Jovanotti e Renato Zero, tra rispetto e celebrazione della musica: Roma li applaude

Renato Zero ospite d’eccezione all’ultimo show romano di Jovanotti: applausi, affetto e un invito dal palco a tornare presto con un nuovo spettacolo.

Jovanotti ha salutato – temporaneamente – Roma e il Palaeur dopo otto concerti sold out, in attesa di tornare a fine maggio. (Qui il link per l’acquisto dei biglietti) Otto show intensi, di quasi tre ore ciascuno, dove il cantante ha dimostrato una forma smagliante, voce potente e zero autotune, come lui stesso ha voluto sottolineare dal palco. Un gesto, quello di cantare davvero, che rispecchia il rispetto autentico verso il pubblico: “I biglietti non sono economici”, ha detto, “e chi viene a vedermi merita il massimo”.

Il cantautore toscano ha regalato un’esperienza travolgente, puntando tutto sui suoi grandi successi, trasformando ogni serata in un karaoke collettivo, proprio come accade nei concerti di Max Pezzali. Il gran finale con “Ragazzo fortunato”, luci accese sul pubblico, ha suggellato un patto di energia e gratitudine tra palco e platea. Jovanotti è tornato a splendere dopo il drammatico incidente in bici di due anni fa, e oggi è ancora quel “ragazzo fortunato” che sa emozionare.

All’ultima serata hanno assistito anche due spettatori speciali: Carlo Verdone e Renato Zero. Acclamati dal pubblico e salutati con affetto da Jovanotti, sono stati protagonisti di un siparietto ironico: “O famo strano”, ha scherzato Lorenzo, citando la celebre battuta di Verdone. Poi ha chiesto a gran voce a Renato Zero di “tornare presto con un nuovo show”, ricevendo l’applauso caloroso del pubblico.

Un passaggio di testimone, forse simbolico, tra due icone della musica italiana che continuano a parlare al cuore della gente.

“L’ottava sera a Roma è stata l’ottava meraviglia di serata! Ho dormito quasi niente per l’adrenalina, poi oggi recupero e si viaggia verso Milano dove suoneremo da lunedì. Intanto ripenso alla gioia di queste sere e di ieri sera che prima di salire sul palco mi ha radunato intorno alcuni amici pazzeschi prima di abbracciarne 10mila pazzeschi dal palco.”

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