Investment Company of America, 90 anni di evoluzione dalla old alla new economy

Con 90 anni di storia, l’Investment Company of America punta su dividendi sostenibili e approccio multi-manager per costruire un portafoglio core solido e difensivo. L'articolo Investment Company of America, 90 anni di evoluzione dalla old alla new economy proviene da FundsPeople Italia.

Mag 6, 2025 - 19:41
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Investment Company of America, 90 anni di evoluzione dalla old alla new economy

Lanciato nel 1934, il Capital Group Investment Company of America (ICA) è il secondo fondo più longevo al mondo e il terzo fondo azionario statunitense a gestione attiva per patrimonio in gestione, preceduto soltanto da altre due strategie della stessa Capital Group. L'obiettivo, spiega Anita Patel, Equity Investment director presso la società, è "offrire una crescita a lungo termine del capitale e del reddito", investendo in società statunitensi consolidate e a larga capitalizzazione, cercando al contempo di cogliere le opportunità offerte dall'evoluzione dei mercati azionari.

Tratto dalla rivista FundsPeople n. 93.

Nel corso di 90 anni, l'approccio del fondo si è evoluto profondamente. "Negli anni Quaranta e Cinquanta, il portafoglio era fortemente concentrato sul mercato interno e sull'industria manifatturiera statunitense, in linea con il contesto economico dell'epoca", dice Patel. Con il passare del tempo, la composizione del fondo ha seguito l'evoluzione dell'economia americana, spostandosi progressivamente dalla old alla new economy.

Il fondo adotta un approccio multi-manager distintivo, noto come The Capital System, che prevede la suddivisione del portafoglio in più segmenti, ciascuno amministrato da un singolo gestore. "Nel caso dell'Investment Company of America", spiega Patel, "il portafoglio è articolato in dieci segmenti: uno è gestito da analisti con una specializzazione settoriale o industriale, mentre i restanti nove sono assegnati ad altrettanti gestori di portafoglio". A ciascun gestore è richiesto di investire nelle proprie idee ad alta convinzione, nel rispetto del mandato e degli obiettivi complessivi del fondo. Il risultato è un portafoglio aggregato che rappresenta una combinazione ponderata delle diverse visioni dei singoli gestori. La finalità di questo modello? "Costruire un portafoglio core ben diversificato, in grado di generare rendimenti più stabili nel tempo", commenta Patel.

Questo stile di gestione si pone in netta antitesi rispetto al modello dello star manager. "Quando un singolo gestore abbandona il fondo, si rischiano forti discontinuità nei rendimenti: cambia il posizionamento, cambiano i risultati", osserva Patel. Al contrario, l'approccio multi-manageriale di Capital Group riduce significativamente questo rischio. Grazie alla struttura distribuita del portafoglio, l'eventuale ingresso o uscita di un gestore non altera in modo sostanziale l'obiettivo d'investimento, lo stile di gestione o l'allocazione complessiva.

Focus sui dividendi

L'universo d'investimento dell'ICA copre un ampio spettro di opportunità, spaziando da società ad elevato potenziale di crescita a titoli value più consolidati. Tuttavia, la selezione tende a concentrarsi su aziende in grado di generare utili e distribuire dividendi in modo sostenibile nel tempo. "I dividendi rivestono un ruolo centrale per due motivi", spiega Patel. "In primo luogo, la loro erogazione riflette una solida disciplina nella gestione del capitale. In secondo luogo, rappresentano un indicatore chiave della fiducia del management nella resilienza degli utili e nella validità del modello di business". Questo orientamento consente di costruire un portafoglio orientato alla qualità, con una componente difensiva utile in diverse fasi di mercato.

Questa filosofia d'investimento si riflette anche nella composizione settoriale del portafoglio, che risulta strutturalmente sottopesato sul comparto tecnologico. "Molte società tech non distribuiscono dividendi significativi, o non li distribuiscono affatto, il che le rende meno coerenti con il nostro approccio orientato alla sostenibilità degli utili", spiega Patel. "Questo rappresenta un chiaro elemento distintivo non solo rispetto al benchmark di riferimento, ma anche rispetto a numerosi fondi comparabili nella categoria Morningstar US Large Cap Blend". Il fondo tende invece a privilegiare settori come l'industriale, l'healthcare e, in particolare, l'aviazione commerciale, ritenuti più allineati ai criteri di qualità e visibilità dei flussi di cassa.

Per quanto riguarda l'asset allocation, il posizionamento del fondo è stato, secondo Patel, "piuttosto coerente nel tempo", grazie a un processo di selezione titoli basato su un approccio bottom-up. "Il risultato è un portafoglio ben diversificato, capace di intercettare opportunità di crescita strutturale, mantenendo al contempo un attento presidio del rischio di ribasso".

L'economia di Benjamin Button

Anita Patel mantiene una visione costruttiva sull'economia statunitense, prevedendo per il 2025 una crescita del PIL pari al 2,5 per cento. A sostegno di questo scenario, la Equity Investment director di Capital Group sottolinea la solidità della produttività e dei consumi, a cui si aggiunge una dinamica ancora positiva degli investimenti aziendali: "Questi elementi forniscono un supporto concreto alla tenuta del ciclo economico", osserva.

Guardando al medio termine, Patel fa riferimento a un concetto elaborato internamente da Capital Group: la cosiddetta "economia di Benjamin Button", ispirata al personaggio cinematografico che ringiovanisce con il passare del tempo. "Riteniamo che l'economia statunitense sia passata da una fase di fine ciclo a una fase tipica di metà ciclo. Storicamente, in questo contesto, il mercato azionario statunitense registra rendimenti medi annui nell'ordine del 14%". In quest'ottica, Patel esclude un'entrata in recessione nel breve periodo e conferma un outlook espansivo per l'economia USA.

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