La Roma stende l’Inter a San Siro e il Napoli ne approfitta per tornare in testa da solo. Vince la Juve e pareggia l’Atalanta

Colpaccio della Roma che espugna San Siro liquidando l'Inter che cede il primato al Napoli vittorioso sul Toro con due gol di McTominay. La Juve torna al quarto posto malgrado la follia di Yildiz. L'Atalanta fermata in casa dal Lecce e stasera tocca al Bologna L'articolo La Roma stende l’Inter a San Siro e il Napoli ne approfitta per tornare in testa da solo. Vince la Juve e pareggia l’Atalanta proviene da FIRSTonline.

Apr 28, 2025 - 05:43
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La Roma stende l’Inter a San Siro e il Napoli ne approfitta per tornare in testa da solo. Vince la Juve e pareggia l’Atalanta
Antonio Conte Napoli
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Cambio al vertice. Da ieri il campionato ha un nuovo padrone, ovvero il Napoli di Conte, vittorioso sul Torino (2-0) e balzato a +3 sull’Inter di Inzaghi, a sua volta sconfitta dalla Roma di Ranieri (0-1). Lo scossone è di quelli grossi, perché il ribaltone a sole quattro giornate dal termine rischia di incidere tantissimo sulla corsa scudetto, tanto più che i nerazzurri sembrano sull’orlo della resa, fisica e mentale. Ma la lotta resta aperta, visto che i punti in questione sono solo 3: una partita, non di più, il che rende tutto estremamente eccitante. Il discorso, con le dovute proporzioni, vale anche per la zona Champions, intricata come non mai: il pareggio dell’Atalanta contro il Lecce (1-1) e le vittorie di Roma e Fiorentina (2-1 sull’Empoli), infatti, hanno accorciato la classifica, ingarbugliando ulteriormente la contesa. La Juve, nel frattempo, è tornata al quarto posto grazie al successo sul Monza (2-0), ma con un asterisco bello grosso: Udinese-Bologna (ore 18.30) e Lazio-Parma (20.45) potrebbero cambiare ulteriormente gli scenari.

Napoli – Torino 2-0: doppietta di McTominay e gli azzurri vanno in testa da soli

Una vittoria che vale il primo posto e, forse, un bel pezzo di scudetto. Gli scaramantici sono autorizzati a fare gli scongiuri, ma gli ultimi sette giorni sembrano proprio sorridere al Napoli: basti pensare che gli azzurri, prima di Bologna-Inter, erano a meno 3, mentre oggi comandano la classifica in solitaria. Il simbolo del momento è Scott McTominay, ancora decisivo con i suoi pesantissimi gol: con la doppietta di ieri siamo a 11 in campionato, non male per un centrocampista fortemente voluto da Conte e rivelatosi il miglior acquisto dell’estate. Con Raspadori bloccato dalla febbre e parcheggiato in panchina, il tecnico ha deciso di mischiare le carte e lanciato Spinazzola nel tridente insieme a Lukaku e Politano. Dall’altra parte, Vanoli ha dovuto stravolgere i suoi piani all’ultimo momento per l’infortunio di Ricci, spedendo in campo Tameze in fretta e furia. Il Torino ha provato a mettere subito la freccia: aggressività alta, pressing feroce e tanta voglia di intimidire gli azzurri. Ma è bastato un lampo per ribaltare l’inerzia, visto che dopo appena 7’ il Napoli ha colpito con il solito, puntuale McTominay. I granata hanno provato a reagire con coraggio, ma Adams, sugli sviluppi di un corner, ha sprecato tutto a pochi passi da Meret. Il match ha iniziato a scivolare verso l’intervallo con un po’ di sbadigli, poche emozioni e tanti duelli a centrocampo. Ma proprio quando sembrava tutto congelato, McTominay ha deciso di mettere la firma anche sul raddoppio: azione insistita di Politano sulla destra, inserimento perfetto dello scozzese tra Casadei e Linetty e 2-0 poco prima dell’intervallo (41’). Nella ripresa il Toro ha provato a replicare la partenza sprint del primo tempo, ma senza riuscire a pungere davvero, mentre gli azzurri hanno abbassato i ritmi, aspettando il momento buono per affondare. E al 61’ sono andati vicinissimi al tris con Billing, appena entrato al posto dell’infortunato Anguissa, fermato solo dalla traversa. Non è finita lì, perché al 64’ Conte ha dovuto fare i conti con la ricaduta di Buongiorno, fermato dall’ennesimo problema muscolare. A parte questo, il finale è stato tranquillo e il Napoli ha controllato senza affanni, godendosi 3 punti d’oro che lo proiettano come favorito per la vittoria finale.

