La bici del futuro? Eccola: va a idrogeno e si ricarica col sole

Da anni si parla di bici a idrogeno, una possibile alternativa alle classiche e-bike alimentate da batterie al litio, spesso criticate per l’impatto ambientale della loro produzione. L’idea di combinare una tecnologia avanzata come le celle a combustibile con uno dei mezzi più simbolici della mobilità sostenibile sta diventando realtà, anche se con non pochi...

Apr 26, 2025 - 21:28
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La bici del futuro? Eccola: va a idrogeno e si ricarica col sole

Da anni si parla di bici a idrogeno, una possibile alternativa alle classiche e-bike alimentate da batterie al litio, spesso criticate per l’impatto ambientale della loro produzione. L’idea di combinare una tecnologia avanzata come le celle a combustibile con uno dei mezzi più simbolici della mobilità sostenibile sta diventando realtà, anche se con non pochi ostacoli da superare.

Il litio, essenziale per la costruzione delle batterie, comporta estrazioni costose, altamente inquinanti e soggette alle fluttuazioni del mercato globale. In questo scenario, l’idrogeno si presenta come una risorsa rinnovabile, pulita e con zero emissioni dirette, rendendo le biciclette a idrogeno una potenziale rivoluzione nel campo della mobilità green.

Come funziona una bici a idrogeno?

Le biciclette a idrogeno sono, a tutti gli effetti, e-bike a pedalata assistita che sfruttano celle a combustibile (fuel cell) per generare elettricità. In particolare, utilizzano una cella elettrochimica capace di trasformare l’idrogeno e l’ossigeno in energia elettrica, senza passare attraverso alcun processo di combustione termica.

Il carburante utilizzato è l’idrogeno verde, ottenuto attraverso l’elettrolisi dell’acqua, alimentata da fonti rinnovabili come il solare o l’eolico, oppure tramite reforming del biogas. Questo garantisce un ciclo virtuoso e completamente sostenibile, almeno dal punto di vista teorico.

Una differenza chiave con le automobili a idrogeno è che, nel caso delle bici, l’idrogeno può essere prodotto direttamente a casa. Stanno infatti emergendo soluzioni che prevedono l’uso di generatori compatti alimentati a energia solare, grandi quanto una valigia, capaci di produrre idrogeno liquido sufficiente a riempire il serbatoio della bici. Il sistema è pratico e autonomo, ma ha un costo ancora elevato, il che ne limita per ora l’utilizzo soprattutto a flotte aziendali o servizi di bike sharing.

I modelli di bici a idrogeno già presenti sul mercato

Tra i pionieri del settore troviamo YouOn Technology, un’azienda cinese che ha già sviluppato quattro modelli di biciclette a idrogeno dotate di celle a combustibile e serbatoi a bassa pressione. Questi sistemi utilizzano una membrana a scambio protonico (PEM) per generare energia quando l’idrogeno viene rilasciato dal serbatoio.

In Italia, uno di questi modelli, la Y800, sarà disponibile per test e dimostrazioni durante il BikeUP – Electric Bicycle Power Festival, che si terrà a Bergamo dal 11 al 13 aprile sul Sentierone della Città Bassa. L’evento rappresenta un’importante vetrina internazionale per le nuove soluzioni di mobilità elettrica leggera.

Un elemento distintivo delle bici YouOn è la possibilità di produrre idrogeno in autonomia a casa, grazie a un generatore compatto alimentato da pannelli solari o dalla rete elettrica. Il dispositivo può generare 20 grammi di idrogeno da 200 ml di acqua purificata in circa 5-6 ore. L’idrogeno viene poi immagazzinato in una cartuccia lunga 25 cm, simile a una bottiglia, che si inserisce nel telaio della bici in pochi secondi e garantisce fino a 60 km di autonomia.

Dall’altro lato dell’Europa, la francese Pragma Industries ha lanciato il suo nuovo modello Alpha Neo, prodotto in 1000 esemplari. Questa bici è dotata di un serbatoio da 3 litri a 300 bar di pressione, capace di produrre 1200 Wh di energia, sufficienti per percorrere fino a 150 km. Il motore posteriore da 250W permette di raggiungere la velocità limite di 25 km/h, mentre il telaio ospita un cambio a cinque velocità e freni a disco. Il tutto per un peso di 30 kg e un prezzo attorno ai 7500 euro.

Le biciclette a idrogeno rappresentano una soluzione interessante e potenzialmente rivoluzionaria per il futuro della mobilità sostenibile. Tuttavia, l’elevato costo iniziale, la mancanza di un’infrastruttura diffusa per il rifornimento e la necessità di maggiore affidabilità ne limitano ancora la diffusione su larga scala.

Il loro impatto potrebbe iniziare a farsi sentire nei settori del bike sharing urbano e delle flotte aziendali, contesti in cui i vantaggi ambientali e logistici possono compensare l’investimento economico iniziale. Con il progresso della tecnologia e un miglior supporto normativo, le bici a idrogeno potrebbero diventare una presenza sempre più comune sulle strade delle nostre città.

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Fonte: BikeUpPragma

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