Infortuni e morti bianche: perché servono subito migliaia di ispettori

Gli ultimi dati Inail suggeriscono che l'Ispettorato del lavoro dovrebbe adottare un cambio di rotta, potenziando l'organico delle figure tecniche. Numeri, prospettive e possibili soluzioni

Mag 10, 2025 - 11:41
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Infortuni e morti bianche: perché servono subito migliaia di ispettori

L’Ispettorato nazionale del Lavoro – Inl ha una pluralità di mansioni e compiti e agisce nella vigilanza e tutela dei diritti dei lavoratori. Localmente si avvale della competenza e dell’esperienza della rete degli ispettori che svolgono accertamenti avviati d’ufficio o su segnalazione di lavoratori, sindacati, enti previdenziali o altri soggetti.

Ebbene, alla luce dei più recenti dati Inail in tema di infortuni e incidenti mortali sul lavoro, si palesa una questione di fondo che mina alle fondamenta le potenzialità dell’Ispettorato. Ci riferiamo alla mancanza, cronica e sempre più pesante, di ispettori. Oggi ce ne sono troppo pochi in rapporto alla necessità di un apparato fondamentale per garantire il rispetto delle leggi in materia di lavoro.

Ecco allora alcuni numeri che evidenziano un problema diffuso da Nord a Sud e qualche suggerimento di buon senso che, a ben vedere, potrebbe contribuire a dare una soluzione alla suddetta carenza.

Le cifre della carenza di personale Inl nel campo della salute e sicurezza

La rete dell’Ispettorato si avvale di ispettori con differenti funzioni. Quelli che operano strettamente nella materia di lavoro verificano ad es. il rispetto delle norme sulle ferie. Quelli attivi nel settore della previdenza, invece, vagliano l’osservanza degli obblighi contributivi e assicurativi da parte delle aziende. Le figure con funzioni tecniche, che qui specificamente interessano, vigilano infine sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, tutelata dal noto d. lgs. 81/2008.

Oggi pari a poco più di duemila unità – 2.108 per la precisione – i tecnici o addetti alla prevenzione appaiono insufficienti, specialmente se consideriamo i numeri in aumento presentati dall’ultimo bollettino Inail, con 97 morti bianche e quasi 15mila nuove denunce di malattie professionali. Calo lievissimo invece per gli infortuni sul lavoro che restano comunque a cinque cifre. L’indagine dell’istituto considera gli eventi del primo bimestre 2025 e li paragona con le cifre dell’identico periodo dell’anno passato.

Insomma, nei cantieri, nei capannoni, nei laboratori e in tanti altri luoghi di lavoro contenenti un rischio per la salute, troppe volte si continua a morire o a subire incidenti anche gravi. E soprattutto quando l’evento era evitabile. Secondo le stime della Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, oggi in Italia c’è un tecnico ogni 1.500 aziende, ogni 11.800 lavoratori e ogni 28mila abitanti (lo standard europeo è 10mila abitanti): rapporti che mettono a nudo il deficit gravante sull’Ispettorato e sulle sue attività di controllo. In particolare, mancherebbe un numero di ispettori tecnici compreso tra le 3.600 e le 5.900 unità circa.

Perché servono nuovi ispettori tecnici dell’Ispettorato

Come detto l’aumento dell’organico degli ispettori tecnici Inl sarebbe cruciale per la riduzione degli infortuni e delle morti sul lavoro. Vediamo insieme – in sintesi – le ragioni principali, sia tecniche che organizzative, che spiegano questo legame.

Numero più alto di controlli ispettivi nei locali delle aziende

Gli ispettori tecnici sono figure laureate, altamente specializzate ed esperte che – in coordinamento con le ASL territoriali – svolgono verifiche e controlli sul rispetto delle leggi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Oggi purtroppo molti controlli non sono effettuati con la necessaria frequenza o sono effettuati in ritardo.

Ecco allora che un aumento dell’organico consentirebbe, ad esempio, più ispezioni a sorpresa, la copertura di un numero maggiore di aziende (incluse quelle più piccole e spesso meno controllate), più sanzioni e una conseguente maggior deterrenza verso comportamenti negligenti o apertamente contrastanti con la legge.

Funzione orientativa e consulenziale ai datori di lavoro

Gli ispettori Inl non sono solo “controllori”, perché possono anche dare consulenze e indicazioni tecniche per prevenire rischi e adottare soluzioni più sicure. Grazie alle loro competenze, l’Ispettorato potrebbe così rafforzare le attività di formazione interna nelle imprese, sollecitare la diffusione della cultura della prevenzione e aiutare le PMI nel percorso di adeguamento (specie se già sanzionate in passato).

Monitoraggio e raccolta dati più efficace

Tra le loro funzioni, gli ispettori tecnici hanno anche quelle di raccogliere ed elaborare numeri, informazioni e dati sugli incidenti e sui fattori di rischio. Devono inoltre ricostruire un dettagliato quadro chiave per orientare le campagne di prevenzione, aggiornare le linee guida Inl e le norme tecniche. Un lavoro che mira a intervenire al meglio nei settori o territori più a rischio infortuni o decesso.

Anzi, a seguito di un grave incidente, più ispettori tecnici attuerebbero un più tempestivo intervento o sopralluogo, utile a raccogliere prove, indizi e testimonianze e a comprendere cause e responsabilità, per evitare che si ripetano gli stessi errori.

Potenziamento dell’attività sanzionatoria

Ovviamente più ispettori significa anche più facilità di esercizio della funzione repressiva e sanzionatoria. Un aumento dell’organico agevolerebbe l’individuazione di situazioni di irregolarità (ad es. utilizzo di dispositivi non a norma, violazione delle più elementari norme di sicurezza nei ponteggi e cantieri ecc.) e la conseguente applicazione delle sanzioni di cui al Testo unico sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

Come aumentare l’organico

Ecco perché integrare gli ispettori Inl con migliaia di nuove unità, porterebbe soltanto benefici. Ma il rafforzamento dei controlli, necessario alla piena attuazione dei piani di prevenzione nazionali e regionali, passa da nuovi concorsi pubblici e dallo stanziamento – nella legge di Bilancio – di risorse massicce, certe e continuative. È un circolo virtuoso, in cui sarebbero coinvolti in prima linea anche gli stessi datori di lavoro, per la realizzazione di programmi di audit partecipati e di responsabilità sociale.  D’altronde la prevenzione non si improvvisa ma si costruisce con competenze scientifiche, la presenza a livello locale e la profondità delle relazioni umane.

E, a ben vedere, contribuiscono ad arricchire il catalogo di strumenti disponibili per potenziare l’organico dell’Ispettorato (riducendo gli eventi lesivi e mortali) anche:

  • le carte degli accordi inter-istituzionali per il distacco temporaneo di tecnici da altri enti;
  • la formazione accelerata e specializzata per nuovi ispettori;
  • la digitalizzazione delle procedure per aumentare l’efficienza e ridurre i tempi di intervento;
  • la collaborazione con università per creare percorsi professionalizzanti;
  • la riconversione di personale interno con adeguata riqualificazione.