Conte: “Vittoria da squadra, ma è ancora tutto aperto. Lo scudetto? Sarebbe un prodigio”

Mancano quattro passi, abbiamo fatto il primo portandoci avanti – ha sottolineato Conte -. Sappiamo benissimo che affronteremo due squadre in lotta per la salvezza come Lecce e Parma, poi Genoa e Cagliari in casa, è tutto da giocare. Contava vincere e lo abbiamo fatto con personalità e determinazione, da squadra conscia della propria forza. Lo stadio poi ha spinto tanto, è stato dodicesimo e tredicesimo uomo in campo, è stato difficile entrare in campo per quanti tifosi c’erano. Non erano contenti, ma eccitati e cercavano di trasmetterci tutta la loro determinazione. Sicuramente abbiamo lavorato tanto, abbiamo 74 punti e mancano 4 giornate, penso che la Champions sia un fatto matematico. Pensare da dove partivi è qualcosa di bello, ma è merito esclusivamente dei ragazzi. Io parlo di calcio, punto e basta, anche perché qualsiasi cosa dica viene strumentalizzata. L’Inter? Non ho visto la sua partita, anche perché già soffriamo per noi: perché dobbiamo farlo anche per le altre? Ho guardato il secondo tempo di Fiorentina-Empoli, poi ho spento il telefono e tutto quanto, ognuno decide come soffrire. Lo scudetto? Sarebbe un prodigio”.

Inter – Roma 0-1: Inzaghi perde partita e primato, Ranieri può credere alla Champions

Reduce dai passi falsi contro Bologna e Milan e falcidiata dalle assenze di Thuram, Bastoni e Mkhitaryan, l’Inter di Inzaghi si è presentata con Carlos Augusto in difesa, Frattesi a centrocampo e Arnautovic assieme a Lautaro in attacco. Ranieri, senza Dybala, ha risposto con Cristante, Kone e Pellegrini a guidare la manovra, Soulé e Angelino sulle corsie, Shomurodov e Dovbyk davanti. Il primo squillo è stato nerazzurro: gol di Frattesi, annullato dal Var per fuorigioco di Arnautovic. Poi Svilar ha respinto su Calhanoglu e Pavard ha alzato bandiera bianca per un problema alla caviglia, sostituito da Bisseck. La Roma ha risposto con un destro di Kone uscito di poco e infine ha colpito con Soulé, che ha infilato Sommer con un diagonale preciso dopo un rimpallo favorevole (21’). Il gol ha spezzato l’equilibrio e acceso la sfida. Cristante ha sciupato il raddoppio, Carlos Augusto ha salvato su Shomurodov, mentre l’Inter ha replicato con un destro largo di Arnautovic e una conclusione murata da Celik. Nella ripresa, Inzaghi non ha cambiato nulla ma ha alzato i giri del pressing. L’Inter ha guadagnato metri, costruito con più uomini e attaccato con più decisione, la Roma ha abbassato il baricentro, fatto densità al limite dell’area e cercato maggiormente il contropiede. Pellegrini ha sprecato una clamorosa occasione servito lungo da Svilar, Inzaghi ha risposto pescando Dumfries e Zalewski dalla panchina, per aumentare la spinta sugli esterni. L’Inter ha accelerato il possesso, alzato i ritmi e assediato l’area giallorossa, senza però riuscire mai a impensierire Svilar. Nel finale i nerazzurri hanno tentato di raddrizzarla con la forza della disperazione, ma la Roma ha stretto i denti e provato a colpire in ripartenza, fallendo due grosse chances con Pisilli e Dovbyk. E così, prima ancora del Napoli, ha festeggiato la Roma, i cui sogni Champions, classifica alla mano, non sono più così irreali.

