, è corso in suo soccorso: "Su richiesta del Primo Ministro, abbiamo chiesto alla procura generale e al procuratore di Pau di comunicarci quali risorse siano necessarie per gestire tutte le denunce".
Nonostante l’apparente calma, l’implicazione della famiglia Bayrou nel caso Bétharram potrebbe rappresentare la goccia che fa traboccare il vaso. Il tasso di popolarità del premier è sceso ai minimi storici e il governo è sotto attacco sia da parte delle opposizioni sia da alcuni parlamentari della maggioranza, che lo accusano di "immobilismo".
Secondo Politico, Emmanuel Macron starebbe addirittura valutando l’ipotesi di sciogliere nuovamente il governo alla fine dell’estate.