Influenza aviaria, gli esperti lanciano l’allarme: “Rischiamo una pandemia, se il virus muta ancora si trasmetterà tra gli uomini”
Gli esperti lanciano l’allarme sull’influenza aviaria, che presto potrebbe mutare trasmettendosi da uomo a uomo. A lanciare il grido di allarme è il Global Virus Network, composto da oltre ottanta centri di eccellenza in virologia in oltre quaranta paesi. Gli scienziati hanno sottolineato che “l’influenza aviaria altamente patogena è presente in tutti i cinquanta stati […]

Gli esperti lanciano l’allarme sull’influenza aviaria, che presto potrebbe mutare trasmettendosi da uomo a uomo. A lanciare il grido di allarme è il Global Virus Network, composto da oltre ottanta centri di eccellenza in virologia in oltre quaranta paesi. Gli scienziati hanno sottolineato che “l’influenza aviaria altamente patogena è presente in tutti i cinquanta stati degli Stati Uniti e in Canada, causando la perdita o l’abbattimento di oltre 168 milioni di pollame dal 2022” esortando l’amministrazione americana “a intervenire contro la minaccia di una pandemia di influenza aviaria anche con una risposta coordinata a livello globale”.
“Sebbene la trasmissione da persona a persona non sia ancora documentata, mutazioni e riassortimenti virali potrebbero incrementare la trasmissibilità” sottolinea ancora il Gvn. Attualmente “il rischio per gli esseri umani che non vengono in contatto con animali infetti è basso, perché i virus non sono in grado di trasmettersi tra le persone” ma “la situazione può cambiare bruscamente se il virus subisce delle mutazioni, cosa che può accadere se continua a circolare nei mammiferi. In tal caso, ci troveremmo di fronte a un nuovo possibile scenario pandemico”.
Anche Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, invita a non sottovalutare il pericolo: “Il grido d’allarme sull’aviaria degli scienziati di quaranta Paesi e contro l’amministrazione Trump è la dimostrazione costante e continua di una contrapposizione tra la scienza e il presidente Usa che non sembra avere voglia di occuparsi delle malattie infettive. Un richiamo, quello degli scienziati sui rischi pandemici dell’aviaria, che ricorda che si deve fare di più sulla sorveglianza, sulle terapie, sui vaccini. E l’Europa deve dire e fare di più anche vicariando il ruolo che per anni è stato degli Usa”.
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