Inzaghi: “Tre sconfitte pesanti tra rigori, rimesse e infortuni… ma dobbiamo reagire!”

È il calcio, questa settimana abbiamo subìto tre sconfitte che fanno male – ha sospirato Inzaghi -. Ma la squadra ci ha provato mettendo il cuore e la gente lo ha visto. È una brutta sconfitta, abbiamo provato a evitarla con grande generosità, i miei giocatori danno l’anima e avranno sempre la mia riconoscenza. Calendario, assenze, rimesse laterali, rigori. Non serve parlare… La Roma ha fatto una grande partita, ma noi ci abbiamo provato e meritavamo di più. Ci è mancata lucidità ma dobbiamo reagire a questa settimana, ci sono ancora gare importanti in campionato: bisogna ricaricare le energie fisiche e mentali. Ora arriva la Champions, andremo a Barcellona con rispetto, non con paura. In questo momento non dobbiamo pensare alle rimesse, ai rigori, alle punizioni, ma stare con la testa sul campo. Adesso serve tutto: riposo, freschezza, recuperare giocatori”.

Ranieri: “Vittoria dedicata ai nostri tifosi. Il futuro? Al massimo allenerò ai giardinetti”

È una vittoria che dedichiamo ai nostri tifosi dato non sono potuti venire – ha esultato Ranieri -. Siamo venuti qui con la voglia e la determinazione di vincere, stiamo bene fisicamente e abbiamo voluto osare. La prima mezz’ora è stata davvero molto bella, poi loro ci hanno preso le misure e siamo stati diligenti a chiudere bene nelle situazioni che hanno creato. Ora dobbiamo continuare, perché arriva la Fiorentina che è una buona squadra e attraversa un buon momento. Futuro? Io voglio solo il bene della società, dei tifosi e dei giocatori. Poi mi godrò questi momenti a fine stagione. Non ci ripenso, ho già riconsegnato il tesserino a Coverciano. Se mi mancherà allenare andrò ai giardinetti”.

Juventus – Monza 2-0: bianconeri quarti con Nico Gonzalez e Kolo Muani, ma che follia Yildiz!

Vittoria e quarto posto, in attesa di Bologna e Lazio. La Juve ha fatto il suo dovere contro un Monza ormai spacciato grazie a un primo tempo brillante e, nella ripresa, pur con un uomo in meno per la follia di Yildiz, si è difesa con i denti portando a casa tre punti fondamentali per continuare a coltivare il sogno Champions. Tudor ha ritrovato l’apporto prezioso di Kolo Muani e Nico Gonzalez e ora, nelle prossime due settimane, si gioca tutto negli scontri diretti con Bologna e Lazio: qualificazione all’Europa che conta e, forse, anche la conferma sulla panchina bianconera. L’inizio è stato equilibrato, con un’occasione per parte: da un lato la rovesciata di Kolo Muani respinta da Turati, dall’altro la corsa solitaria di Birindelli conclusa debolmente. Ma l’equilibrio si è spezzato già all’11’, quando Nico Gonzalez ha pescato il jolly con un sinistro chirurgico da fuori area, infilando la palla proprio dove Turati non poteva arrivare. Sbloccato subito il match, i bianconeri hanno avuto più volte l’occasione per chiuderlo. Al 23’ Kolo Muani, tutto solo davanti a Turati, ha aperto troppo il destro mandando fuori. Sembrava una giornata stregata per l’ex PSG, ma al 33’ ecco il gol che ha rotto un digiuno di 79 giorni, con la gentile collaborazione di Thuram. Sembrava tutto in discesa, e invece, allo scadere del primo tempo, è arrivata la follia di Yildiz, espulso per aver rifilato una gomitata a Bianco. Nella ripresa, con l’uomo in più, il Monza ha preso in mano il pallino del gioco, schiacciando la Juve nella propria metà campo. Al 58’, Nico Gonzalez ha avuto la palla del 3-0, ma Turati ha salvato tutto con un intervento straordinario di piede. Nesta ha provato il tutto per tutto, gettando nella mischia Petagna prima, poi Ciurria e Vignato per aumentare il peso offensivo, ma i limiti sotto porta sono emersi ancora una volta. I brianzoli hanno buttato palloni su palloni nell’area juventina, senza mai trovare la zampata giusta. La partita, di fatto, avrebbe potuto essere chiusa già nel primo tempo, se Yildiz non si fosse fatto cacciare. La Juve, però, ha resistito e ha portato a casa una vittoria che vale oro.

