Ciucchi, Fabbri e Nocerini. La creatività in mostra a Ferrara

di Marina Santin "I dipinti di tre artisti, ognuno con il proprio stile. Picchio, classico e sublime. Barbara, cattura la profondità...

Apr 25, 2025 - 06:12
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Ciucchi, Fabbri e Nocerini. La creatività in mostra a Ferrara

di Marina Santin

"I dipinti di tre artisti, ognuno con il proprio stile. Picchio, classico e sublime. Barbara, cattura la profondità e ti rapisce con la matita. Jacopo, innovativo e onirico". In queste parole di Francesca Ciucchi, è racchiusa l’essenza di una mostra speciale e di tutto prestigio.

Nessuno avrebbe potuto catturarla meglio di lei, studentessa in psicologia all’Università di Firenze e figlia di Carlo Ciucchi in arte ’Picchio’, uno dei tre maestri toscani che firmano le opere esposte. ’Dall’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana di Firenze: Carlo Ciucchi ’Picchio’, Barbara Fabbri, Jacopo Nocerini’, questo il titolo della rassegna, è allestita nell’emozionante cornice del Chiostro di San Giorgio della Basilica di San Giorgio fuori le Mura, l’antica prima cattedrale di Ferrara, ed è dedicata al santo patrono della città, San Giorgio.

Per questo è stata inaugurata proprio in occasione della sua festa, il 23 aprile, e sarà visitabile fino al 4 maggio. "A organizzarla – spiega Carlo Ciucchi – Emanuele Pirani, diacono permanente della diocesi Ferrara-Comacchio, con la presenza di Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, un’organizzazione che si occupa dell’assistenza al mondo della mobilità umana, inclusi immigrati, profughi e richiedenti asilo".

Il messaggio che vuole trasmettere la mostra è subito chiaro, "non solo l’arte come espressione di bellezza, vera e autentica, ma anche come un importante strumento di inclusione – sottolinea Carlo Ciucchi – siamo tre artisti con stile e personalità differenti, ma tutti attraverso le nostre opere cerchiamo di farci portavoce di un invito all’accoglienza, alla pace, alla speranza e all’amore".

In primo piano infatti, tra i lavori esposti, un’opera recente del Maestro, che ha messo il suo talento al servizio dell’impegno sociale.

"Si tratta di ’Umanità e migrante’ – racconta – che ho presentato alla Biennale di Venezia 2024. É una bara in vetro che racchiude tutte le tragedie del mondo, dalle guerre ai migranti che muoiono nel Mediterraneo".

C’è un filo spinato con torrenti di persone inermi che trovano la morte fra le sue spire e una distesa d’acqua che non è una via di fuga, neppure per i predatori, ormai ridotti a scheletri. Accanto a Ciucchi, altri due artisti, Barbara Fabbri e Jacopo Nocerini, a lui vicini per origini, il Mugello, e per formazione, all’Istituto Statale d’arte di Porta Romana di Firenze.

"Una scuola, oggi purtroppo trasformata in liceo artistico, dove gli studenti imparavano il mestiere e una volta finiti gli studi chi aveva doti maggiori esprimeva già segni di arte vera e pura", spiega il maestro con un po’ di rammarico.

Il loro incontro quindi, era segnato. "Sono due grandi artisti, più giovani di me, ma con grandi doti. Ho sempre detto loro che sarebbe venuto il giorno in cui avremmo fatto una mostra assieme, e quando c’è stata quest’occasione non ho esistato a sceglierli", conclude lo stesso Ciucchi.