Ischia, il compagno tornò nel dirupo per soffocarla: Marta Maria fu vittima di femminicidio
Il cadavere della donna ucraina fu ritrovato il 13 luglio del 2024. L’uomo, che l’aggredì dopo la caduta, è ora accusato di omicidio volontario pluriaggravato

Napoli, 16 aprile 2025 – Il compagno violento la raggiunse nel dirupo nel quale era caduta non per prestarle soccorso ma per sferrarle un pugno nell'occhio e poi soffocarla tappandole naso e bocca con una mano. Queste le conclusioni degli inquirenti in merito alla morte di Marta Maria Ohryzko, la 32enne di origini ucraine il cui cadavere fu trovato a Barano d'Ischia, in località Vatoliere, il 13 luglio dello scorso anno. La donna fu quindi vittima di un femminicidio.
Si aggrava pertanto la posizione del compagno Ilia Batrakov, russo di 41 anni, già detenuto in carcere per questa vicenda, a cui ora viene contestato l'omicidio volontario pluriaggravato. L'uomo era indagato per maltrattamenti in famiglia aggravati dalla morte della donna, ma i supplementi d’indagine di carabinieri di Ischia e Procura di Napoli hanno svelato un’altra verità.
I risultati dell'autopsia hanno permesso di scoprire le cause del decesso: l'uomo impedì alla compagna, feritasi a una caviglia dopo la caduta, di respirare, facendo presa sul volto della vittima con la mano sinistra sporca di terriccio ed erba, lasciando segni inequivocabili poi riscontrati – appunto – dal medico legale e dall'anatomopatologo. Non solo. Dai colloqui in carcere, intercettati dai carabinieri, emerge la malcelata preoccupazione dell'indagato circa la possibilità che i militari dell'Arma potessero scoprire i segni della sua aggressione. Sono questi alcuni degli elementi probatori sui quali si basa la nuova accusa contestata al 41enne, attualmente detenuto nella casa circondariale di Poggioreale a Napoli.
Inoltre, secondo gli investigatori, Batrakov voleva fare passare la donna per una alcolizzata. Ma la vittima non era ubriaca quella notte, come emerge dagli accertamenti tossicologici i quali, invece, evidenziano l'assunzione di farmaci in misura compatibile con una cura antipsicotica.