Tudor: “Ora è più difficile affrontare il Parma che l’Inter. Yildiz? È un fuoriclasse”

Questa vittoria mi è piaciuta molto – il pensiero di Tudor -. La tattica conta, ma le partite vengono vinte da chi vince più duelli e ha maggiore agonismo. Siamo stati bravi a lottare, abbiamo fatto un ottimo primo tempo, poi dopo il rosso la ripresa è stata una battaglia. Dal punto di vista mentale la squadra può crescere ancora molto, ma l’ho già detto: con i ducali abbiamo concesso poco. Giocare a Parma è complicato, magari adesso è più difficile affrontare loro rispetto all’Inter. L’espulsione di Yildiz? Mi spiace per lui, è un fuoriclasse, tra le linee possono giocare solo quelli forti. Troveremo un modo per sostituirlo: la rosa c’è e comunque troverò un undici forte da schierare. Non vediamo l’ora di affrontare Bologna e Lazio per fare vedere chi siamo”.

Venezia – Milan 0-2: Pulisic e Gimenez regalano a Conceiçao un’altra vittoria

Il Milan di Sergio Conceiçao torna da Venezia con tre punti pesanti in tasca, imponendosi 2-0 nel match dell’ora di pranzo. Partenza lampo dei rossoneri, subito avanti al 5’ grazie al decimo gol in campionato di Pulisic, bravo a capitalizzare un assist di Fofana dopo un rinvio maldestro di Candé. Il Venezia ha reagito con orgoglio, spinto soprattutto dalla velocità di Yeboah, al quale è stato annullato il gol del pareggio al 33’. Nella ripresa gli arancioneroverdi, sempre penultimi in classifica, hanno spinto senza però trovare il varco giusto. E così, in pieno recupero, è arrivato il colpo del ko firmato Gimenez. La gara del Penzo si è sbloccata dopo appena cinque minuti, complice un errore sanguinoso di Candé, che ha regalato un pallone velenoso davanti alla propria area. Il Milan ne ha approfittato subito con Fofana, bravo a trovare il corridoio giusto per l’inserimento di Pulisic: l’americano ha controllato con classe e, a tu per tu con Radu, ha firmato il suo decimo gol stagionale, indirizzando il match (5’). La partita si è poi chiusa sul 2-0 per i rossoneri, grazie al raddoppio arrivato nei minuti di recupero con Gimenez, che tornato in campo dopo settimane difficili ha battuto il portiere e messo il punto finale sulla gara. Nonostante la sconfitta, il Venezia è uscito a testa alta dal campo: la squadra di Di Francesco ha giocato con coraggio, ma il Milan ha saputo difendere con ordine e ha limitato le iniziative avversarie. Tra i lagunari, il più vivace è stato Yeboah, autore di un gol annullato nel primo tempo, proprio come accaduto a Pulisic sull’altro fronte. Il Venezia ha sfiorato il pareggio con due tentativi di Nicolussi Caviglia, ben neutralizzati da Maignan, e con una rasoiata di Zerbin uscita di poco nel finale. Con questa vittoria il Milan sale a quota 54 punti, accorciando sulla zona Europa League ma restando ancora a cinque lunghezze dalla Lazio. Notte fonda invece per il Venezia, sempre penultimo insieme all’Empoli. Servono punti pesanti e in fretta, con all’orizzonte tre sfide durissime contro Torino, Fiorentina e il delicato scontro salvezza col Cagliari.

