Quando la vita ti dà mandarini: la recensione della nuova serie che mostra come la vita va vissuta fino in fondo

Preparate i fazzoletti perché ‘Quando la vita ti dà mandarini‘ è una serie che fa riflettere ma anche e soprattutto piangere. Una serie che vi spingerà a guardare le persone a voi care da un altro punto di vista e magari a dargli un abbraccio. Vediamo insieme perché è un capolavoro da vedere tutto di […]

Apr 28, 2025 - 10:29
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Quando la vita ti dà mandarini: la recensione della nuova serie che mostra come la vita va vissuta fino in fondo
quando la vita ti da mandarini

Preparate i fazzoletti perché ‘Quando la vita ti dà mandarini‘ è una serie che fa riflettere ma anche e soprattutto piangere. Una serie che vi spingerà a guardare le persone a voi care da un altro punto di vista e magari a dargli un abbraccio. Vediamo insieme perché è un capolavoro da vedere tutto di un fiato in questa recensione (no spoiler).

Quando la vita ti dà mandarini, una serie che mostra come la vita va vissuta fino in fondo

Quando la vita ti dà mandarini, titolo originale ‘When Life Gives You Tangerines’, è arrivata in sordina su Netflix il 7 marzo 2025. La serie coreana ha alcuni elementi in comune con i più noti Squid Game e Parasite, mostra infatti la realtà nuda e cruda, fatta di sentimenti famigliari e ingiustizie della vita. Ma qui si tratta di un racconto romantico, a volte anche poetico dato che i protagonisti sono all’inizio due bambini. Il loro amore dura cinquant’anni, dagli anni ’60 fino ai giorni nostri, ed è il fulcro di questa serie.

Nel corso dei quattro volumi, sedici episodi (della durata ciascuno di circa un’ora), lo spettatore si chiede cosa fossero questi mandarini che danno il titolo alla serie. Alla fine è l’episodio conclusivo “A una vita vissuta fino in fondo” che racchiude un messaggio profondo. Tra fallimenti e trionfi, viene infatti mostrato il legame tra una bambina ribelle e anticonformista (Ae-sune) e un bambino leale (Gwan-Sik) che sarà per sempre la sua scure d’acciaio. Il loro amore, nato sin da piccoli quando la giovane rimane orfana, durerà per tutta la vita: passano le stagioni ma Ae-sune non è mai sola. C’è sempre Gwan-Sik a confortarla e a darle una pacca sulla spalla. Dalla primavera in un lampo, al sole cocente d’estate, passando per un autunno fruttuoso alla scintilla d’inverno.

Nel corso delle stagioni vengono mostrati attraverso dei flashback cosa accade ai due protagonisti. Ma la vita, proprio come le stagioni, è fatta di alti e bassi e dopo l’autunno c’è sempre un nuovo inizio, una nuova primavera. Ae-sune e Gwan-Sik si ritrovano ad avere difficoltà economiche, a diventare genitori, a dover affrontare lutti, a mettere da parte i loro sogni per dare un futuro migliore a quello dei loro figli. A fare delle scelte che li catapultano prestissimo nel mondo degli adulti. Intanto i loro figli crescono, tra gelosie tra fratelli, amori non corrisposti e rapporti conflittuali con i genitori. Uno spaccato di vita vera dove è impossibile non immedesimarsi. Tutto sembra intrecciarsi e ogni persona che incontriamo, ogni gesto gentile ha un suo significato. Nonostante le tragedie della vita, i due protagonisti sono felici perché la loro è stata una vita vissuta fino in fondo.

Fanno da sfondo a Quando la vita ti dà mandarini gli scenari suggestivi dell’isola di Jeju, un mondo rurale a cui si contrappone quello attuale, ipermoderno, di Seul. Non mancano riferimenti all’emancipazione femminile, al diritto allo studio, ad alcuni eventi sportivi come le Olimpiadi e i Mondiali e alla poesia. Sogno della protagonista era infatti quello di diventare poetessa e in ogni episodio c’è una poesia che racchiude la loro storia.

Il finale dà poi un tocco di magia all’intera serie. Per chi crede nella reincarnazione è la chiusura di un cerchio. Il primo e l’ultimo episodio sono infatti collegati dalla figura della madre di Ae-sune, finalmente orgogliosa di sua figlia.