Conceiçao: “Il mio futuro? Tra un mese vi dirò cosa voglio fare anch’io”

“Dopo un derby come quello di pochi giorni fa, non era semplice ritrovare subito la giusta concentrazione, che in effetti è mancata spesso in questa stagione – l’analisi di Conceiçao -. Venire a Venezia non è semplice: loro pressano molto, giocano in modo diretto e hanno qualità in attacco. Nonostante tutto, abbiamo avuto la voglia di portare a casa i tre punti, anche se l’ambiente, tra barche e atmosfera vacanziera, è abbastanza particolare, ma era essenziale vincere per dare continuità anche al successo ottenuto in Coppa. Qui al Milan arrivare tra i primi quattro è sempre un obiettivo imprescindibile, poi certo, ogni stagione ha la sua storia e quest’anno abbiamo avuto molte difficoltà. Detto questo, vincere un altro trofeo sarebbe importante anche per cambiare l’immagine che abbiamo dato di noi stessi negli ultimi mesi. Stiamo trovando quell’equilibrio tecnico di cui si parlava da tempo. Non sono un fan di questo modulo, ma mi adatto: bisogna lavorare in base alle caratteristiche dei giocatori e al campionato. Il futuro? Adesso conta solo il Milan. Io e il mio staff lavoriamo ore e ore ogni giorno. È normale che ci siano stati momenti difficili, in cui non ci siamo riconosciuti, ma stiamo lavorando per cambiare rotta. Tra un mese più o meno deciderò anch’io cosa fare, magari penserò di andare in vacanza dieci anni in Algarve, in Portogallo, chi lo sa…”.

Lazio – Parma (ore 20.45, Dazn e Sky)

Lazio e Parma tornano in campo dopo le vittorie di mercoledì contro Genoa e Juventus, che hanno riacceso le speranze Champions e salvezza di entrambe. Il successo dei bianconeri sul Monza, però, ha rimescolato nuovamente le carte in zona quarto posto, ragion per cui Baroni e i suoi sanno di non poter sbagliare per nessun motivo: la corsa all’Europa che conta passa obbligatoriamente da questi 3 punti. Dopo una stagione a dir poco altalenante, con una prima parte ottima e un 2025 a dir poco complesso (culminato nell’eliminazione ai rigori in Europa League contro il Bodo/Glimt), i biancocelesti devono ritrovare entusiasmo e risultati per centrare l’obiettivo europeo… e forse anche per salvare la panchina del tecnico. Il Parma di Cristian Chivu, invece, ha altri pensieri per la testa. I ducali, reduci anche loro dall’infrasettimanale contro la Juve, sono impegnati nella lotta per non retrocedere. Dopo l’illusorio avvio di stagione e la crisi che ha portato all’esonero di Pecchia, Chivu ha ricompattato il gruppo, restituendo solidità e concretezza. Ora però serve continuità, perché il margine sulla zona rossa, per quanto importante (6 punti), non consente ancora di pensare alle vacanze. Baroni recupera Isaksen, che si riprende una maglia da titolare completando il tridente offensivo con Dia e Zaccagni alle spalle di Castellanos. In mezzo toccherà alla coppia Guendouzi-Rovella garantire equilibrio e qualità, mentre sulle fasce agiranno Marusic e Pellegrini. In difesa, coppia centrale formata da Gila e Romagnoli davanti a Mandas. Chivu risponde col suo 3-5-2: Pellegrino e Bonny guideranno l’attacco, con Keita in cabina di regia supportato dagli inserimenti di Sohm e Hernani. Sulle corsie esterne confermati Delprato e Valeri, osservato speciale in casa Lazio in vista del mercato estivo. Insomma, i motivi d’interesse non mancano. La Lazio deve vincere per continuare a credere nella Champions, il Parma per blindare una salvezza che, dopo tante sofferenze, sarebbe oro puro. 

Lazio – Parma, le probabili formazioni

Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos
In panchina: Provedel, Furlanetto, Gigot, Provstgaard, Hysaj, Basic, Dele-Bashiru, Tchaouna, Vecino, Pedro, Ibrahimovic, Noslin
Allenatore: Baroni
Indisponibili: Patric, Tavares, Lazzari
Squalificati: Belahyane

Parma (3-5-2): Suzuki; Delprato, Leoni, Valenti; Hainaut; Hernani, Keita, Sohm, Valeri; Pellegrino, Bonny
In panchina: Corvi, Marcone, Lovik, Balogh, Circati, Man, Trabucchi, Camara, Cancellieri, Haj, Estevez, Ondrjeka, Djuric, Almqvist
Allenatore: Chivu
Indisponibili: Charpentier, Kowalski, Osorio, Benedyczak, Mihaila, Vogliacco, Bernabé
Squalificati: Nessuno